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J’accuse al Mattino di Napoli

Il Mattino, ma anche tanti altri quotidiani italiani, dovrebbero rivedersi la massima di George Orwell: La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire.

Ecco un quotidiano vicino al potere, come tanti d’altronde: Il Mattino. A Napoli è chiamato "’O giurnale d’e pagnuttiste". Da tempo, come nel resto d’Italia, ha abdicato alla funzione di corretta informazione. La causa va ricercata nelle proprietà dei giornali, dove quasi sempre comandano grossi gruppi industriali e politici. CIR (La Repubblica), Caltagirone Editore (Il Mattino, Il Messaggero, il Leggo), Fiat, Benetton, Italcementi, Mediobanca (Corriere della Sera) ecc.
In Italia il conflitto d’interessi è diventato tabù: chi ne parla è un traditore della patria e un sovversivo. Perchè non parlano dello stravolgimento dell’articolo 283 del Codice penale, della vera natura dei CIP 6 agli inceneritori, dei capi d’imputazione che gravano su una buona fetta del Parlamento, della vera storia che ha visto vittima De Magistris.

Questa non è libertà di stampa se il diritto di esprimere opinioni viene dato solo a chi possiede un cospicuo conto in banca.

Articolo del Mattino Questione Chiaiano: il Mattino più volte elogia, come in quest’articolo, la realizzazione della discarica, dando ampio risalto alle conclusioni dei tecnici di Bertolaso e censurando quelle dei tecnici di parte. Siamo arrivati a dicembre e improvvisamente, nonostante i carotaggi affidati alla ditta Tecno In abbiano dato esito positivo, saltano fuori 10mila tonnellate di amianto, per giunta disperse nell’ambiente durante i lavori. Se invece di pubblicare i soliti dispacci ufficiali i giornalisti del quotidiano avessero fatto un giro nei dintorni o avessero riferito fin da subito dei conflitti d’interessi fra l’Arpac e la società Ibi gestore dell’invaso, probabilmente la gente non sarebbe tanto disinformata.


L'avventura di Berlusconi Questione Berlusconi: inutile fare commenti. Qui il racconto del Mattino di una delle tante visite a Napoli.

Questione proprietà del giornale: il Mattino appartiene alla Caltagirone editore. Francesco Gaetano Caltagirone è uno dei più famigerati costruttori d’Italia. Possiede la Cementir, quarta azienda in Italia nel campo dell’edilizia e numerosi altri quotidiani. E’ anche secondo azionista della Banca Monte dei Paschi di Siena (nonchè Vicepresidente). Dunque la stragrande maggioranza delle testate italiane è di proprietà di gruppi industriali e politici. Come si può allora garantire una giusta libertà di stampa e pensiero? Infatti il Mattino si prodiga non solo nel lanciare invettive contro qualsiasi sorta di opinione contrastante le decisioni del governo ma addirittura scrivendo articoli che assicurano ai cittadini che non viviamo in un regime, quasi a volerci tranquilizzare del fatto che, nonostante non possiamo più scegliere i candidati, svolgere dei referendum, partecipare alla vita pubblica, non viviamo all’ombra di un governo autoritario. 

Questione tifosi napoletani in trasferta a Roma: il Mattino è uno dei primi quotidiani che infama la tifoseria partenopea in occasione della partita contro la squadra capitolina. Basandosi su nessuna prova (come tutto il mainstream mediatico) se non su un foglio di carta recante il comunicato di Trenitalia riguardo presunti scontri avvenuti in stazione, della cui veridicità di contenuti la Procura dubita fortemente, scrive a caratteri cubitali che i Napoletani non meritano trasferte, che è giusto punirli, sposando così fin da subito la linea dura del ministro leghista Maroni. In seguito si scoprirà che era tutto fumo negli occhi.

Un giornale troppo vicino al potere, di qualunque colore esso sia. Non ha uno schieramento politico preciso: si "arrangia". A seconda del governo, sia esso di sinistra o di destra, adeguerà la propria linea editoriale. E intanto le verità da raccontare rimangono solo per pochi eletti su Internet e non sulla carta stampata. Il Mattino dica ad esempio che il proprietario Caltagirone, che tra l’altro ha insediato nel cda del quotidiano un buon numero di parenti, è uno dei principali indagati nella scalata Unipol alla Bnl.

