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 Home page > Tribuna Libera > I sikh del Friuli manifestano a favore dei marò

I sikh del Friuli manifestano a favore dei marò

È prevista per domenica 21 settembre una manifestazione che si svolgerà a Pasiano a favore dei nostri marò, detenuti da due anni nel carcere di Trivandrum in India. Ad organizzare la manifestazione il gruppo Meetup "Pasiano in movimento" della circoscrizione M5S di Pordenone che insieme ad una comunità locale di sikh attiva da 20 anni sul territorio del Friuli manifesteranno la loro solidarietà a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, arrestati a febbraio del 2012 con l'accusa di aver sparato, uccidendoli, a due pescatori indiani avendoli scambiati per pirati in acque internazionali.

Una manifestazione, quella di domenica 21 settembre, dal titolo "Liberi subito" per tenere alta l'attenzione su questo caso che si trascina da troppo e che andrebbe risolta nel più breve tempo possibile, specie ora che abbiamo sulla poltrona della Commissione Europea agli esteri una nostra rappresentante: Federica Mogherini. Nel tempio sikh verrà firmata una petizione congiunta per le ambasciate italiane ed indiane nonché per la ministra Federica Mogherini, affinché ci sia il rimpatrio definitivo dei nostri concittadini. Il caso che, nell'opinione pubblica italiana, ha suscitato scalpore per come è stata condotta fin'ora la vicenda, tra luci ed ombre, rischia di arenarsi in nome di ragioni che a volte esulano da quelle umane; il tutto sembrerebbe quasi un pretesto per tenerli rinchiusi in carcere, i due marò, in nome non si capisce bene di quale ragione o interesse di Stato.

Non dimentichiamo che Massimiliano Latorre è stato colpito da ischemia ed è tornato a Taranto per curarsi adeguatamente. La sua permanenza sul suolo natio è a tempo. Tra quattro mesi Massimiliano Latorre dovrà ritornare nella prigione indiana per attendere un verdetto divenuto simile alla tela di Penelope. Come mai una sentenza viene trascinata alle calende greche, cosa si nasconde dietro un verdetto che tarda ad arrivare ignorando lo stato psicologico di uomini e non macchine esecutori di ordini? Duro è dover affrontare un'opinione pubblica indiana scesa in strada quando la prima volta i due marò tardavano a rientrare in India per un permesso concesso loro in occasione delle vacanze di Natale e per votare durante le ultime elezioni. Ecco perché la manifestazione sostenuta dalla comunità Sikh di Pasiano Pordenone acquista un valore rilevante per una vicenda che procede lentamente e che merita una volta per tutte la parola "Fine". Una storia umana che vede coinvolti degli Italiani ostaggio (quasi) di un'altra Nazione. Forse sarebbe il caso di non metterci più delle toppe ad una storia che va troppo per le lunghe.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.39) 16 settembre 2014 15:19
    Cara Antonella Policastrese,
    Dispiace notare che anche lei è un’appassionata del copia-incolla come tanti suoi colleghi. 
    Mi riferisco alle frasi:
    a) "detenuti da due anni nel carcere di Trivandrum in India".
    In realtà sono trattenuti da oltre due anni e mezzo, non più a Trivandrum ma a Delhi con domicilio coatto presso la nostra ambasciata e obbligo di firma settimanale.
    b) "arrestati a febbraio del 2012 con l’accusa di aver sparato, uccidendoli, a due pescatori indiani avendoli scambiati per pirati in acque internazionali".
    Ne converrà che chi legge quest’ultima frase dia per scontato che i due hanno sparato e ucciso, ma così non è perché la petroliera Lexie non ha mai incrociato il pescherecchio St Antony dei due pescatori uccisi.
    Sig.a Policastrese se si informa apprenderà che quel giorno vi furono due sparatorie, quella della Lexie in acqua alle 16.30 IST circa, senza vittime, e quella di sera alle 21.20 IST in cui fu coinvolto il St Antony con due vittime.
    La invito a visionare assieme ad un qualunque indiano che parli Malayalam il seguente video su Youtube "Venad News 16 02 2012 shooting neendakara1".
    In questo video il proprietario del St Antony Freddie Bosco, arrivato in porto alle 23.30 circa, dichiara che la sua sparatoria è avvenuta a "ompathu irupathu" = 9.20pm = 21.30 IST davanti a polizia e videocamere.
    Un giornalista, a conoscenza dell’incidente della Lexie, gli ha ribattuto se l’incidente non fosse avvenuto di pomeriggio, al che Freddie ha confermato le 9.20pm=21.20 IST.
    Solo successivamente, su pressioni della polizia, Freddie ha cambiato orario così incastrando i nostri militari.
    Lei e chi legge si chiederà perché tale video è stato scoperto solo nel giugno 2013: la verità era sotto gli occhi di tutti ma stupidamente sono stati visionati solo documenti in inglese e questo in Malayalam è stato ignorato. 
    Sia l’Italia che l’India ora sanno e sono in grave imbarazzo e non sanno come uscirne senza sputtanare i poteri esecutivo e giudiziario sia dell’India che dell’Italia e giova mantenere l’opinione pubblica nell’ignoranza circa l’innocenza dei due marò.
    Proprio quello che sta facendo lei cara Sig.a Policastrese.
    Mi auguro che nel suo prossimo articolo sarà più aderente alla realtà dicendo che "esistono prove che ne confermano l’innocenza".
    Grazie e saluti
    Mario Ricci
    PS
    IST = Indian standard time = ora locale indiana
    • Di (---.---.---.174) 16 settembre 2014 16:07

