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Julian Assange si consegna alla Polizia Inglese

Ieri mattina, Julian Assange si è presentato spontaneamente alle autorità inglesi ed è stato fermato dalla Polizia. Il fondatore di WikiLeaks si è consegnato dopo alcuni giorni di trattative tra i suoi legali e le autorità inglesi, che erano comunque al corrente del suo recapito londinese. Assange lo aveva comunicato loro il mese scorso, quando era entrato nel Paese per prendere parte a una conferenza.

Il fermo di Assange è avvenuto in ottemperanza a una Red Notice diramata dall’Interpol su richiesta della autorità svedesi. Sul capo del fondatore di WikiLeaks pende infatti un mandato d’arresto per il sospetto stupro di due donne che lo avevano denunciato lo scorso agosto. Il trentanovenne australiano è comparso davanti alla Corte di Giustizia a Westminster che dovrà pronunciarsi sulla sua estradizione, alla quale i legali del giornalista hanno anticipato che si opporranno fermamente. Il rischio è infatti quello che gli USA facciano pressione sulla Svezia per farsi consegnare Assange. Oltreoceano il giornalista rischierebbe una pena severissima.

Il legali di Assange hanno dichiarato che la vicenda “Sembra avere motivazioni politiche”. La loro richiesta di estradizione è stata respinta e Assange rimarrà in custodia cautelare fino al 14 Dicembre, in attesa della decisione sull’estradizione. I legali hanno inoltre reso noto che Daniel, il figlio ventenne del giornalista ha ricevuto minacce di morte e hanno richiesto l’apertura di un’indagine da parte delle autorità australiane.

WikiLeaks, negli scorsi giorni è stato tecnologicamente “isolato” sia dai partner che garantivano l’accesso sul Web al Sito, come Amazon, sia da coloro che permettevano le donazioni dei navigatori, come PayPal. Anche Mastercard eVisa hanno dichiarato che sospenderanno le transazioni elettroniche per conto di WikiLeaks.

Un gruppo di hacker denominato “Operation Payback“, il quale difende l’operato di WikiLeaks ha deciso di compiere degli attacchi DDoS contro PayPal e anche contro PostFinance, una banca svizzera che ha congelato il conto corrente di Assange. L’istituto elvetico aveva addotto come motivazione della chiusura un’irregolarità commessa in fase di creazione del conto.

“Comunque si evolva la situazione di Assange, questo non cambierà i piani per la pubblicazione di futuri documenti” ha dichiarato Kristinn Hrafnsson, portavoce di WikiLeaks.

Sul Blog di The Australian è presente oggi un pezzo di Julian Assange, in cui il fondatore di WikiLeaks difende l’operato del Sito.

Assange esordisce con un aneddoto: “Nel 1958, un giovane Rupert Murdoch, proprietario ed editore del The News di Adelaide, scriveva che nella corsa tra segreto e verità, sembrerebbe inevitabile che la verità vinca sempre”.

“La sua osservazione” continua Assange “Forse riflette le idee di suo padre Keith Murdoch, il quale mise in evidenza che le truppe australiane erano state inutilmente sacrificate da incompetenti comandanti britannici a Gallipoli. Gli inglesi cercarono di farlo tacere, ma Keith Murdoch non si fece intimidire e il suo sforzo ha portato alla cessazione della disastrosa campagna di Gallipoli. Quasi un secolo dopo, allo stesso modo, Wikileaks non ha timore di pubblicare fatti che devono essere resi pubblici”.

“Il segretario della Difesa Robert Gates” scrive Assange “Ha ammesso in una lettera al Congresso Usa che nessuna fonte di intelligence sensibile è stata compromessa. Il Pentagono ha dichiarato che non ci sono prove che i documenti pubblicati da Wikileaks abbiano causato danni ad alcuno in Afghanistan. La NATO a Kabul ha detto alla CNN che non c’è stata una sola persona che abbia avuto bisogno di protezione”.

“Negli Stati Uniti sono stati lanciati decine di appelli affinché venissi “eliminato” dalle forze speciali. Sarah Palin dice che bisognerebbe darmi “la caccia come a Osama bin Laden”, il senato americano ha all’esame un disegno di legge volto a dichiararmi “una minaccia internazionale” e a riservarmi il relativo trattamento. Un consulente dell’ufficio del primo ministro canadese ha parlato alla tv nazionale invocando la mia uccisione. Un blogger americano ha proposto che mio figlio, che ha vent’anni, venga rapito qui in Australia e che gli venga fatto del male al solo scopo di colpire me”.

Per quanto riguarda il lavoro di WikiLeaksAssange scrive che ”Ha dato vita a un nuovo tipo di giornalismo, il giornalismo scientifico. Noi lavoriamo con altri organi d’informazione per dare le notizie, ma anche per dimostrare che sono vere. Il giornalismo scientifico consente di leggere una notizia d’attualità e poi andare in rete e vedere, con un clic, il documento originale su cui si basa. In questo modo si può giudicare da soli: questa notizia è vera? Il giornalista l’ha riferita con esattezza? Le società democratiche hanno bisogno di mezzi d’informazione forti, e Wikileaks è uno di questi. Essi contribuiscono a far sì che i governi rimangano onesti. Wikileaks ha rivelato alcune scomode verità sulle guerre in Iraq e in Afghanistan e ha divulgato per primo le notizie sulla corruzione delle grandi multinazionali”.

Il fondatore di WikiLeaks elenca inoltre una serie di punti:

- WikiLeaks non ha timore di pubblicare fatti che devono essere resi pubblici

- La mia idea è quella di utilizzare le tecnologie internet come nuovi modi di raccontare la verità

- Hanno detto che sono contro la guerra: per la cronaca, non lo sono. A volte le nazioni devono andare in guerra, e ci sono guerre giuste.

In merito a quest’ultimo punto Assange scrive: “Nulla è più sbagliato di un governo che mente ai suoi cittadini sulle guerre e poi chiede agli stessi di rischiare la propria vita per quelle menzogne. Se una guerra è giustificata, allora che si dica la verità. I cittadini decideranno se appoggiarla”.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.2) 8 dicembre 2010 18:02
    Damiano Mazzotti


    La nostra società è ancora basata sulla gerarchia autoritaria degli incompetenti e sulla schiavitù indiretta del posto di lavoro... e ora su quella della collaborazione senza garanzie per cui sei un servo a 360 gradi... e per sicurezza ti impongono un anno di tirocinio per essere sicuri di trovare uno manipolabile...


    Quanti giornalisti secondo voi sono disposti a rischiare il posto di lavoro per dire la verità?

    E quanti giornalisti secondo voi sono disposti a raccontare delle menzogne pur di far carriera?

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