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Intervista a Riccardo De Marchi

Riccardo De Marchi, artista friulano, con Alan Charlton è stato invitato a rinnovare l’appuntamento con l’Arte contemporanea di Villa Pisani. Un luogo importante progettato da Andrea Palladio che gli attuali proprietari Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti, hanno aperto all’arte contemporanea con dedizione e passione.

 
Da quanto tempo lavora per questa esposizione?

Mesi. I lavori sono stati concepiti sullo spazio e nello spazio partendo da questa idea: la scrittura in tutte le sue forme come metafora per attraversare il senso delle cose. Ho utilizzato la scrittura per attraversare “l’interiorità” della villa utilizzando la piantina della villa e ricostruendola all’interno della villa stessa. Il pavimento a specchio è un altro esempio di come si può “giocare” in villa.
 
Le sue opere. Un omaggio o un confronto con Andrea Palladio?

Un confronto. Far vivere ai visitatori le varie sezioni della villa contemporaneamente è un’esperienza diversa che coinvolge i sensi e pone il dialogo fra esterno ed interno semplicemente immergendosi o meglio specchiandosi per esempio nella Stanza della Musica, e ritrovandosi accanto agli affreschi. 
 
Il pavimento che si colora di riflessi?

Il colore è relativo. Quello che mi interessava era, ad esempio, giocare con gli affreschi attraverso il pavimento a specchio quasi a sprofondare negli affreschi.
 
Nella realizzazione di questo progetto contemporaneo di Villa Pisani, lei ha avuto modo di confrontarsi con Alan Charlton. Competizione o... ?

No, no, lui è un maestro. Nessuna competizione, anzi solo stima ed ammirazione per artisti come lui.
 
Al progetto espositivo vi è anche la collaborazione dello Studio Invernizzi?

Lo studio Invernizzi ha appoggiato e portato avanti questo progetto in modo, secondo me, molto intelligente e con artisti molto interessanti.
 
A Villa Pisani, su invito? E gli artisti sono liberi di creare o date loro degli incarichi precisi?

Certamente su invito. Ogni artista che ha operato ed opera a Villa Pisani ha piena libertà creativa.
 
Le opere esposte rimarranno a Villa Pisani?

Non so. Un’opera rimarrà qua sicuramente. 
 
I suoi prossimi progetti?

Sto esponendo adesso a Venezia e fino al 15 Novembre, al Museo Fortuny. “In-Finutum “ è il titolo dell’esposizione.
 
Le sue opere hanno una scrittura: linee, punti, fori è un riferimento al linguaggio Brail?

No. E’ un linguaggio, diciamo non letteralmente traducibile, ma comunque un’iscrizione, l’idea di un testo, di una scrittura possibile come s’intitola appunto un mio lavoro: “Alfabeto possibile”, un linguaggio aperto.

Marchi alla Biennale di Venezia?

Ho partecipato nel 1993 al “Deterritoriale”, la Biennale di Achille Bonito Oliva. Adesso non mi interessa, in futuro non so. Per pochi mesi ho esposto al Peggy Guggenheim di Venezia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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