La transumanza delle vacche grasse con il campanaccio nuovo e più rumoroso
Alle 06,00 pensiamo di aver aspettato abbastanza e che sicuramente le vacche saranno qui a momenti.
Fabrizio prepara il caffè e va a svegliare Silviuccio (il capo vaccaro) che ha avuto una notte movimentatissima per contare le vacche per far tornare i conti che non tornano.
La mattinata è frenetica e non c'è il tempo ne la voglia di presentazioni ufficiali.
Bisogna mettere le campane più grandi alle ultime vacche appena arrivate, il campanaccio deve avere un suono diverso per distinguerli.
La giornata è sempre più frenetica e anche se in campagna è freddo, nella stalla si prevede una giornata caldissima sia dentro che fuori. Infatti, fuori ci sono i lupi, contadini, ortolani, agnelli e gli animali dell’aia che si sono stancati del vaccaro e delle vacche che distruggono i campi e ingrassano sempre di più alle loro spalle. Ma il vaccaro non può pensare a queste bazzecole della plebe, a lui mancano tante vacche all’appello e bisogna andare a cercarle! Il vaccaro per tranquillizzarli inizia ad aprire la borsa che contiene un pasto particolare per attirare le vacche più fameliche, queste già guardano con bramosia la borsa e già pregustano quel banchetto prelibato alla faccia dei lupi e degli agnelli e si leccano i baffi al pensiero di aumentare il loro peso.
Ma non ci si può distrarre, mancano ancora tre vacche all’appello e l’ordine del vaccaro è perentorio. Tutti i vaccari aprano le borse con la biada migliore: quelle vacche non ci devono sfuggire! Date loro tutto quello che vogliono e riportatele sul camion che bisogna partire.
I vaccari eseguono l’ordine, e come per incanto, le vacche curiose e fameliche iniziano a curiosare all’interno della borsa dei vaccari ed ecco che le tre vacche che mancavano si tuffano nella borsa e senza pensarci sopra nemmeno un attimo arraffano il contenuto della borsa con una mano e con l’altra si mettono il campanaccio nuovo con un suono diverso e più forte degli altri! Sono le ultime vacche salite sul camion del vaccaro! Il Capo vaccaro si sfrega le mani e pensa: anche questa volta li ho fregati!.
Adesso non c’è tempo da perdere bisogna procedere a passo spedito, le vacche, eccitate, mimano la monta. Le vacche montano altre vacche, i vitelli montano altri vitelli ma si montano anche vacche con vitelli e viceversa.
La fila delle vacche è abbastanza lunga. I vitelli più piccoli e le mucche in evidente stato di gravidanza chiudono la fila sotto la costante minaccia del bastone del vaccaro.
Si cammina senza soste fino a raggiungere lo scopo prefissato. Alla fine il vaccaro contento riesce ad ottenere quello che si era prefissato mentre i contadini per l’ennesima volta si ritrovano i campi devastati dalle vacche e nessuno risarcisce i danni dei poveri contadini e ortolani che la prendono sempre in quel posto per la gioia del vaccaro e delle vacche con il campanaccio nuovo e più rumoroso.
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