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(In)ter(per)culturando: libri freschi di stampa da assaggiare (Cannella, Grugni, Paolin)

Avevo anche buone intenzioni, se è per questo, ma non ero disposta a scendere a compromessi. Così mi irrigidivo di brutto non appena le cose prendevano una piega sgradita. Le conseguenze erano fin troppo evidenti, e tutte a mio svantaggio. Di solito davo l'impresione di essere una borghesuccia con la puzza sotto al naso, fino al punto di non avere amici ed essere costretta a ubriacarmi per minimizzare la perdita. I miei compagni di classe non riuscivano a sopportarmi. Ce n'era uno con una bella vena sarcastica che provava una soddisfazione enorme a mettermi in difficoltà.
«Sei stronza fino al midollo», mi diceva sempre. «Quelli come te lanciano battaglie incendiarie e fanno casini con la polizia solo per combattere la noia e respirare l'ebbrezza della rivolta»
Non che avessi un'opinione diversa di certa gente, anch'io odiavo i ricchi, erano degli schifosi. A diciassette anni si divertivano a fare gli intellettuali e i rivoluzionari, a venticinque mettevano da parte i vecchi abiti sgualciti e cominciavano a spruzzarsi profumo sotto le ascelle, e a trenta si riempivano la bocca di piani marketing e tagli salariali. Se poi nel frattempo qualche sfigato aveva avuto la cattiva idea di star dietro alle loro ciance sul sovvertimento del sistema, allora tanto peggio per lui, non gli restava che marcire in galera per eversione dell'ordine democratico.
(pag.131)

Tutto deve crollare, di Carlo Cannella (PerdisaPop, collana 'Corsari', 30 marzo 2011): perché certe lingue e certe storie, figlie dell'oggi, dell'Italia in caduta libera quanto di un preciso lavoro a cercare ritmo e stile, meritano attenzione consapevole e una buona dose di coraggio. Perché imporsi di scardinare il mondo in quest'Italia, in questo tempo, è già di per sé qualcosa che va verificato.

Seconda di copertina di Giulio Mozzi.
pag.240, E.15
Il booktrailer di Granar su Youtube.
La scheda del libro dal sito dell'editore.
Il libro su Vibrisse.
Il libro acquistabile su IBS.

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Tornati a casa, ricevetti una telefonata da Peppino. Stava andando con sua moglie da Leo a vedere la tv, quel giorno iniziavano le trasmissioni a colori e Leo era l'unico che si era comprato l'apparecchio in grado di trasmetterle. Mi chiese se volevo raggiungerlo insieme alla mia donna, ormai in paese tutti sapevano che mi ero fidanzato, e bere una birra tutti insieme. Accettai, avevo bisogno di vedere gente e parlare di cose sagge come il tempo, la schedina e la briscola chimata o inutili come il futuro, l'amore e il senso della vita. Francesca fu d'accordo.
"Meglio farci notare e meglio ancora se ci notano lontani da Persiceto. Non sospetteranno che sia imminente il momento in cui andremo a fargli il culo".
"Sempre che non lo facciano prima loro a noi".
Francesca evitò di commentare la mia battuta e si lasciò cadere a peso morto sul letto.

Il locale di Leo era pieno come prima. Mi ricordò certe scene degli anni Cinquanta quanto la gente asssembrava le strade furoi dai bar per vedere Mike Bongiorno presentare Lascia o raddoppia. Il che dimostrava ancora una volta che il PCI degli italiani non aveva mia capito un cazzo e mai lo avrebbe capito. Era riuscito persino a opporsi all'introduzione del colore in tv per non alimentare il consumismo nella classe operaia, un'esaltazione del lato reazionario del pasolinismo per cui ciò che era povero era anche bello. E questo proprio nel momento in cui il Movimento lasciava capire chiaramente che la generazione emergente spingeva per una società dinamica in grado di sostituire quella immobile in cui era costretta a vivere, che vedeva il posto fisso come il carcere a vita, che riaffermava la centralità dei diritti e dei bisogni dell'individuo al posto di quelli della massa, che rivendicava, anche se con ottusa banalità, il suo diritto al lusso.
(pag.197-198)

L'odore acido di quei giorni, di Paolo Grugni (Laurana Editore, collana: Rimmel, marzo 2011): perché di un certo passato che sembra remoto è necessario recuperare consapevolezze attuali seppur filtrate dalle logiche narrative che impastano realtà storica con finzione. E perché nel rincorrersi dei protagonisti, tra investigazioni perse nelle piane bolognesi apparentemente isolate e solitarie, si celano pesi e debiti verso quei territori di periferia che l'Italia smemorata trascura ma dove si è costruito il presente.

