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Iniziano i primi controlli sui camion diretti alla discarica di Terzigno, nal Parco Nazionale del Vesuvio

Erano più di mille le persone che l’8 aprile scorso hanno sfilato al suon di fischietti, tamburelli e zampogne, per dire no alle discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio: mamme, nonne, bambini, genitori.

Iniziano i primi controlli sui camion diretti alla discarica di Terzigno, nal Parco Nazionale del Vesuvio

A “proteggere” i rifiuti, anche questa volta, un grande spiegamento di forze dell’ordine in assetto antisommossa che hanno ostacolato il raggiungimento delle discariche da parte del corteo. Ma un piccolo passo verso la riconquista dei territori è stato fatto e dopo una serrata contrattazione con le forze dell’ordine ad una delegazione dei comitati è stato dato il permesso di raggiungere i cancelli della ex “SARI” dove è stata simbolicamente issata una bandiera contro la discarica. Il prossimo obiettivo è un incontro con il prefetto, prima, e con il Ministro dell’Ambiente, poi, per riaffermare le richieste delle Comunità Vesuviane in lotta contro questo incredibile disastro ambientale.

Al corteo pur essendoci rappresentanze dei diversi comitati civici provenienti anche da altri territori oltraggiati dalle discariche come Frattamaggiore e Chiaiano, non hanno partecipato i sindaci strettamente interessati. C’è da sottolineare che i comitati civici indipendenti dai partiti sono gli unici ad opporsi all’assurdo disegno del governo. 

Sabato notte una delegazione formata da diversi esponenti del Movimento, dal Sindaco e dai vigili urbani di Boscoreale, hanno fermato tutti i camion diretti alla discarica per controlli generici circa lo stato dei camion che almeno per ora non hanno riguardato la natura del materiale trasportato.

Da sottolineare che dalle ore 23:00 di venerdì alle ore 7:30 di sabato sono arrivati circa 50 veicoli rispetto ai 200 che normalmente arrivano alle discariche. I primi mezzi fermati hanno molto probabilmente allarmato i loro colleghi che non si sono presentati all’ ”appuntamento”. Ci viene da pensare che forse c’era qualcosa da nascondere.

Tra tutti i veicoli controllati, appartenenti ad ASIA, l’80% ha avuto un verbale e due una denuncia penale per le perdite di percolato disseminato su tutto il territorio.

Ribadiamo un fermo NO alle discariche nel parco Nazionale del Vesuvio, le alternative esistono, ed è auspicabile che si cominci con la bonifica delle aree già malamente inquinate, con l’immediata chiusura della discarica “SARI”, no all’apertura della nuova discarica “Cava Vitiello.

Riaffermiamo il nostro diritto a difesa e protezione del territorio e ancora più forte il nostro diritto alla salute con la messa in opera di un piano rifiuti che un riciclaggio totale e quindi una produzione finale pari a RIFIUTI ZERO.

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