Commenti all'articolo

  • Di Davide (---.---.---.187) 24 dicembre 2008 09:24

    Caro eptor10, dovrebbe conoscere meglio le situazioni prima di emettere sentenze, nel suo articolo, ... cita Caltagirone come fosse un unica persona...le allego il pezzo incriminato...

    Questione proprietà del giornale: il Mattino appartiene alla Caltagirone editore. Caltagirone è uno dei più famigerati palazzinari d’Italia. Egli è entrato in affari nella CAI, dove sembra che avrà possiblità di edificare a prezzi modici nei dintorni degli aeroporti di mezza Italia. Ed infatti giù un articolo di Paolo Greldi (ex direttore de Il Mattino e del Messaggero, anch’esso di proprietà di Caltagirone) sprezzante e carico di collera nei confronti dei dipendenti Alitalia che scioperano contro la cordata d’imprenditori "patrioti". Invece di raccontare la mega truffa che i "patrioti" stanno compiendo ai danni dello Stato italiano? Tutti quei soldi buttati per quindici vecchi squali della finanza, e che verranno inesorabilmente sottratti alla sanità, all’istruzione, alla qualità della vita in generale. E dunque, in termini reali, ci costeranno più morti, più analfabeti e più criminalità. Perchè i giornali non dicono ciò? Perchè la stragrande maggioranza delle testate è di proprietà di gruppi industriali e politici. Perchè il Mattino si prodiga nel lanciare invettive contro qualsiasi sorta di opinione contrastante le decisioni del governo e addirittura scrive articoli che assicurano ai cittadini che non viviamo in un regime, quasi a volerci rassicurare del fatto che, nonostante non possiamo più scegliere i candidati, svolgere dei referendum, partecipare alla vita pubblica, non viviamo all’ombra di un governo autoritario? 


    Le dico questo perchè il caltagirone, Francesco Gaetano Caltagirone, proprietario della Caltagirone Editore oltre che di altre società quotate in borsa, come la Caltagirone SPA, al suo 104 esercizio,... quindi non un giovincello di questo mondo, NON HA NULLA A CHE FARE CON LA CAI o con gli appalti dei vari areoporti come cita lei nel suo articolo, quel Caltagirone, è il Signor FRANCESCO BELLAVISTA CALTAGIRONE, proprietario di ACQUA MARCIA, e lui si immanicato in 10, 100, 1000 porcherie di questo mondo, se l’informazione è questa, si capisce perchè il mondo va a rotoli!!

    Saluti
    Una persona che odia le stupidate di chi parla senza conoscere
    Davide

    • Di eptor10 (---.---.---.244) 24 dicembre 2008 11:18
      Ettore Scamarcia

      quando si attaccano i giornalisti capita sempre che si difendano in blocco, dunque mi aspettavo una tale reazione. Ma io ho posto il Mattino come esempio per far capire perchè il giornalismo partecipativo si stia diffondendo a discapito delle testate giornalistiche.
      Su Caltagirone hai ragione, mi sono confuso (d’altra parte c’è ne sono a decine, specialmente nel Mattino). Ma ciò non cambia la sostanza, ovvero che i giornali siano in mano ad holding economiche che di certo non fanno corretta informazione. Non è che i quotidiani non debbano riportare le dichiarazioni del governo, ma dovrebbero anche riportare, per correttezza, le opinioni di chi sta dall’altra parte, cosa che non avviene quasi mai. E per giunta tali quotidiani prendono pure cospicui finanziamenti statali. Se non erro 1 miliardo di euro l’anno.
      Scusami, ma sti soldi ai vari Caltagirone, De Benedetti, Vittorio Feltri perchè dobbiamo darli noi? So bene che spesso sono gli editori a non dare la voce ai giornalisti più in gamba. Ma le regole debbono cambiare e cambieranno.


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