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Intervista ad Antonello Rondi, voce classica del panorama della canzone napoletana

Antonello Rondi, una delle voci classiche del panorama della canzone napoletana, artista eclettico, dalle mille sfaccettature e uomo di straordinaria umanità, si racconta al nostro giornale in una bella intervista.

Lei è una delle voci più belle nel panorama musicale della canzone napoletana. Quanto ha inciso nella sua vita la musica?

La musica è stata determinante nella mia vita, mi ha dato la possibilità di fare un lavoro che tutti sognano nel modo migliore.

Quando ha deciso che avrebbe fatto il cantante?

Tutti possono essere cantanti, ma farlo con passione e professionalità è un’altra cosa, ci vuole impegno, ci vuole studio, ma bisogna avere anche una certa dose di fortuna, ho inciso il primo disco e all’inizio non ho avuto molto successo, poi con la nascita delle radio private libere c’è stato un cambio, mi è andata bene e fino ad oggi ho inciso circa 25 album.

Quali erano i suoi punti di riferimento?

Erano i grandi cantanti del passato, quei grossi punti di riferimento che oggi non ci sono più, Nunzio Gallo, Sergio Bruni, io ero giovanissimo all’epoca e seguivo le loro orme, davanti a me poi c’era Massimo Ranieri che è stato un grande ed ancora oggi dimostra di essere il numero uno.

Nella vita nessuna esperienza viene messa da parte, quanto ha inciso nella sua carriera la gavetta?

Oggi le cose sono cambiate, noi cantanti dell’epoca abbiamo fatto la gavetta, prima era più difficile incidere, non c’era la possibilità di auto prodursi con un video clip.

E’ passato dai teatri napoletani a quelli americani e argentini, è stato facile confrontarsi con pubblici così diversi?

Sono stato avvantaggiato dal repertorio classico napoletano, le nostre canzoni all’estero sono molto conosciute specialmente chi fa questo repertorio, mi chiedono proprio di cantare canzoni classiche.

E’ un rappresentante del popolo napoletano nel mondo, quanto di Napoli c’è in lei?

Tutto, io sono napoletano e quando vado in giro, mi sento a casa perché è il pubblico che mi stimola e mi da la forza, in Argentina mi sono emozionato moltissimo nel vedere la platea che piangeva sventolando bandiere, loro hanno dei valori che noi non abbiamo quasi più, amano le tradizioni, le canzoni napoletane e soprattutto amano Napoli.

E il suo rapporto con Ischia?

Ischia è stata sempre nel mio cuore, era il posto bellissimo dei miei sogni, delle mie vacanze, l’isola della mia infanzia. Non esiste una località in particolare che mi piace di più, Ischia mi piace tutta e c’è stato un ritorno d’amore con questo concerto.

Qual è il messaggio che si sente di dare ai giovani del sud?

Non ho la presunzione di dare messaggi, ci sono problemi molto più importanti, dico che la musica può insegnare tantissime cose.

La musica può salvare il sud?

La musica insegna a vivere in una maniera più pulita, ma non è questo che può salvare il sud, il sud ha bisogno di uomini, di intelligenze e di onestà, ci sono cose che purtroppo denigrano il nostro paese che è una terra così bella, ma amministrata male dagli uomini.

Si sa poco di lei come persona: “ Chi è Antonello Rondi?”

Antonello Rondi è uno come tanti, uno che ha avuto la fortuna di possedere una certa qualità vocale che gli permette di fare un lavoro tra la gente. Non parlo della mia vita privata, non amo mischiarla al lavoro, sono una persona molto riservata.

Tra i pezzi che hanno fatto grande la sua carriera, a quale canzone si sente più legato?

Il nostro repertorio è infinito, vi sono brani che fanno parte della mia discografia, mi sento legato soprattutto ai brani degli esordi, I m’arricordo ‘e te è una canzone a cui mi sento molto legato che è diventata un vero e proprio successo. 

Il suo rapporto con il successo?

E’ una situazione che è venuta con il tempo grazie alla stima del pubblico, bisogna sempre ringraziare chi ci dà da vivere, non bisogna mai riposare sugli allori, bisogna conservare l’umiltà perché noi lavoriamo per la gente.

Lei è una persona felice? Cosa è per lei la felicità?

E’ una parola. Il segreto per raggiungere la felicità è essere l’uomo più appagato del mondo, ma è difficile essere completamente appagati, bisogna affrontare la vita ogni giorno come viene, non facendosi abbattere dalle difficoltà.

Qual è l’ultimo pensiero che ha prima di andare a dormire?

E’ una domanda molto strana, non riesco ad avere un pensiero, io ne ho tanti a volte mi addormento con il pensiero di una persona, un volo di uccello, a volte mi addormento con un libro in mano e non mi ricordo quello che stavo pensando.

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Un bel tour estivo, fare serate, mettere in scena uno spettacolo all’estero con la collaborazione di tanti amici. Tengo moltissimo a realizzare un disco diverso dagli altri, un fiore all’occhiello, una interpretazione personale delle cover degli artisti più importanti del momento, pezzi di D’Angelo, di Finizio, d’Alessio e Martone.

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