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Il Ponte sullo Stretto di Messina? Severgnini: “E’ uno spot elettorale”

Beppe Severgnini risponde ad alcune mie considerazioni sull’effettiva volontà del Governo di realizzare il Ponte sullo Stretto. Il giornalista del Corriere della Sera evidenzia che, in queste condizioni, la grande infrastruttura diverrebbe una sorta di cattedrale nel deserto dei trasporti meridionali.

In effetti, l’attuale stato delle strade e autostrade in Sicilia, e a Messina in particolare, sembra confermare la tesi di Severgnini, tuttavia, il Ponte potrebbe anche rappresentare un principio di rilancio per tutta la regione. Non dimentichiamo come un’opera di tali proporzioni abbia le potenzialità per fungere da volano per tutta l’edilizia siciliana.

A seguire la risposta di Severgnini tratta dal suo blog su Corriere.it Italians:

Il ponte sullo Stretto? Se non viene accompagnato da strade e ferrovie degne di questo, in Sicilia e in Calabria, è uno spot elettorale. Sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, stendiamo un velo pietoso (no, Commendatore! Non è un appalto: è una metafora). Il personale Trenitalia, quando si riferisce alla ferrovia jonica, parla affettuosamente di «striscia di Gaza»”.

“Attraversamenti, passeggeri senza biglietto, ragazzotti che tirano il freno d’emergenza per scendere dove gli pare.” Il colore del mare e gli sguardi amichevoli possono consolare i viaggiatori occasionali; non chi è costretto all’andirivieni quotidiano. La ferrovia tirrenica è simile: un’Italia rallentata e pre-tecnologica, fascinosa per i turisti (non tutti), offensiva per chi deve vivere e lavorare in zona.”

In Sicilia, la situazione non è migliore: per andare in treno da Messina a Palermo ci vuole più tempo che da Milano a Roma (2 ore 47 minuti il treno più veloce, 3 ore e 54 minuti il più lento). Proporre il Ponte sullo Stretto in queste condizioni non è solo ridicolo. E’ inutile (ed è perfino peggio).”

Questo articolo è stato pubblicato qui

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