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Il caso Enav Finmeccanica

Il caso Enav Finmeccanica è utile per capire cosa sia diventata la politica in questi ultimi tempi o cosa sia sempre stata. Così parla negli interrogatori Lorenzo Borgogni.

"Io sono il collettore di rapporti con i politici per conto di Finmeccanica e mi sono sempre occupato di trasferire le loro richieste alle società del gruppo". Poi va oltre spiega che esiste un "tavolo" dove si decide la spartizione fra partiti, sottolinea come una volta un nome gli fu indicato dal sottosegretario Gianni Letta per conto di Carlo Giovanardi, indica il "suggerimento" di Claudio Scajola, quello fornito da Marco Milanese.

Questo ultimo punto dovrebbe farci riflettere. Ciò che oramai è in atto da tempo è una spartizione dell'Italia a cui, indistintamente, tutti i partiti politici partecipano. Votiamo della gente, un partito che fa finta di esprimere una posizione antitetica a quella dell'altro e poi tutto va a finire a tarallucci e vino quando c'è di mezzo la grana. Il nostro sistema, ma non parlo solo di quello italiano, è alla deriva più totale e noi come degli allocchi continuiamo a votarli.

Ma ci rendiamo conto che oramai sinistra, destra, centro sono la stessa cosa? Non vediamo che questo modo di operare è tipico della finanza che non guarda solitamente da dove arrivano i soldi ma solo la possibilità di impiegarli in attività speculative? Oramai non è chiaro che comunque andiamo a votare, tutto questo andazzo non cambierà? Chi vince prende le fette più grosse della torta, chi perde solo qualche fettina, ma comunque ce ne sarà sempre per tutti tranne che per noi.

A noi resteranno solo le briciole, gli avanzi di chi ha già mangiato. Ci si chiede di fare sacrifici, ma in nome di che cosa? Non è lampante che, ora come ora, è un sistema che va totalmente cambiato perché comunque la logica è sempre la stessa? Non possiamo far finta di non vedere che chiunque metteranno, sarà comunque un'espressione affaristica di un sistema che non vede altro che come derubarci?

E' questa la Democrazia che stiamo esportando? La possibilità di votare della gente che farà i propri interessi e quelli delle multinazionali? Che svenderà le nostre aziende, il nostro sistema sociale per un tozzo di pane? Abbiamo visto nel nostro paese quali guasti hanno portato le privatizzazioni, abbiamo visto che buona parte dei servizi non è migliorata di una virgola, ma in nome della efficienza costa solo più di prima.

Ci dicono che dobbiamo fare un programma di dismissioni, privatizzare tutto, come se questo fosse la panacea di tutti i mali e le altre nazioni occidentali che hanno seguito questa strada vi risulta siano immuni dalla crisi, che abbiano una piena occupazione e marcino verso un roseo futuro? Non mi risulta proprio, anzi. Questo è un sistema che sta collassando, cercando fino all'ultimo di rastrellare i pochi soldi rimasti, nella speranza che, dopo aver distrutto economie e popoli, qualcuno si alzi come il grande taumaturgo e ci propini una ricetta che abbiamo vissuto in Italia e in Germania già 70/80 anni fa.

Abbiamo visto poi come è andata a finire.

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