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Investire: i dieci errori più frequenti

Per i risparmiatori italiani la navigazione è difficile nella tempesta dei mercati finanziari, soprattutto se non si dispongono delle conoscenze necessarie e di un valido consulente al proprio fianco.

Inoltre spesso il vero nemico del risparmiatore è il risparmiatore stesso, che con decisioni avventate rischia di fare più danni del tanto vituperato "speculatore".

Se infatti l'uomo, secondo Aristotele, è un animale razionale, la fermezza ed il raziocinio a volte si perdono dinanzi alle decisioni economiche, dove si è facilmente preda delle emozioni. 

Non a caso, esiste una branca specializzata della finanza, quella "comportamentale", che studia le componenti psicologiche dell'investitore, evidenziando gli errori più comuni e fornendo validi consigli per non cadere nella trappola degli autogol in Borsa

Vediamo insieme dunque i dieci errori più frequenti e le soluzioni strategiche per evitarli. 

1) Mancanza di strategia: Per prima cosa bisogna avere piena coscienza della propria situazione economica e finanziaria (sono coperto dal punto di vista previdenziale? Ho risparmi sufficienti per far fronte a spese improvvise? Ho la possibilità di mantenere i miei figli all'Università?) tenendo conto di fattori importanti quali l'orizzonte temporale (che ovviamente può variare a seconda dell'età dell'investitore) ed il patrimonio disponibile, con particolare attenzione agli obiettivi di lungo periodo. 
 
2) Investire in singole azioni: rispetto ad fondo comune o un Etf, la singola azione è più esposta ai rischi di fluttuazione dei mercati. Al tempo stesso, però, bisogna evitare una eccessiva diversificazione, che può penalizzare soprattutto i portafogli con denaro più limitato
 
3) Cambiare spesso i propri investimenti: i trader fai da te che operano in modo troppo frequente e vorace sui titoli rischiano di ridurre ancora di più i propri rendimenti a causa del moltiplicarsi dei costi di transazione. Non bisogna farsi prendere dalla frenesia e porre sempre molta attenzione alle "commissioni" che si celano dietro ogni singolo movimento. 
 
4) Investire in azioni invece che in società: uno degli errori più frequenti del trading fai da te è quello di innamorarsi di "una griffe", ovvero acquistare un titolo solo per il nome, dimenticando che la società che sta dietro deve essere solida e fare utili. 
 
5) Ignorare la propria reale tolleranza al rischio: non esistono investimenti sicuri al 100%. E' fondamentale dunque comprendere la personale attitudine al rischio e misurare l'impatto potenziale di una perdita sia sul proprio portafoglio, sia a livello psicologico. Un passo fondamentale prima di approcciarsi alla Borsa. 
 
6) Comprare a un prezzo alto: uno dei principi basilari dell'investimento finanziario è "comprare a prezzi bassi e rivendere a prezzi alti". Molti trader fai da te, invece, ignorano questa semplice ma essenziale regola, decidendo di acquistare un'azione quando è in piena corsa, attratti esclusivamente dai rendimenti elevati che ha conseguito in passato o influenzati dalla massa di persone che hanno già guadagnato fino ad allora. L'ottica dello "specchietto retrovisore" è una delle più sbagliate perchè i rialzi del passato non sono garanzia dell'andamento futuro e spesso sulla strada davanti ci possono essere rallentamenti per lavori in corso. 

7) Vendere ad un prezzo basso: oltre ai risparmiatori che si fanno prendere dalla frenesia emotiva quando i listini guadagnano, ci sono coloro che allo stesso modo non intendono mollare un'azione quando è in caduta libera. Piuttosto che ammettere di aver sbagliato "cavallo" su cui puntare, e uscire prima possibile arginando le perdite potenziali, insistono incombendo in minusvalenze ancora più gravi, nella speranza (spesso vana) che il titolo possa recuperare. Per evitare questo problema si potrebbero fissare dei limiti tecnici (in gergo "stopp loss") per evitare di continuare a farsi del male e riallocare così il denaro su titoli più promettenti. 

8) Nutrire aspettative non realistiche: spesso gli investitori nutrono attese non coerenti con i propri investimenti, aspettandosi di più di quando "l'asset" possa dare in realtà. Un consiglio è quello di comparare le performance del portafoglio con gli indici di riferimento (benchmark) più importanti, per non illudersi e avere una prospettiva più razionale sul mercato. 

9) Pagare troppo per spese e commissioni: gli investitori a volte sono restii a chiedere maggiori dettagli sui costi applicati dalle banche e dalle società di gestione, che invece possono incidere in modo determinante sul rendimento dell'investimento, soprattutto in un'ottica di medio-lungo periodo. Prima di sottoscrivere un prodotto finanziario è necessario aver ricevuto tutte le informazioni sulle commissioni praticate. 
 
10) Agire dietro suggerimenti e voci di corridoio: nei frenetici anni 80, durante la "sbornia" di Borsa, tutti si improvvisavano trader finanziari esperti, consigliando investimenti e "soffiate giuste". Era un altro mercato ed un altro periodo storico. Oggi, con la complessità degli strumenti finanziari e la crisi economica, non basta più affidarsi ai rumors da bar o ai consigli dell'amico esperto. Ancora adesso è un errore frequente, ma bisogna ricordarsi che se un'informazione gira velocemente, è probabile che molti la conoscano già e quindi il mercato si muoverà altrove perchè saturo nei prezzi. 
 
Per concludere, affacciarsi sulla Borsa non è un hobby da ricchi, ma un serio piano di programmazione economica e finanziaria del budget familiare. 
Per questo motivo è consigliabile non avventurarsi nel fai da te, bensì affidarsi alla consulenza personale di un esperto di fiducia che possa gestire in maniera seria e competente il patrimonio
 
Negli Stati Uniti il cosiddetto "pianificatore finanziario" è un punto di riferimento costante per le famiglie, un pò come il medico o l'avvocato. 
E' auspicabile che la sua figura si diffonda anche in Italia dove la cultura finanziaria di individui e famiglie è ancora troppo bassa. 

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