      Beh che dire? l’attuale giornalismo è fatto di "fretta e furia" e, purtroppo, il giornalista non ha il tempo di informarsi per informare correttamente. Sig. Mario, analisi perfetta! 

      Qui, inoltre, c’è molto per informarsi: 
      Buona serata.
      Maurizio Tentor
    • Di Antonella Policastrese (---.---.---.19) 16 settembre 2014 16:54
      Antonella Policastrese

      Mi sembra una questione di lana caprina. Forse tutti questi suoi appunti dovrebbe rivolgerli a chi non ha mai analizzato i fatti raccontando nel dettaglio particolari che guarda caso escono fuori ora. Ciò di cui io ho parlato è una manifestazione a favore dei due marò, indegnamente trattenuti in India, abbandonati a se stessi. Comunque se scopo della manifestazione è far emergere tutta una serie di particolari fin’ora tenuti nascosti, l’annuncio di questa è servita a smuovere le acque. Lei avrebbe potuto risentirsi qualora avessi scritto la storia dei due marò, omettendo la verità. Mi auguro che domenica sarà un momento importante per soffermarsi sul racconto. Sa meglio di me sign Tentor ,che quando si dà l’annuncio di un evento ci si deve attenere a quell’evento ed è ciò che io ho fatto. Il copia ed incolla non è fatto per me. Da una locandina ed una lettera mi sono ricavata la notizia. La prossima volta per non suscitare le ire funeste di qualche sapientone manderò in redazione solo la locandina per buona pace sua e di tanti grilli parlanti.

    • Di (---.---.---.174) 16 settembre 2014 19:08

      Suvvia, non si deve risentire. Le critiche ricevute, normalmente, servono a migliorarsi (almeno così dicono). Lo capisco bene che da poca informazione (locandina) si fa quel che si può ma il "corollario" però deve essere basato su informazioni recenti altrimenti chi legge non è giustamente informato. E le giuro che in rete i particolari non sono, come Lei dice, usciti solo ora. Tutto qui.

