Italia: ossessione della casta politica, reprimere i peccati carnali

Strano paese l’Italia, se non si ha la Ford escort o il Ford Transit e se un ignaro italiano si ferma con una escort con la Fiat Punto vecchio modello la legge la confisca. Il Comune di Prato firma la prima confisca in Italia di un auto usata da un cittadino per frequentare le escort.
In un paese in via di sviluppo dove la casta politica agevola gli evasori fiscali con lo scudo fiscale, dove la collusione con la mafia è all’ordine del giorno, dove la corruzione regna sovrana nei palazzi del potere, nessun politico intende rassegnare le dimissioni, anzi se hanno problemi con la giustizia infamano la magistratura delegittimandola.
In Italia, dove nei palazzi del potere la perla gira a fiumi e, magari dopo una bella sniffatina, i politici si riuniscono per promulgare leggi che inaspriscono le condanne per chi fa l’uso o possiede sostanze stupefacenti, dove i signori del potere sono avvezzi all’uso di “Ford escort” e di “Ford transit” e riescono a cambiare schieramento politico con una facilità disarmante, ma mai per il bene di questo paese in via di sviluppo, ma solo per convenienze personali.
E quei pochi politici che la magistratura riesce a far condannare, come per incanto spariscono per un periodo, si chiudono in un convento e poi eccoli rispuntare, verginelli si riciclano, cambiano pelle ma non il vizio e continuano imperterriti a delinquere.
Nel bel paese dove la repressione conta più della prevenzione, dove i respingimenti sono più importanti dell’accoglienza, dove ancora si muore in carcere per una fantomatica caduta dalle scale, dove la sanità e i servizi per i sudditi della casta politica sono a dir poco scadenti, dove le raccomandazioni contano più della meritocrazia, dove paesi interi vengono inghiottiti dall’acqua, dove tutti sono colpevoli e nessuno è colpevole, dove i problemi che attanagliano gli abitanti del bel paese vengono affidati al buon cuore delle associazioni di volontariato, dove l’informazione chiede la libertà di stampa e gli editori chiedono soldi pubblici per portare avanti la loro azienda; insomma il paese delle contraddizioni che in nome della sicurezza reprime e punisce chi vuole copulare con una escort e commette peccato carnale. Infatti, al Comune di Prato una sera di settembre, un signore celibe, con la sua fiat punto passa davanti la stazione centrale e vede delle escort.
Decide di farsi un giro con una escort e mentre la escort di colore scuro si appresta a salire sulla Fiat punto, arrivano i Carabinieri, lo fermano per un controllo e quando scoprono che l’ignaro e sfortunato cittadino sta per far salire una escort, il tapino italiano vistosi scoperto prova a giustificare la malefatta e dichiara che la ragazza di colore è una sua amica e la sta accompagnando a casa.
La situazione si complica: i solerti Carabinieri, non convinti della giustificazione addotta, decidono di fare accertamenti più approfonditi e all’ignaro fornicatore viene applicata un’ordinanza Comunale firmata nell’aprile scorso dall’ex sindaco di Prato, di centrosinistra, e rimasta in vigore dopo il cambio di giunta, ora guidata dal (Pdl).
La differenza è veramente pochissima tra i due schieramenti: l’ossessione di reprimere è forte e la giustizia deve trionfare. Si deve colpire al cuore e nella dignità gli italiani “sudditi” dei politici che vorrebbero provare l’ebbrezza di guidare una escort.
Così, la sorte ha riservato al quarantaseienne la sventura di essere il primo uomo in Italia a vedersi confiscata l’auto per essere stato trovato con una escort ai bordi di una strada.
L’ordinanza, infatti, parla chiaro: è vietato anche solo fermarsi con l’auto per contattare "il soggetto dedito al meretricio".
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