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Jobs, il film sul fondatore della Apple, criticato negli Usa

Lo scorso weekend nelle sale cinematografiche Usa è arrivato l’attesissimo Jobs, il film sulla vita di Steve Jobs, interpretato da Ashton Kutcher. La pellicola però non ha confermato le attese e nella classifica dei film più visti nel fine settimana è solo settimo. Molte le osservazioni negative di critici e di chi conosceva Steve Jobs. In Italia dal 3 ottobre. 

Non è mail facile raccontare in un film la vita di un personaggio che ha segnato la storia. E si potrebbe fare una lista lunghissima di film che avrebbero potuto essere fatti meglio. Certamente per Jobs, il film appena uscito nelle sale cinematografiche Usa, l’attesa era tanta ed era da immaginarsi. Forse, tra i tanti che lo attendevano, nessuno si sarebbe aspettato un’accoglienza così fredda. Il film nella classifica dei film più visti dello scorso weekend si piazza solo settimo con un incasso di 6,7 milioni di dollari.

Molti criticano il film nel non aver saputo accentuare o rendere meglio quelli che sono stati i momenti più importanti della vita di Steve Jobs. Soprattutto viene criticata l’interpretazione di Ashton Kutcher che secondo il New York Times “tende a sottolineare i momenti più importanti della sua vita con un sorrisetto”.

Ma buona parte della stampa critica negativamente il regista, reo di non aver saputo cogliere pienamente la vita del più grande visionario degli ultimi anni. Il regista del film è Joshua Michael Stern, al suo attivo da regista film come Swing Vote – Un uomo da 300 milioni di voti e da sceneggiatore film come The Contractor. La sceneggiatura è curata da Matt Whiteley, scrittore, al suo debutto nel mondo del cinema.

Il Time sottolinea come allo Steve Jobs raccontato nel film manchino quelle caratteristiche per cui è è diventato il grande imprenditore che tutti conoscono, ossia intensità e concentrazione. Ma tutto sommato alla pellicola viene dato un giudizio sufficientemente positivo.

Alla vista del film, che si apre nel moneto della presentazione dell'iPod del 2001 e si sofferma sugli anni 1971-1991, tra coloro che si è detto molto contrariato su quello che è stato raccontato vi è Steve Wozniak, co-fondatore della Apple insieme proprio a Steve Jobs. “Sono state raccontate un sacco di cose sbagliate”, è stato il suo lapidario giudizio sul film. Molto più lapidario è stato il suo giudizio, espresso a Gizmodo, sull’interpretazione di Kutcher:

"Ho l’impressione che molto di negativo che viene fuori da questo film dipenda proprio dall’interpretazione di Ashton Kutcher”

Secondo Wozniak, Steve Jobs nel film è eccessivamente glorificato e viene dato poco spazio a coloro che ebbero un ruolo importante nella fondazione della Apple. Eppure la produzione lo aveva invitato a partecipare alla realizzazione del film chiedendogli di offrire il suo enorme contributo. Ma Wozniak ha preferito declinare l’invito “non appena letta la sceneggiatura”.

Tra i difensori del film, non ci poteva che essere proprio l’interprete principale, Ashton Kutcher. Per mesi, come ha affermato di recente, ha vissuto come viveva Jobs, leggendo i libri che leggeva lui, mangiando il cibo che usava mangiare Steve Jobs. Imitando i suoi atteggiamenti e comportamenti. Insomma, si è calato completamente nella vita del fondatore della Apple.

Fredda accoglienza negli Usa per il film Jobs con Ashton Kutcher

Da sottolineare che Wozniak è invece il consulente del film in preparazione sulla vita di Steve Jobs, prodotto dalla Sony, e tratto dalla biografia del fondatore della Apple scritta da Walter Isaacson, un best-seller assoluto. La sceneggiatura del film è curata da Aaron Sorkin, lo stesso del film The Social Network. Ci sono tutti gli ingredienti, a quanto pare, perchè il film possa far dimenticare Jobs e negli Usa sono in tanti a pensarlo. Per vederlo nelle sale però bisognerà attendere il 2015.

Intanto attendiamo di vedere anche noi in Italia Jobs. Il film sarà nelle sale il 3 ottobre.

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