IV Incontro della Comunità Latinoamericana Italia-Europa
Si è svolto questa domenica 3 novembre 2024 a Roma, presso la suggestiva cornice di Via di Santa Croce in Gerusalemme.
Questo evento ha rappresentato un’occasione unica di confronto e riflessione sulla difficile situazione socio-politica che affligge molti Paesi dell'America Latina, tra cui Bolivia, Colombia, Perù, Ecuador e Argentina. Nel contesto di una crescente pressione politica ed economica esercitata dagli Stati Uniti, questi Paesi vengono spesso trattati come il "cortile di casa" di potenze esterne, in un contesto che non rispetta i diritti e la sovranità dei popoli latinoamericani.
L’evento è stato caratterizzato da un importante programma di interventi e dibattiti. Tra i relatori si sono distinti Carlos Brito, Eder Obando, Luz Miriam Jaramillo, la giornalista e scrittrice Geraldina Colotti e Jorge Ceriani, ognuno dei quali ha portato una prospettiva unica e approfondita sulle dinamiche interne e le sfide che ogni Paese latinoamericano affronta in questo periodo critico. Le loro analisi hanno evidenziato come le politiche esterne di influenza danneggino la stabilità e lo sviluppo sociale ed economico dell’America Latina, alimentando un acceso dibattito tra i presenti.
Oltre agli interventi, l’incontro ha incluso un ricco programma culturale che ha esaltato la ricchezza delle tradizioni latinoamericane. La manifestazione è stata animata da un’esibizione della **Original Diablada Pillareña**, della **Poderosa Señorial Illimani**, del gruppo **Andes Bolivia** e del musicista **Giorgio Orurito**, accompagnato dal **Dúo Andino**. Un momento particolarmente sentito è stata la **Cerimonia di Saggezza Ancestrale del Buen Vivir** eseguita da **Amauta René Yanqui**, che ha guidato un sahumerio tradizionale andino in onore dei defunti, un rito di profonda spiritualità e memoria collettiva.
L’evento, a ingresso libero, si è concluso con un vivace momento di festa, dove i partecipanti hanno potuto danzare al ritmo delle musiche latine proposte dal DJ Gallo, il tutto supportato da un sistema sonoro completo che ha reso l’atmosfera ancora più coinvolgente e festosa.
Il **IV Incontro della Comunità Latinoamericana Italia-Europa** si è rivelato un successo, grazie alla partecipazione e all’impegno della comunità latinoamericana a Roma e in tutta Italia, unita dal desiderio di preservare e promuovere la propria identità culturale, continuando a lottare per i diritti e la sovranità dei propri Paesi.
Nel contesto dell’ evento, questo è stato il mio intervento:
ALBA (Alleanza Bolivariana per le Americhe) tra passato e futuro
di Maddalena Celano
Buonasera a tutte/i,
è un onore per me essere qui oggi, in questa celebrazione della REDCAN, una rete che rappresenta le comunità andine e caraibiche a Roma. Oggi parleremo di un tema di cruciale importanza: l’ALBA, l'Alleanza Bolivariana per le Americhe, un progetto politico che è tanto radicato nel passato quanto proiettato verso un futuro di speranza e lotta.
L'ALBA è stata fondata nel 2004 per promuovere la cooperazione e l'integrazione tra i popoli latinoamericani, rispondendo alle ingiustizie economiche e sociali imposte da modelli imperialisti e neoliberisti. La prima dichiarazione è stata firmata da Hugo Chávez e Fidel Castro, simboli di una lotta storica contro l'oppressione imperialista e le disuguaglianze strutturali. L’ALBA ha visto l’adesione di vari stati, ognuno con il proprio contesto politico e sociale. Oltre a Venezuela e Cuba, sono entrati a far parte di questa iniziativa anche Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Dominica, San Vicente e Granadine, Antigua e Barbuda, Saint Kitts e Nevis e Saint Lucia. In questo contesto, è importante anche considerare il ruolo insolito giocato, nell' ALBA, da paesi come Dominica, San Vicente e Granadine, e Antigua e Barbuda. Ruolo insolito ed originale giacché si tratta di paesi che sono contemporaneamente anche membri del Commonwealt britannico e la loro lingua non è lo spagnolo ma l' inglese. Il loro ruolo è stato ampiamente trascurati e invisibilizzato. In realtà, questi paesi portano con sé storie e culture uniche che arricchiscono di molto il progetto di integrazione regionale.
