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Juventus, per tornare a dominare in Italia c’è bisogno di cambiare il centrocampo!

Rabiot, Arthur e Bentancur non convincono

Tra le tante cause in grado di spiegare il perché dell’attuale campionato della Juventus, piuttosto deludente per usare un eufemismo, ce n'è una che secondo noi prevale su tutte le altre. A nostro avviso l’ex armata bianconera oggi non riesce più a imporre il proprio gioco – e dunque non riesce più a conquistare i 3 punti con regolarità – perché non dispone di un centrocampo all’altezza del suo nome. Tranne Locatelli, che partito in sordina finalmente ha capito come prendere sulle spalle la squadra, Rabiot, Arthur e Bentancur non convincono; il francese è troppo lento e macchinoso, il brasiliano ormai è sparito completamente dai radar bianconeri, salvo qualche sporadica apparizione (vedi Cagliari), e l’uruguaiano è lontano parente di quel giocatore di sostanza di qualche anno fa. Stando così le cose, è facile comprendere come la Vecchia Signora quest’anno possa al massimo puntare al 4° posto. Senza una linea mediana di qualità nel calcio moderno di oggi non si va da nessuna parte; se l’attacco juventino è buono, così come lo è la difesa, in mezzo c’è invece una voragine all’interno della quale si sono già inserite con facilità squadre come Napoli, Atalanta e Sassuolo. E le sconfitte in campionato ammontano già a 5, davvero troppe per una formazione abituata a scendere in campo per vincere trofei. Dunque è necessario intervenire sul mercato, se fosse possibile già adesso che sta per aprirsi ufficialmente la sessione invernale. Sarà difficile, perché i colpi, quelli veri, di solito vengono messi a segno a giugno. Ma di quali calciatori avrebbe bisogno la Juventus a centrocampo?

Zakaria, un tassello importante

Ricapitolando, l’involuzione della Juventus, da due anni a questa parte una brutta copia di quella che dominava in lungo e in largo in Italia, è dovuta al fatto che il centrocampo è stato costruito male, malissimo. Nonostante il ruolino di marcia bianconero che comincia finalmente a far ben sperare, non solo i tifosi ma anche le principali piattaforme che la sanno lunga per quanto riguarda le quote calcio di oggi, è necessario sistemare in qualche modo questo reparto. Nel paragrafo precedente abbiamo posto una domanda a cui non abbiamo ancora risposto. La Vecchia Signora, come qualche quotidiano sportivo online e cartaceo diceva giustamente qualche mese fa, avrebbe bisogno di uno come Zakaria, classe ’96 del Borussia M'Gladbach. Un gioiellino che può crescere ancora, nonostante oggi sia già una colonna portante della squadra tedesca. In Italia molto probabilmente riuscirebbe a fare il definitivo salto di qualità, perché il nostro calcio, si sa, è una “palestra di vita sportiva” per tutti quei calciatori che aspirano a diventare dei campioni. Alla Juventus ci sperano, ma sperare basta a poco, perché è necessario da parte della dirigenza incominciare a imbastire un dialogo con il calciatore e con il club bianco-nero-verde. Se Zakaria dovesse approdare alla Juventus, lo stesso Locatelli se ne gioverebbe, perché verrebbe affiancato da un collega di reparto in grado di insegnargli i “segreti del mestiere” nonostante sia solo un 25enne. Insomma, fossimo nella Vecchia Signora cercheremmo di capire come fare per liberarci di Rabiot, Arthur e Bentancur. In più terremmo McKennie, che se in condizione è capace di fare buone prestazioni, anche se non è comunque un campione da Juve. Ovviamente il nostro è solo un “pourparler”, una chiacchiera da bar si direbbe in italiano, che magari qualcuno ai piani alti di Vinovo potrebbe anche recepire e fare sua.

Il sogno Pogba

Se ne discute già da un po', perché è un sogno ricorrente per la Juventus. Stiamo parlando del ritorno di Pogba, che durante la sua esperienza in bianconero si è trovato benissimo. Qualora il francese si liberasse a parametro zero a fine stagione dal Manchester United, allora sarebbe un obiettivo assolutamente raggiungibile. Certo se dovesse ritornare a Torino, divenendo finalmente una bandiera, il centrocampo bianconero sarebbe quasi a posto, perché Paul è un concentrato di eleganza e tecnica. Qualità che alla Juventus non si vedono da più di due anni a questa parte, almeno a centrocampo.



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