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 Home page > Attualità > Politica > I fatti del G8 di Genova – Perché non accada mai più

I fatti del G8 di Genova – Perché non accada mai più

La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi, se siamo degli schiavi.

W. Shakespeare, Giulio Cesare, Atto I, scena II

Ennesima condanna del nostro Paese da parte di Istituzioni comunitarie. Questa volta, per i fatti del G8 di Genova, ci ha condannati la Corte europea dei diritti dell'uomo con sede a Strasburgo, la quale, innanzitutto, non va confusa con la Corte di Giustizia dell’Unione Europea con sede in Lussemburgo.

Quest’ultima è una Istituzione giudiziaria che si occupa sostanzialmente dell’attuazione del diritto comunitario. Invece quella che interessa noi, la Corte europea dei diritti dell'uomo, è una seconda e diversa Istituzione comunitaria, che si occupa del rispetto dei diritti dell’uomo all’interno della Comunità Europea.

Di questo argomento si è occupata per prima l’ONU con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 e con le successive Convenzioni tematiche. La Comunità Europea lo ha fatto autonomamente, ma sempre all’interno ed in attuazione di quanto già avvenuto a livello ONU, con la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950. All’interno di quest’ultima Convenzione è stata prevista l’istituzione della Corte europea dei diritti dell'uomo, avvenuta nel 1959.

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha sia una funzione consultiva sia una funzione contenziosa; e quest’ultima può avere come oggetto sia ricorsi di Stati membri della Comunità sia ricorsi di privati. In quest’ultimo caso (peraltro praticamente il solo che si verifica perché il ricorso fra Stati membri è avvenuto solamente poche volte) la Corte ha competenza residuale, nel senso che il ricorrente deve prima aver ricorso inutilmente alle Istituzioni giudiziarie del proprio Paese. Ecco spiegato perché la Corte si è occupata solamente adesso dei fatti del G8 di Genova: il signor Arnaldo Cestaro, che si è rivolta ad essa, ha dovuto attendere che fossero portati a termine tutti i gradi di giudizio del processo penale italiano.

Questo spiega anche la decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo, la quale, oltre a condannare l’Italia a risarcire il signor Cestaro, ha praticamente condannato l’Italia a legiferare adeguatamente inserendo nel nostro Codice Penale il reato di tortura. Insomma la magistratura italiana non ha potuto perseguire adeguatamente i componenti delle forze dell’ordine responsabili dei fatti del G8 di Genova perché manca all’interno del nostro Ordinamento una legge adeguata per questo tipo di reati.

A questo punto il cittadino starà a vedere se le forze politiche presenti in Parlamento (Movimento Cinque Stelle compreso) si attiveranno su questo argomento in ottemperanza al loro core business, che è quello di fare le leggi, oppure se ne disinteresseranno, restano in tutt’altre faccende affaccendate.

 

foto: Bruno/Flickr

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