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Italia sempre più povera. Politici sempre più corrotti!

Per gli italiani i partiti politici restano al primo posto tra le organizzazioni considerate più corrotte e c’é assoluto scetticismo sull’efficacia delle azioni di contrasto adottate finora dal governo. E’ quanto indica il rapporto 2009 di Transparency International, un organismo indipendente che oggi ha reso noto i dati relativi al "Barometro della corruzione globale". Secondo l’indagine, che ha coinvolto 73 mila persone in 69 Paesi del mondo, alla domanda su quale organizzazione sia in assoluto la più corrotta, il 44% degli italiani ha risposto "i partiti", scelti dalla maggioranza degli intervistati rispetto a un gruppo comprendente anche il Parlamento, le imprese e il settore privato, i media, la giustizia e la pubblica amministrazione.


Tra i Paesi europei presi in esame, supera la percentuale italiana di coloro che indicano i partiti come i più colpiti dalla corruzione solo la Grecia (58%), mentre l’Ungheria si ferma al 42%. Significativa la percentuale anche in Gran Bretagna con il 30% e in Finlandia con il 39%. Per gli italiani, tuttavia, non si salvano neppure i funzionari della pubblica amministrazione, indicati dal 27% degli intervistati; seguono con un 9% il Parlamento, un 8% la giustizia, un 7% il settore privato e un 4% i media. A considerare corrotti soprattutto gli imprenditori o comunque il settore privato sono i norvegesi (62%) e gli olandesi (58%). Per i cechi invece i più corrotti sono i funzionari pubblici (40%). La giustizia raggiunge la percentuale più alta in Lituania (23%) e in Romania (18%). Indica i media il 21% degli svizzeri. La "mazzetta" è considerata una pratica diffusa, ma soprattutto difficile da scalfire: solo un italiano su sei, si legge nel rapporto, ritiene efficace l’azione di contrasto attuata, mentre per due su tre, ossia il 69% degli intervistati, le misure prese finora dal governo sono state assolutamente inefficaci. In una forchetta da uno a cinque, per gli italiani l’indice di corruzione dei partiti arriva al 4,1 contro una media europea del 3,7.

L’altro settore più esposto è considerato la pubblica amministrazione con 3,9, seguito a ruota dal Parlamento con 3,8. Quanto alla percentuale dei cittadini costretti negli ultimi dodici mesi a pagare bustarelle, non vengono forniti dati per l’Italia, ma anche in Europa sostiene di averlo fatto un 5% degli intervistati. A beneficiare di bustarelle, nel mondo, rileva il rapporto, sarebbe soprattutto la polizia.

 

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