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Il Pd boccia la candidatura di Beppe Grillo. La polemica continua.

La commissione di Garanzia del Pd ha votato all’unanimità per il no alla candidatura del comico genovese.

"Il 25 ottobre ci saranno le primarie del Pd.

Voterà ogni potenziale elettore.

Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò.

Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, inciucista, radicata solo nello sfruttamento delle amministrazioni locali. Io mi candido per dare  speranza di opposizione a questo Paese, per offrire un’alternativa al Nulla”.

Sono queste le parole che si leggono sul blog di Beppe Grillo.

 E il comico genovese prova a presentare la sua candidatura, incontrando enormi difficoltà e accendendo numerose polemiche. La Costituzione Italiana recita, nell’articolo 51 che: ” Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive”, quindi anche Grillo ha tutti i diritti di iscriversi al partito da lui scelto e candidarsi alla primarie. La commissione di Garanzia del PD non è però di questa opinione. Infatti ha deciso all’unanimità che “ non è possibile la registrazione di Beppe Grillo nell’anagrafe del PD poiché egli si ispira e si riconosce in un movimento politico ostile al PD”.

Grillo per la sua candidatura ha presentato un regolare programma e tra i primi punti è prevista la restituzione della dignità alla Repubblica con l’applicazione delle leggi popolari e un Parlamento Pulito.


Ha evidenziato inoltre la lotta per avere un’informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico, a partire da Silvio Berlusconi, la risoluzione del conflitto di interessi, promuovere l’energia rinnovabile, la raccolta differenziata, eliminare la privatizzazione dell’acqua, promuovere la diffusione della Rete e il suo accesso gratuito. 

Temi troppo duri per le delicate orecchie dei componendi del Pd. “Cosa c’è di ostile in questo programma?” sostiene Grillo.

Ostile è una brutta parola. Io non sono per niente ostile al Pd. Come potrei essere ostile agli elettori del Pd?".

Ha continuato: "Il mio obiettivo era semplice: andare al congresso e parlare. Esporre il nostro programma. Dire: Venite fuori, trentenni con le palle. Mandate via tutti quelli che non hanno più niente da dire". Grillo poi assicura: "io non dico che la democrazia sono io. Dico che la democrazia rappresentativa è finita ed è cominciata la democrazia partecipativa".

Se il Movimento politico ostile è l’esatto contrario del Pd, almeno a livello di programma, questo vuol dire che il Pd è favorevole agli inceneritori, al nucleare, alla presenza nel partito di una stretta oligarchia, all’indulto, alla privatizzazione dell’acqua, all’occupazione della Rai da parte dei partiti?

Vuol dire che la politica del Pd è la stessa del Pdl, senza distinzione alcuna?

Basta ricordare che D’Alema e Violante hanno praticamente regalato l’Italia a Berlusconi ed ora hanno paura che un personaggio qualunque, come può essere Beppe Grillo, possa smuovere le acque e dare ai cittadini la consapevolezza che in Italia di Democrazia c’è molto poco.

Come sostiene lo stesso  Grillo: “Il Pd è l’assicurazione sulla vita di Berlusconi".

Commenti all'articolo

  • Di merliana (---.---.---.95) 25 luglio 2009 15:16

    Il pd che boccia la candidatura di beppe Grillo dimostra una volta di più (e se ancora ce ne fosse bisogno) di non voler fare opposizione vera ma di fingere semplicemente: in realtà i dirigenti vogliono difendere le loro poltrone e mantenere una posizione di comodo alla faccia degli italiani che vorrebbero una alternativa credibile al governo di piduisti, mafiosi, evasori, zoccole, messo in piedi da Berlusconi.
    Qualcuno sostiene che un comico non può fare politica...sono meglio i criminali e i leccaculo??
    Ti prego beppe non rinunciare! entra in politica!

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