• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Il processo a Jack Pisani è già iniziato?

Il processo a Jack Pisani è già iniziato?

A proposito delle indagini sul Capo della Squadra Mobile di Napoli, Vittorio Pisani, e dell’accusa di favoreggiamento che la procura di Napoli gli contesta, c’è un dialogo della serie tv “24”, in cui Kiefer Sutherland interpreta l’agente antiterrorismo Jack Bauer, che vale la pena di riportare per intero. La scena si svolge in un’aula di tribunale. Bauer è alla sbarra, incalzato dalle domande del senatore Mayer, capo della commissione di inchiesta sulle presunte violazioni commesse da Bauer e dal suo ufficio, il CTU.

“Quindi, in pratica, lei sta dicendo, signor Bauer, che il fine giustifica i mezzi, e che lei è al di sopra della legge?”
 
“Quando sono operativo, quando mi trovo in certe situazioni, c'è un motivo. E quel motivo è completare gli obiettivi della mia missione a tutti i costi”.
 
“Anche se questo significa infrangere la legge?”
 
“Per un soldato, la differenza tra il successo e il fallimento è la capacità di adeguarsi al nemico. Alle persone con cui ho a che fare, non importa delle sue regole. Tutto ciò che gli importa è il risultato. Il mio compito è impedirgli di raggiungere il loro obiettivo. Mi sono semplicemente adeguato. Per rispondere alla sua domanda, sono al di sopra della legge? No, signore. Sono più che disposto ad essere giudicato dalla gente che lei sostiene di rappresentare. Lascio che siano loro a decidere il prezzo che dovrei pagare. Ma la prego, non stia lì con quella faccia compiaciuta aspettandosi che mi penta delle decisioni che ho preso, perché, signore, la verità è che non me ne pento.”
 
Vittorio Pisani è un dirigente di polizia stimato, ascoltato, preparato. Ben lontano da certi tratti di lassismo e superficialità spesso imputati agli uffici di polizia italiani, le sue indagini e i suoi arresti hanno suscitato vivo clamore, un'estesa adesione ai metodi altamente professionali del suo ufficio, una costante consuetudine con encomi solenni, dichiarazioni ufficiali di elogio di magistrati e Ministri della Repubblica. Se cronisti e uomini delle istituzioni hanno fatto a gara a tesserne le lodi, nemmeno la classe politica – locale e nazionale – si è mai sottratta in alcun modo alle feste fatte al funzionario.

E ora? Naturalmente, la magistratura indaga, e se si dovesse imbattere in comportamenti illeciti, è giusto che Pisani paghi. Ma cosa pensare degli impulsi di aggressività che già circolano a mezza voce, o si levano già stentorei dalla Rete? Come giudicare quelle asprezze liquidatorie, quelle ostilità delle anime belle che si riuniscono di colpo sotto la bandiera della legalità? Ma quelli che scendevano in piazza a festeggiare e a brindare – magari, se possibile, a favore di telecamere e macchine fotografiche - dopo gli arresti di latitanti di spessore compiuti dalla Mobile di Pisani veramente credono che il lavoro di strada si possa svolgere senza un minimo di aderenze al tessuto illegale che compone in ogni fibra la città di Napoli? Credono, i professorini già al lavoro su un fondo indignato in uscita su uno qualsiasi dei quotidiani del Paese, che criminali pericolosissimi e scaltri, che godono di protezioni di ogni tipo, si catturano facendo appostamenti in borghese sotto casa con un bicchierone di caffé tra le mani, come in un telefilm americano degli anni ’90? Non può che colpire il tono scurrile, indice di un umore astioso che cova da chissà quanto sotto le ceneri, adottato da chi non sa – o peggio, sa, ma non si azzarda ad ammettere – che le forze dell’ordine spesso e volentieri sono costrette a fare un gioco sporco, anche ai limiti della legalità, per reggere il sistema, e contenerlo. Non si arrestano i piccoli truffatori del gioco delle tre carte, si sappia, perché quelli poi ti dicono chi fa le rapine con la pistola, o i giorni della settimana in cui passano i carichi di droga. Che cosa c’è da pensare di questo? C’è da fare una scelta, improntata su un realismo che qualcuno può definire cinico. Ma c’è da scegliere. E una notizia come questa – se non dovesse portare a sviluppi più seri e gravi, che al momento pare non ci siano – ci mette, tutti, al cospetto di questa complessa, delicata, e sì, anche paurosa, risposta.


