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 Home page > Tribuna Libera > Il semaforo è verde, approfittiamo

Il semaforo è verde, approfittiamo

Quel contorno di luce non raffigura la speranza ma la tangibile possibilità di andare avanti verso una strada nuova, libera. Dobbiamo lasciare alle spalle di questo semaforo gli odori acri di giorni bui e di vicende angosciose, spesso ridicole, che non voglio nemmeno trattenere o ricordare.

Adesso i bersagli sono loro, quei politici che oltre a guadagnare milioni di euro con pennichelle profonde nel parlamento, hanno distrutto parte della nostra esistenza. Devono cadere. Cadere per sempre come birilli, concedendoci uno strike e andare avanti! Questi volti astrusi dal tempo, questi personaggi che come trottole girano dappertutto, spesso senza una meta ma con il solo scopo di incrementare il proprio “stipendio”, alla faccia di chi lo stipendio non lo percepisce da anni e stenta per comprare il pane quotidiano.

Volti superbi, che hanno contaminato tanti giovani con la loro arroganza, convinti e drammaticamente senza cultura. E’ questa la chiave che deve mettere in campo chi si appresta al nuovo vento. La cultura. Via la mediocrità nazionale popolare dalle tv, abbiamo bisogno di volti nuovi e non più di personaggi che invadono da epoche tutti i palinsesti e le pubblicità televisive. Possediamo adesso un’occasione per una riflessione su ciò che ha rappresentato il recente passato per affrontare un percorso di verità e giustizia. Abbiamo la possibilità e soprattutto l’appoggio della maggioranza degli italiani per costruire un tempio su fondamenta nuove, pulite e coerenti.

La gente dimostra e protesta, è stanca, e sta appoggiando “un nuovo”, che deve essere creato, prima che il semaforo cambi colore.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.152) 17 giugno 2011 19:30

    Ultima chance >

    Nel 2010 il PIL è fermo al 94,7% di quello ante-crisi (2007). Il tasso di crescita non arriva a metà della media europea.
    Dal 2008 il Debito pubblico è cresciuto di 280 miliardi. Dopo i 24 miliardi di “tagli” decisi nel 2010 a luglio ci sarà una manovra “correttiva” da 3-5 miliardi.
    C’è di più. Per riequilibrare il bilancio ci vorrà anche un’ulteriore cura da 40 miliardi.

    Da 6 mesi la cosiddetta “terza gamba” difende, alla Camera, “quota 314” di una maggioranza “purchessia” fedele all’appello del “tutto tranne elezioni”.
    Il paese non può più “vivacchiare”. In questo scenario tornare alle urne non è la soluzione. Serve un’iniziativa forte e credibile.

    Serve un governo di larga “convergenza” su alcuni obiettivi prioritari.
    Dalla riforma della legge elettorale alle azioni in grado di gestire le urgenze economiche. Una agenda programmatica da svolgere in pochi mesi in vista del ritorno alle urne.

    Più passa il tempo e maggiori saranno i “sacrifici”.
    La storia insegna che la Febbre del Tribuno non rinuncia ai propri interessi fino agli esiti più imprevedibili …

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