      Maurizio Tentor
    • Di (---.---.---.226) 17 settembre 2014 11:51

      Eppure signor Tentor io sono una che naviga e va a scavarsi qualsiasi tipo di informazioni. A questo punto vuol dire che in rete questo tipo di notizie sono state mantenute poco, altrimenti non mi sarebbero sfuggite

  • Di (---.---.---.6) 16 settembre 2014 20:28

    Effettivamente l’espressione della giornalista è concludente, nel senso che induce a credere il falso, anche se letteralmente corretta. L’uso della parola scritta a volte implica una grande responsabilità, in quanto può determinare - per trascuratezza, per incompletezza, per motivi ideologici, per distrazione, per incompetenza etc. etc. - in chi legge non una "informazione" ma una "disinformazione". Io propendo per la buona fede della giornalista, che invito però ad essere meno spavalda nelle risposte ai lettori, nonché più attenta nell’esprimersi in casi tanto delicati, che toccano i nervi sensibili di tanta gente che ha a cuore la difesa degli innocenti. Siccome giornalismo è fare informazione, è necessario non disinformare con l’uso disinvolto della parola, o peggio con le ripicche, in quanto qui si tratta di due innocenti, ripeto INNOCENTI, sequestrati in violazione della verità e dei trattati internazionali. Meglio sarebbe stato dire subito che la nave italiana e il barchino coi pescatori uccisi NON SI SONO MAI INCROCIATI IN NAVIGAZIONE !! Ciò avrebbe tagliato la testa al toro e avrebbe subito fatto capire alla gente che le accuse indiane sono un errore grossolano, tant’è che dopo quasi 3 anni NON HANNO ANCORA PRESENTATO UN CAPO D’ACCUSA !! 

  • Di (---.---.---.226) 17 settembre 2014 11:45

    Ho sposato la causa dei Marò da gran lungo tempo. Ho sempre percepito mancanza di verità in una storia dai contorni poco chiari, che ha portato due uomini ligi al loro dovere a trovarsi a nuotare in un mare di menzogne.Tutto ciò che lei dice è di straordinaria importanza e non mi pare che a qualcuno dei Soloni del giornalismo sia saltato in mente di andare a chiedersi" perchè," scavando a fondo pur di far emergere un minimo di verità. Ricordo in tv le immagini di una manifestazione indiana per il rientro immediato dei marò in India per essere processati. Quel servizio è stato un vero pugno nello stomaco, ma come dice lei ,aldilà di ventilare la colpevolezza dei nostri connazionali non si è andati oltre. Lei ha ragione quando afferma che più che informare la gente viene disinformata ed aggiungo io, che il pensiero unico agisce così barbaramente da aver provocato una stagnazione sociale dalla quale a volte sembra impossibile uscirne. Vede signor Tentor ,mi sono trovata a rispondere vibratamente sulla pagina di un prete, che attaccava tutti coloro che prendevano le difese dei marò; mi sono sentita liquidare con la frase :che ne sapete voi, questi due hanno sparato, lasciate che la giustizia indiana faccia il suo corso.E questo mentre Latorre stava male e la figlia chiedeva il rientro del padre a casa. Sconfortante davvero, mi creda. Per quanto riguarda me , sono come Davide e Golia.Mi barcameno a sfidare il gigante con una fionda spuntata e mi muovo con niente a disposizione. Perchè? Per amore della verità, perchè amo il mio mestiere. Io dico sempre che il mio è un amore non corrisposto e oggi più che mai sono convinta che la verità vada ricercata sempre, ad ogni costo. Non importa se ci si rimette alla fine ,avrò aggiunto un tassello per la costituzione del puzzle. Quanto lei afferma nessuno lo ha mai detto, forse per opportunismo, forse perchè oggi conviene fare quello che ti viene detto di fare. Comunque sarebbe interessante adesso, per scoperchiarlo il vaso di Pandora se lei ci fosse a Pasiano il 21 di settembre per raccontarli i fatti. A quel punto tv e testate locali non potranno esimersi dal raccontare e forse sarebbe la volta buona , tentare di far rientrare nel minor tempo possibile anche il marò ostaggio degli indiani. Mi faccia sapere. Comunicherò la sua decisione al comitato. Io ho sposato questa causa ,e per quanto mi riguarda sono contenta che stia emergendo finalmente qualcosa di nuovo, di non detto, di mai scritto.

  • Di (---.---.---.10) 18 settembre 2014 12:15

    Purtroppo non mi è dato sapere di chi sia l’ultimo commento (17/09 ore 11:45) per cui non saprei come interloquire. (se può essere utile per un contatto io sono presente sia in Facebook che in Google plus). Buona giornata e scusatemi l’OT.

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