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 Home page > Attualità > Cronaca > Intercettazioni: Falcone e Borsellino, mai sentiti nominare

Intercettazioni: Falcone e Borsellino, mai sentiti nominare

 L’Italia è un luogo sempre più inospitale per i giornalisti, per i blogger e per i giudici. Evidentemente la maggioranza di governo, e anche molti altri politici qua e là, pensano che non siano particolarmente utili. A meno che non siano sul libro paga del politico, si intende. In quel capolavoro dismantellamento della giustizia e della libertà di stampa altrimenti noto come decreto intercettazioni trova spazio anche il divieto per i media dipubblicare nomi e immagini dei magistrati che si occupano di un processo.

La motivazione ufficiale del governo è che bisogna evitare il protagonismodei giudici. La motivazione vera è che in questo modo i cittadini italiani non potranno sostenere, almeno moralmente, il lavoro di giudici meritevoli che lottano contro mafia, politica e poteri forti, come FalconeBorsellino o De Magistris. In teoria sembra sarà possibile pubblicare il nome di un giudice quando apre un’inchiesta o fa un sopralluogo, ma se questa parte del decreto avrà l’effetto temuto non sarà più possibile per i cittadini sapere chi è il giudice che ha preso un certo provvedimento. E questo significa anche l’impossibilità per la stampa dicontrollare l’operato dei giudici che, essendo esseri umani, possono anche sbagliare. 

Il Pdl e la Lega, che sono stati votati dagli italiani promettendo sicurezza, hanno fatto un decreto legge chediminuisce la sicurezza dei cittadini da ogni punto di vista. Ma ciò che più diminuisce la sicurezza dei cittadini in uno stato è il potere fuori controllo. Un potere che non risponde all’informazione, perché metà la paga e l’altra metà la imbavaglia. Un potere che non risponde alla magistratura, perché si inventa ogni giorno un modo diverso per limitarla e aggirarla. Un potere che controlla l’informazione e aggira la legge può fare qualsiasi errore, qualsiasi abominio senza esserne chiamato a risponderne di fronte ai propri elettori, perché racconterà agli elettori solo quello che vuole, e nessuno saprà mai la verità. Ma questo è accaduto nel 1994, nel 2001 e nel 2008 e ogni volta gli italiani non sono stati capaci di capirlo. 
 
Il testo del decreto sulle intercettazioni
Anm, mani legate per polizia e magistratura
Partito Delinquenti Liberi di Marco Travaglio
Con il Ddl Alfano si compie un ulteriore passo verso la distruzione totale della Giustizia italiana
Dopo i ministri ombra ora anche i "magistrati ombra"

Commenti all'articolo

  • Di Francesco (anche io) (---.---.---.161) 16 giugno 2009 08:33

    Vorrei aggiungere a questo interessante articolo, che l’attuale legge sulle intercettazioni, o meglio sul massiccio utilizzo delle intercettazioni come prova documentale nei processi, fu fortemente voluta proprio dal Dott. Giovanni Falcone durante la permanenza al Ministero di Giustizia (Ministro dell’epoca era Martelli), che si torvava i possesso di enormi quantità di registrazioni di conversazioni, effettuate per motivi di indagine, ma fino ad allora (’89-’90) non utilizzabili come Prova.
    Dalla modifica della legge che ha consentito l’uso delle registrazioni e dei suoi contenuti, come Prova Documentale nei processi, è iniziato l’incremento dell’uso delle intercettazioni.
    In Sintesi io mi chiedo Umilmente : ma può Angelino Alfano, o meglio, possono Ghedini e Berlusconi cambiare una legge e snaturare un sistema voluto e sostenuto da Giovanni Falcone...
    Davvero questo è possibile?...
    Perchè nessuno fa notare che l’attuale legge proviene dalla volontà e proposte da persone quali Falcone e Borsellino?...
    La nuova legge invece proviene da : Ghedini, Alfano... Berlusconi...
    A ognuno la propria conclusione.
    Buongiorno.
     

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