La Dominica, spesso chiamata "l'isola della natura", si trova nelle Antille orientali ed è nota per la sua straordinaria biodiversità. La sua storia è segnata dalla colonizzazione francese e britannica, e la Dominica ha ottenuto l'indipendenza dal Regno Unito nel 1978. Politicamente, il paese ha un sistema parlamentare e il Dominica Labour Party è stato al potere per gran parte degli ultimi anni. La lingua ufficiale è l'inglese, ma il creolo francese è ampiamente parlato, testimoniandone le influenze storiche. La cultura di Dominica è vibrante, con tradizioni africane e caraibiche che si riflettono nelle celebrazioni locali, come il Carnevale di Dominica, o "Mas Domnik", caratterizzato da costumi colorati e danze tradizionali. In questo modo, la Dominica contribuisce con la sua bellezza naturale e la sua ricca cultura a una visione comune di solidarietà e integrazione.
San Vicente e Granadine rappresenta un altro tassello importante dell’ALBA. Questo arcipelago, con San Vicente come isola principale, ha ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito nel 1979. Politicamente, il paese ha visto un'alternanza di governo tra il New Democratic Party e il United Labour Party, e le sue istituzioni democratiche sono relativamente stabili. L’inglese è la lingua ufficiale, mentre il creolo di San Vicente, un dialetto derivato dall’inglese, è parlato da una buona parte della popolazione. Le tradizioni musicali, in particolare il calypso e il reggae, sono fondamentali nella vita culturale, con celebrazioni come il Carnevale di "Vincy Mas" che richiamano visitatori da ogni dove. Qui, l’ALBA offre un’opportunità di cooperazione per affrontare le sfide sociali ed economiche che caratterizzano la vita quotidiana degli abitanti.
Infine, Antigua e Barbuda ha una storia che affonda le radici nel periodo coloniale, avendo ottenuto l'indipendenza dal Regno Unito nel 1981. Questo paese è un esempio di monarchia costituzionale, in cui il Parlamento gioca un ruolo cruciale nella vita politica. Anche qui, l'inglese è la lingua ufficiale e il creolo antillano è parlato da molti. La cultura antillana è un vibrante mosaico di influenze africane, europee e indigene, con la musica e il Carnevale che occupano un posto centrale nella vita sociale. Il Carnevale di Antigua, che si celebra ogni agosto, è un momento di grande festa e celebrazione dell'identità culturale.
Questi paesi, pur nella loro diversità, condividono una storia di lotta contro le ingiustizie coloniali e imperialiste. La loro partecipazione all’ALBA non è solo una questione economica, ma rappresenta anche un impegno verso una visione condivisa di solidarietà e giustizia sociale. L’ALBA, quindi, diventa un veicolo per il cambiamento, unendo le forze di nazioni che, nonostante le sfide, continuano a cercare un futuro migliore per i loro popoli.
Importante e fondamentale è riconoscere e valorizzare le specificità di ciascun paese membro dell'ALBA. Solo così potremo costruire una vera integrazione regionale, fondata sulla cooperazione e sul rispetto reciproco.
Ogni nazione ha portato la propria visione e le proprie esperienze di lotta contro il colonialismo e il neocolonialismo, contribuendo alla costruzione di un progetto collettivo.
Tuttavia, non possiamo ignorare il fatto che alcuni stati membri hanno scelto di allontanarsi dall’ALBA, come l' attuale Ecuador. La Bolivia, ad esempio, sotto la presidenza di Evo Morales, è stata un membro attivo e ha beneficiato enormemente dall’ALBA in termini di cooperazione economica e sociale. Tuttavia, dopo il colpo di stato del 2019 e l’arrivo al potere di un governo di destra, il paese ha subito un cambiamento radicale, portando a un allontanamento dalle politiche dell'ALBA, ritornando soltanto recentemente. Allo stesso modo, il Nicaragua ha affrontato sfide interne che hanno influenzato il suo impegno all'interno della rete.
