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Il futuro a 5 stelle, senza Pd e Pdl

Parecchi mesi fa chiedevo a Grillo di puntare a quel 57% del popolo italiano, riflessivo e positivo, che per interessi materiali e principi etici si era manifestato nel voto referendario per l’acqua pubblica, contro il nucleare, contro il legittimo impedimento del vero cancro della nostra democrazia Silvio B.

La vittoria ci fu, malgrado PDL e PD puntassero apertamente alla mancanza del “quorum” perché la politica è meglio che non esca dai palazzi del potere, visto mai che i cittadini prendano gusto alla democrazia diretta. Fu quello il primo segnale che qualche cosa stava cambiando nella testa degli italiani.

Oggi, ad elezioni avvenute, con la dimostrazione matematica che si può fare politica anche senza soldi, rileggendo i primi 20 punti del programma del Movimento, una vera lama di luce verso una autentica democrazia attenta agli ultimi ma anche alla piccola e media impresa, bisogna concludere che il 25% dei voti, con la maglia rosa di primo partito, è molto poco, specialmente se ci confrontiamo con il nulla proposto dagli altri partiti.

Nel rifiutare ogni alleanza con PD o PDL non bisogna perdere l’occasione di ribadire che la crisi economica è in gran parte frutto di una situazione politiche che da almeno 20 anni è di tipo consociativo, spartitorio (vedi Rai, banche), in cui non esistono più né destra né sinistra, non vi è stato un vero ruolo di opposizione e di controllo, fino allo scandalo conclamato del governo Monti, sostenuto da PDL e PD.

Il teatrino della politica ci vuol far credere che B. e Bersani sono avversari, uno di destra, l’altro di sinistra, ma in realtà sono due partiti di centro, in perenne lotta tra loro per spartirsi potere, affari, mantenimento dei privilegi di casta, diretti e pieni responsabili di una crisi che non hanno saputo né individuare, né governare.

A fronte di questi “esperti della politica”, professionisti da decenni, in realtà cialtroni e incapaci, con un’Italia ormai fallita e commissariata dall’Europa e dalle banche, gli italiani perbene dovrebbero premiare più pesantemente una organizzazione di incensurati, che promettono di andarsene dopo due legislature, che si autoriducono lo stipendio, che propongono un reddito di cittadinanza a tutti i disoccupati, da pagare con i soldi che dovremmo buttare per i bombardieri F35, che propongono di abolire le Province, di rientrare da tutte le avventure militari, che propongono l’abolizione del finanziamento ai partiti e all’editoria, e con questi risparmi finanziare massicciamente piccole e medie imprese, industriali, artigiane, agricole, che sono la spina dorsale della nostra economia.

È urgente che quel 57% di materializzi di nuovo alle prossime elezioni, poiché dai D’Alema, Bersani, Berlusconi verranno solo guai, paralisi, disoccupazione, precarietà, inganni, e anche se si metteranno d’accordo per un nuovo governo, non hanno la più pallida idea di come uscire dalla crisi, se non continuando a tagliare la spesa sociale, i servizi, la scuola, la ricerca.

Oggi già si vede la linea contro il M5S da cui il PD “pretende” la fiducia, mentre sottobanco, dice Grillo, cerca di comprarsi qualche senatore, come ha fatto B. con Sergio De Gregorio dell’IDV, cercando di appiccicare al Movimento l’etichetta di irresponsabilità per il governo del paese.

Con Pd e PDL non c’è da prendere nemmeno un caffè. Loro hanno creato la crisi, devono riconoscere questa evidente verità e provare a tirarcene fuori. Se non sono in grado di farlo, gli elettori lo capiranno e daranno al M5S la maggioranza assoluta per governare senza limiti e ricatti.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.135) 4 marzo 2013 11:25

    La vostra protevia sarà la vostra rovina.

  • Di (---.---.---.111) 4 marzo 2013 16:31

    Concordo fino a: è urgente che quel 57%.... Anche sopra ci andrebbe assai di più, è sufficiente a titolo esemplificativo.
    La questione è: gestire adesso; col piffero che sia possibile attendere le prossime elezioni. C’è il mandato, lo usino e tengano presente che saranno giudicati per quello che faranno ora.

  • Di paolo (---.---.---.161) 4 marzo 2013 16:43

    Intanto ,solo per un principio di verità , mettere PD e PDL sullo stesso piano è una affermazione completamente falsa .Il fatto che lo affermi Grillo non significa che sia vero ,o meglio è una verità di comodo(per lui).
    Che invece entrambi siano corresponsabili della situazione è fuor di dubbio ma esiste pure una gradualità delle colpe .

    Grillo ritiene che tirando la corda sia il PD che il PDL finiranno per impiccarsi e lui potrà avere la maggioranza assoluta . Evidentemente non ha la piena percezione del suo elettorato .Lui ed il suo guru Casaleggio ritengono che siano tutti "affiliati " e ideologizzati .Errore madornale ,molti sono voti occasionali dati in prestito sulla fiducia ,se Grillo li brucia sull’altare "del tutto o niente " prima va a sbattere dritto contro il muro e si ritrova con un partitino del 15% , poi ritorna a fare il comico .
    E il paese avrà perso una occasione unica.

    • Di (---.---.---.188) 4 marzo 2013 17:43

      ma avete la memoria cortissima, eppure sono passati solo pochi giorni dagli insulti, chiamandolo fascista, inviati a Grillo (e dalle sue risposte beffarde).

      Bersani aveva il progetto di allearsi con Monti, gli è andata male. Si rivolge a Grillo pretendendo il voto di fiducia. Che cosa offre: una nuova legge elettorale? Quale legge elettorale? Quale legge sul conflitto di interessi? Renzi propone di fare case popolari mentre Grillo chiede il reddito di cittadinanza.
       Insomma chiedere a Grillo la fiducia, ben sapendo il programma su cui è stato votato, è una tattica per far ricadere su Grillo la responsabilità della ingovernabilità che è invece del suo partito e del Pdl che non hanno fatto una legge elettorale nuova, ma hanno voluto utilizzare il porcellum.
      Come si fa a fare una alleanza partendo da concezioni tanto distanti?. 
      Bersani dice "abbiamo 490 parlamentari possiamo eleggere il presidente della repubblica", ma chi te lo impedisce? Considero però che buona parte dei arriva in Parlamento per il premio di maggioranza previsto dalla legge elettorale porcellum e non da voti reali e quindi non è il partito di Bersani ad aver ottenuto più voti, ma alla Camera è il M5S è il primo partito merita rispetto e non si può pretendere la fiducia come fa Bersani... 

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