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Juliette Gréco e Miles Davis, un amore fuggitivo tra la Parigi del dopoguerra e l’America segregazionista

All'indomani della sua scomparsa, la relazione tra la "muse de Saint-Germain des Près" e il grande innovatore del jazz rievoca un'appassionante storia d'amore vissuta in un altro tempo



Passione, lotta, amore e divertimento. Queste erano le parole con le quali amava riassumere la propria vita Juliette Gréco, icona della canzona francese scomparsa mercoledi’ 23 settembre all’età di 93 anni. E quando si parla di amore, impossibile non tornare sulla relazione passionale che l'ha unita al trombettista americano Miles Davis.

A 71 dal loro primo incontro, la storia tra il creatore del jazz modale e la musa di Saint-Germain des Près porta una risonanza ancora attuale. Nella primavera del 1949 Juliette Gréco ha 22 anni e si esibisce sulla scena del cabaret “Le Bœuf sur le toit“, dove canta i testi di Boris Vian, Jean-Paul Sartre e Jacques Prévert. Miles Davis, 23 anni, è di passaggio a Parigi in occasione della sua prima partecipazione al festival di jazz internazionale presso la sala Pleyel. Sarà Michèle Vian, moglie di Boris, a far conoscere i due.

In un’intervista rilasciata alla rivista Point de vue nel 2009, Juliette Gréco descrive le sensazioni che provò, allora, all’alba di quell'incontro. “C’era la bellezza dell’uomo. L’estrema bellezza e il genio. La forza e la stranezza, la differenza e la modernità di quello che suonava, di quello che era. Ero letteralmente frastornata alla sua vista. Quel profilo di Dio egiziano (…). Avevo 20 anni, ero appena uscita dalla guerra, e nella sua musica ci sentivo la libertà...Ci amavano e condividevamo tutto. Andavamo nei ristoranti in cui potevamo pagarci la cena. Eravamo un po’ poveri. Ma avevo la sensazione di essere me stessa, detto semplicemente. Penso che lui fosse sorpreso dalla mia libertà e dal mio totale disinteresse sul colore della sua pelle".


Ma Miles dovrà presto far ritorno negli Stati Uniti, in una realtà segnata dalla segregazione razziale in cui sa bene che una coppia “mista” non sarebbe mai stata accettata. L’atmosfera è ben diversa da quella assaporata in Francia; nell'America di quegli anni il matrimonio interraziale è ancora proibito nella maggior parte degli Stati. E quando Sartre gli chiede: ‘Perché non sposa Juliette Gréco?′ Miles risponde: ‘Perché l’amo”.

Sapeva che il nero e il bianco non potevano andare insieme all'epoca”, prosegue Juliette Gréco mentre rievoca l'esperienza brutale vissuta durante il suo primo soggiorno a New York. a metà anni cinquanta. In quei giorni alloggiava nel lussuoso hôtel Waldorf Astoria, dove Miles Davis l'avrebbe raggiunta una sera per cena. La cantante si dichiarerà schifata dal fatto che i neri fossero allora trattati peggio dei cani. “Quella sera ci hanno letteralmente buttato i piatti in faccia, senza neanche guardarci negli occhi. Miles sapeva che in America sarei stata infelice, che sarei stata trattata come una puttana di bassa lega. Ma la nostra storia era talmente pura, talmente bella e così strana. Ci siamo inseguiti in tutto il mondo, quando passava in un teatro e vedeva il mio nome sul programma, mi lasciava qualche frase, ogni tanto mi chiamava.” 

Nel corso del tempo, durante qualche intervista mordi e fuggi, Juliette Gréco e Miles Davis hanno spesso descritto la loro storia come "fuggitiva", qualificandola come un "diamante che scotta “ « La musica era tutta la mia vita prima di conoscere Juliette. Lei ha fatto capire cosa si prova ad amare qualcun altro, oltre alla musica » confesserà il trombettista, riferendosi al periodo in cui contribuisce alla nascita del cool jazz con il nonetto da lui creato, dove compaiono giovani talenti del calibro di Max Roach, Gerry Mullingan e Gil Evans.

Nel 1990, quarantanni dopo il colpo di fulmine, in occasione di un suo ritorno a Parigi Miles Davis telefona a Juliette e le rende visita presso il suo appartamento di rue d’Alésia. «Abbiamo parlato per qualche ora, abbiamo riso e poi se n’è andato. Sarebbe morto qualche mese dopo » dirà la Gréco. Miles Davis e il suo spirito innovativo lasciarono la musica di questo mondo il 28 settembre 1991.

Giacomo Fidelibus

Foto: Ron Kroon / Anefo/Wikipedia

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