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Il vero crash delle banche è arrivato

Le obbligazioni di Unicredit, Intesa, Banco Popolare, Monte Paschi stanno crollando ora; hanno perso il -35% rispetto ad un anno fa e un -20% dopo che è arrivato Monti al governo.

In questo momento hai il crash vero, che non è quello delle azioni, ma sempre quello delle obbligazioni e specialmente per le banche come insegna l'esperienza del 2009. I BTP sono stati sostenuti da massicci acquisti sul mercato da parte della Banca Centrale Europea (che ha stampato moneta per comprarli dato che non ha depositi o capitale) e questo ha dato la sensazione di una tregua, ma quando il debito delle banche perde un 30% inizia il vero panico.

Nel 2009 dopo il crac di Lehman e tante altre banche estere i bonds delle banche italiane crollarono a questi livelli che ora indicano un rischio di default. Le azioni possono perdere il -90%, ma fino a quando le obbligazioni reggono non c'è un vero problema, quando le obbligazioni crollano come si vede qui allora sì che ti preoccupi 

L'effetto Monti è durato due giorni e anzi se confronti il grafico del titolo azionario con quello dei bonds di Intesa, Unicredit e Banco Popolare il vero crash, che è quello dei bonds, lo hai ora, dopo che è entrato Monti. Il motivo per cui a mio avviso i vertici del Fondo Monetario, Banca Centrale Europea, Unione Monetaria, Germania, Francia, Usa, Federal Reserve dovrebbero intervenire con qualche massiccia monetizzazione del debito è in questi grafici.

Se i governi faranno muro come nel 2009 tra parentesi questa sarebbe un'opportunità di acquisto perché il debito delle banche finora per i governi è stato sacro e lo hanno salvato sempre, in Inghilterra, USA, Francia, Germania, Spagna (con una sola eccezione negli USA per Washington Mutual). Ma è un'ipotesi (e una speranza), per ora quello che vedi è un potenziale crash del sistema bancario.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.150) 24 novembre 2011 10:28
    Damiano Mazzotti

    Qualche pilastro sta crollando... Ma probabilmente i crolli maggiori arriveranno in luoghi meno prevedibili dagli econosti burocrati... Stati Uniti, Spagna, Cina, Germania, Francia e chi più ne ha più ne metta... Gli italiani per ora sono molto meno indebitati a livello individuale, aziendale e bancario. Manca la liquidità, ma questo è un altro problema. La liquidità è risucchiata dalle grosse banche straniere che stanno cercando così di ripianare il loro eccesso di debiti inesigibili derivate dai titoli truffaldini che si sono vendute e che si stanno vendendo a vicenda.

    Quando arriverà l’apocalisse finanziaria ci sarà solo un modo per evitare le guerre civili e le guerre di civiltà: mantenere gli attivi dei cittadini e delle aziende presenti come clienti nelle grandi banche marcie fino al midollo e trasferirli nelle piccole banche sane o più sane.

    Il valore delle azioni e delle obbligazioni crollerà e questo è il male minore per la comunità.

    Forse è anche l’unico modo per punire gli azionisti e gli obbligazionisti per il loro appoggio più o meno diretto a politiche bancarie arcaiche, irresponsabili e criminali.

  • Di (---.---.---.96) 27 novembre 2011 19:24

    I contenuti mi sembrano ottimi, non riesci a scriverli meglio?

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