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Il portavoce del governo di Helmand: "nessun legame tra i tre italiani di Emergency e Al Qaida"
Ulteriori risvolti nella vicenda dei tre italiani di Emergency fermati, con l’accusa di favoreggiamento al terrorismo, dalla polizia di Karzai: il portavoce del governo di Helmand, Daud Ahmadi, ha dichiarato che "il Times di Londra mi ha citato in modo sbagliato, soprattutto per il riferimento di un legame fra gli italiani ed Al Qaida, ed oggi ha chiesto scusa", "tutto quello che ho da dire è quello che ho dichiarato il primo giorno, e non aggiungo altro perché le indagini sono ancora in corso”.
Intanto anche il primo cittadino di Firenze, Matteo Renzi, esprime la sua solidarietà alla ONG dal suo spazio su Facebook: “Quelle donne e quegli uomini sono in Afghanistan da anni per curare le persone - spiega il sindaco - accusarli di terrorismo è una barzelletta. Spero che il Governo italiano faccia sentire la propria voce: uno può non condividere le idee di Gino Strada, ma tutti abbiamo il dovere di essere fieri del lavoro umanitario di Emergency”.
Dalla parte di Emergency e dei suoi volontari, dunque, mentre sia dal social network più frequentato al mondo, sia dal sito ufficiale italiano dell’organizzazione, continua la raccolta firme “Io sto con Emergency” per sensibilizzare l’opinione pubblica e, in qualche modo, fare pressione sul Governo perché esprima la sua posizione in favore dei connazionali.
A Kandahar invece si spara: le truppe NATO hanno aperto il fuoco contro un autobus, causando la morte di almeno 4 civili (tra cui una donna e un bambino) e 18 feriti. Lo hanno reso noto delle fonti ufficiali locali.
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