Postfazione di Roberto Pedretti.
pag.281, E.16,50
La scheda del libro sul sito dell'editore.


Paolo Grugni su AgoraVox:
- Aiutami (Barbera, 2008)
- breve analisi alle pubblicazioni del 22 gennaio 2010
- Italian Sharia (Perdisa, febbraio 2010), prima e seconda parte.

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Tu devi immaginare che la luce non viene ma va.
Se ne fugge proprio come un esercito in disarmo; scappa via. E' questa la luce vera, che consegna ogni cosa al buio. Pensa a questo corpo di bimbo addormentato in un nero di pece: non è un ritratto lo vedi?
La posa, se guardi la posa vedi benissimo che non dorme per niente, anzi. E' messo lì così: come uno avrebbe messo le mele, le pere, l'uva, gli strumenti e i cesti per una natura morta. Non è un ritratto di un dormiente, ma è proprio una natura morta, dove il soggetto è un bambino.
Che dico? Non è un bambino il soggetto.
Il soggetto è il nero, che si sta mangiando l'amorino, le sue frecce, la faretra, le sue ali. E la luce? Be', quella - come ti dicevo - scappa proprio come una donna che corre via dagli sgherri che la inseguono: si dilegua.
Qui la luce è dileguata come mia madre e mio padre.
Non so perché ti dico queste cose ma ieri - il giorno dopo la mostra - ho avuto questa impressione che i miei genitori si dileguassero. Sparissero poco per volta come una brutta tela dipinta.
(pag. 67, incipit racconto 'caravaggio, figure III')

La seconda persona di Demetrio Paolin (Transeuropa, collana 'Inaudita', in uscita il 6 aprile 2011): perché in quattro racconti diversi la lingua e le immaginazioni rapiscono e colpiscono, affondano e restituiscono. E perché è tempo di riconoscere a certe short stories un'identità e degli spessori ben più ampi dell'effettivo numero di pagine stampate, una capacità di 'dire' limando parole ma espandendo significati.

Il prodotto comprende il libro e un cd: 'Dalla parte del torto' di Claudio Lolli (produzione esecutiva di Storie di Note srl, distribuzione di Suonimusic), contenente nove brani tra cui pezzi storici riarrangiati e nuove canzoni.
Libro (pag.76) con cd a E.15.
La scheda del prodotto sul sito dell'editore.
Demetrio Paolin su AgoraVox:
analisi confronto parte I, II e III .
Il racconto 'Caravaggio, FIgure III' su vibrisse con pdf prelevabile gratuitamente.

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GLI AUTORI

Carlo Cannella è nato ad Ascoli Piceno nel 1963. Attivo fin dai primi anni Ottanta nel movimento anarcopunk, è stato fondatore e voce di alcune fra le più amate hardcore band italiane. Nel 2010 ha fondato la casa editrice SenzaPatria Editore.

Paolo Grugni (Milano, 1962) ha pubblicato i romanzi Let it be (Mondadori, 2004; Giallo Mondadori 2009), Mondoserpente (Alacràn, 2006; Giallo Mondadori, 2011), Aiutami (Barbera, 2008) e Italian Sharia (Perdisa, 2010). I suoi racconti sono apparsi in diverse raccolte, tra cui Anime nere (Mondadori, 2008) e Armonico (Aereostella 2010).

Demetrio Paolin (1974) vive e lavora a Torino. Nel 2009 ha pubblicato Il mio nome è Legione (Transeuropa). I suoi racconti e saggi sono stati pubblicati su «Nuova Prosa», «Nuovi Argomenti» e «Nazione Indiana». Si è occupato di letteratura e anni di piombo nel saggio Una tragedia negata.

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