LEGGI: Pisani indagato per favoreggiamento alla camorra: divieto di dimora a Napoli


Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.192) 30 giugno 2011 14:53

    "...ero un camorrista avevo mille amici giudici avvocati e qualche pezzo da novanta un giorno sono morto come un fesso un grande fesso ricordo stavo al cesso e due sicari mi han scoperto centomila spari tutti quanti di lupara mi han ridotto un colabrodo ta ta ta ta ta"....

    E’ il mio commenta tratto dal brano del cantautore napoletano Ignazio Scassillo. La verità nuda!

    A.De francesco.

  • Di Luigi Iovino (---.---.---.236) 30 giugno 2011 19:25
    Luigi Iovino

    La verità nuda e cruda e che noi cittadini normali non possiamo più contare sulle "Istituioni" oramai dobbiamo rassegnarci e organizzarci per la giustizia fai-da-te!

    Si ritorna al far-west (se mai ne siamo usciti...)

    Luigi Iovino - www.luigiiovino.it

  • Di (---.---.---.238) 1 luglio 2011 12:56

    La colpa di Pisani - se colpa ha commesso - è quella di aver praticato in piccolo quello che la legge consente in grande ai magistrati: contrattare un "pentimento" in cambio di consistenti sconti di pena e altre agevolazioni. Il camorrista - oggi pentito - vende informazioni ai magistrati in cambio di un tornaconto prima vendeva a Pisani (?) informazioni preziose che hanno consentito straordinari risultati nella lotta alla camorra napoletana.
    Capisco che il metodo è pericoloso e si presta a comportamenti che possono scivolare oltre l’attività di ufficio, ma sant’iddio qui viviamo nel regno dell’illegalità ...

  • Di (---.---.---.64) 1 luglio 2011 17:03

    Chi è il nemico ? .... da studente universitario e cittadino napoletano il principale sentimento che affligge il mio animo è l’incertezza. Nel confrontarsi tutti i giorni con la malavita e con istituzioni scadenti o completamente assenti la prima sensazione è quella di essere rimasti soli. Chi è il nemico, che faccia ha, che ruolo occupa nello stato? 

    Ecco che scatta il nuovo scandalo: il capo della mobile un uomo onesto al servizio dello stato viene improvvisamente trasferito in un’altra regione e gli viene negata la possibilità di risiedere sul territorio. Qualcuno sta cercando di far fuori un personaggio scomodo ? Qual’è la verità? Le accuse secondo il mio modesto parere sono gravi anche più di quello che la gente crede. Secondo voi la scelta migliore per operare è davvero il compromesso? Forse lo è davvero per una grande spy story o in una serie poliziesca, dove il poliziotto dai modi rudi ma dal cuore tenero cerca di stanare il criminale introvabile. La realtà è un’altra purtroppo, nella città di Napoli la malavita vive indisturbata alla luce del sole nell’assoluta impunità.
     Boss e affiliati camminano liberamente lungo le strade affollate conosciuti e rispettati da tutti, sfrecciano su veicoli lussuosi ben al di sopra della loro dichiarata disponibilità economica. Quelli più "importanti" vivono in ville gigantesche, adornate in modo sfarzoso nel pieno dei centri residenziali sia in città che in periferia, ville che forse coperte da teli invisibili non vengono notate dai nostri efficaci 007, ma eccole ricomparire come per magia quando dopo decenni qualcuno le nota ma l’inquilino è misteriosamente scomparso non lasciando nessuna traccia, solo moglie e figli nella palazzina a fianco.