Nonostante questi allontanamenti, il ruolo di ciascun stato membro è fondamentale per il successo dell'ALBA. Il Venezuela, in particolare, ha continuato a essere un pilastro dell'iniziativa, investendo nella solidarietà energetica e nelle missioni sociali. Cuba, con la sua lunga storia di resistenza e cooperazione internazionale, ha offerto un modello di sanità e istruzione che è stato emulato da molti altri paesi membri. L'Ecuador, sotto la guida di Rafael Correa, utilizzò l’ALBA per promuovere politiche sociali che hanno ridotto la povertà e migliorato l'accesso ai servizi essenziali.
Ma quali sono i dati che parlano della necessità di un’alternativa come l’ALBA? Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), il 30% della popolazione latinoamericana vive in condizioni di povertà estrema, e il 10% della popolazione più ricca possiede oltre il 70% della ricchezza totale. Questi numeri raccontano una storia di ingiustizia e disuguaglianza che deve spingerci a continuare a lottare.
L’ALBA ha cercato di affrontare queste disuguaglianze con politiche che privilegiano i diritti umani, la sovranità alimentare e la giustizia sociale. L’ALBA-TCP, l'alleanza commerciale e politica che ne è derivata, ha promosso iniziative come il Petrocaribe, che offre carburante a condizioni favorevoli ai paesi più vulnerabili dei Caraibi, riducendo la dipendenza dalle multinazionali e dai mercati globali. È fondamentale ricordare che questo accordo si basa su principi di solidarietà, cooperazione e giustizia sociale, contrapposti alla visione mercantilista del Free Trade Area delle Americhe (FTAA), proposta dagli Stati Uniti nel 2001 e fortunatamente bocciata da una vasta mobilitazione popolare.
Nel corso della sua storia, l’ALBA ha promosso numerosi progetti sociali e culturali, come la missione "Barrio Adentro" in Venezuela, che ha portato assistenza medica gratuita a milioni di cittadini, e "Missione Robinson", che ha garantito l’istruzione a più di 1.500.000 venezuelani in pochissimi anni. Questi successi dimostrano che è possibile costruire un’alternativa al sistema capitalistico che favorisce il profitto a scapito delle persone. Per quanto riguarda le prospettive future dell’ALBA, è essenziale affrontare alcune sfide. La necessità di una maggiore unità tra i membri è cruciale. I recenti eventi in America Latina, come la crescente instabilità in paesi come l' Ecuador, il Perù, l' Argentina e il Cile, richiedono una risposta collettiva e solidale. L’ALBA deve evolvere e adattarsi, cercando nuovi modelli di cooperazione che possano attrarre anche paesi che in passato si sono allontanati.
Inoltre, il potenziamento della cooperazione culturale e sociale, attraverso iniziative di scambio educativo e programmi di salute pubblica, può rafforzare i legami tra i popoli e riaffermare il valore della solidarietà. Le nuove generazioni devono essere coinvolte attivamente nella costruzione di questo progetto, utilizzando gli strumenti digitali e i social media per diffondere i principi di giustizia e uguaglianza.
Tuttavia, la lotta non è stata priva di ostacoli. La resistenza dei governi imperialisti, le sanzioni economiche e i colpi di stato orchestrati dagli Stati Uniti contro leader progressisti in America Latina, come il colpo di stato in Bolivia nel 2019, hanno cercato di minare il progetto dell’ALBA. Questo ci porta a riflettere su come il nostro impegno debba essere più forte che mai.
Il futuro dell’ALBA non è garantito, ma è nelle nostre mani. Dobbiamo continuare a costruire ponti di solidarietà tra le nostre comunità, affinché si risveglino le coscienze e si rafforzi la lotta per la giustizia sociale. È fondamentale che le nuove generazioni comprendano l'importanza di queste battaglie storiche. Dobbiamo utilizzare i social media, l’arte e la cultura per diffondere la nostra visione e coinvolgere più persone nella lotta per un’America Latina unita e liberata dall'oppressione.
Per concludere, l’ALBA rappresenta una luce di speranza per i popoli dell'America Latina e dei Caraibi. È un esempio di come possiamo unirci per affrontare le sfide comuni e costruire un futuro migliore. Dobbiamo resistere, lottare e sognare insieme. Il nostro futuro è possibile solo se lo costruiremo insieme.
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