     Signori bisogna aprire gli occhi gli affari della camorra sono ben visibili ad occhio umano.Palazzine e centri commerciali spuntano dal suolo all’improvviso senza che nessuno abbia visto niente (qualcuna condonata con qualche legge ad hoc),piazze di spaccio, abusi edilizi, racket, oltre aziende che operano senza nessun controllo sono sotto gli occhi di tutti e ben conosciute dagli abitanti delle diverse zone. Possibile che serva il  Lorenzo Lamas di turno per trovarle e assicurarle alla giustizia? Non mi venite a dire che servono sempre e solo i pentiti per accorgersi di trasferimenti nazionali e internazionali di miliardi di euro tra aziende dal fatturato irrisorio o cittadini dal modesto reddito.

    Nel nostro Stato il compromesso è ormai una filosofia, un modo di pensare quasi una pratica istituzionalizzata. Una pratica molto pericolosa che rischia di divenire una melma appiccicosa nella quale si resta incollati e dalla quale è impossibile staccare un singolo pezzo senza danneggiarne un altro, creando un’impunità che fa marcire il sistema e logora il senso di giustizia della popolazione.
    Certo non è tutto così semplice anzi ma finché tutto sarà così spaventosamente alla luce del sole non avremo bisogno di Montalbano o chi per lui, ma forse un giorno.....speriamo !!!!
  • Di (---.---.---.64) 1 luglio 2011 17:06

    Chi è il nemico ? .... da studente universitario e cittadino napoletano il principale sentimento che affligge il mio animo è l’incertezza. Nel confrontarsi tutti i giorni con la malavita e con istituzioni scadenti o completamente assenti la prima sensazione è quella di essere rimasti soli. Chi è il nemico, che faccia ha, che ruolo occupa nello stato? 

    Ecco che scatta il nuovo scandalo: il capo della mobile un uomo onesto al servizio dello stato viene improvvisamente trasferito in un’altra regione e gli viene negata la possibilità di risiedere sul territorio. Qualcuno sta cercando di far fuori un personaggio scomodo ? Qual’è la verità? Le accuse secondo il mio modesto parere sono gravi anche più di quello che la gente crede. Secondo voi la scelta migliore per operare è davvero il compromesso? Forse lo è davvero per una grande spy story o in una serie poliziesca, dove il poliziotto dai modi rudi ma dal cuore tenero cerca di stanare il criminale introvabile. La realtà è un’altra purtroppo, nella città di Napoli la malavita vive indisturbata alla luce del sole nell’assoluta impunità.
     Boss e affiliati camminano liberamente lungo le strade affollate conosciuti e rispettati da tutti, sfrecciano su veicoli lussuosi ben al di sopra della loro dichiarata disponibilità economica. Quelli più "importanti" vivono in ville gigantesche, adornate in modo sfarzoso nel pieno dei centri residenziali sia in città che in periferia, ville che forse coperte da teli invisibili non vengono notate dai nostri efficaci 007, ma eccole ricomparire come per magia quando dopo decenni qualcuno le nota ma l’inquilino è misteriosamente scomparso non lasciando nessuna traccia, solo moglie e figli nella palazzina a fianco.

     Signori bisogna aprire gli occhi gli affari della camorra sono ben visibili ad occhio umano.Palazzine e centri commerciali spuntano dal suolo all’improvviso senza che nessuno abbia visto niente (qualcuna condonata con qualche legge ad hoc),piazze di spaccio, abusi edilizi, racket, oltre aziende che operano senza nessun controllo sono sotto gli occhi di tutti e ben conosciute dagli abitanti delle diverse zone. Possibile che serva il  Lorenzo Lamas di turno per trovarle e assicurarle alla giustizia? Non mi venite a dire che servono sempre e solo i pentiti per accorgersi di trasferimenti nazionali e internazionali di miliardi di euro tra aziende dal fatturato irrisorio o cittadini dal modesto reddito.

    Nel nostro Stato il compromesso è ormai una filosofia, un modo di pensare quasi una pratica istituzionalizzata. Una pratica molto pericolosa che rischia di divenire una melma appiccicosa nella quale si resta incollati e dalla quale è impossibile staccare un singolo pezzo senza danneggiarne un altro, creando un’impunità che fa marcire il sistema e logora il senso di giustizia della popolazione.
    Certo non è tutto così semplice anzi ma finché tutto sarà così spaventosamente alla luce del sole non avremo bisogno di Montalbano o chi per lui, ma forse un giorno.....speriamo !!!!

    G.Ottaviano 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares