H1N1 Vs Tubercolosi: le "pandemie" occidentali sono più redditizie
Nuovo aggiornamento sulla pandemia da parte dell’OMS.
"E’ di ’almeno 16.813’ il numero totale di decessi causati nel mondo dalla pandemia di influenza A H1N1 e registrati dall’Oms".
"E’ di ’almeno 16.813’ il numero totale di decessi causati nel mondo dalla pandemia di influenza A H1N1 e registrati dall’Oms".
Stando all’Organizzazione mondiale della sanità. In tutto 213 Paesi hanno segnalato casi di influenza A. Le aree dove si registra la trasmissione più attiva restano l’Asia del Sud Est e dell’Africa dell’ovest". (fonte)
Questo aggiornamento risale al 12 marzo, quindi possiamo dire che, in quasi un anno di pandemia, il virus della "suina" si è dimostrato scarsamente
pericoloso se confrontato con altri virus o altre patologie che flagellano il mondo.
Malgrado tutto questo (relativo basso numero di decessi) la spesa sostenuta dalle nazioni occidentali per combattere il virus A H1N1 è stata di gran lunga superiore a quella sostenuta per combattere altre malattie che colpiscono molte nazioni causando milioni di morti ogni anno.
Questo aggiornamento risale al 12 marzo, quindi possiamo dire che, in quasi un anno di pandemia, il virus della "suina" si è dimostrato scarsamente
pericoloso se confrontato con altri virus o altre patologie che flagellano il mondo.
Malgrado tutto questo (relativo basso numero di decessi) la spesa sostenuta dalle nazioni occidentali per combattere il virus A H1N1 è stata di gran lunga superiore a quella sostenuta per combattere altre malattie che colpiscono molte nazioni causando milioni di morti ogni anno.
Mentre hai paesi del terzo si moriva (e si muore) per patologie da noi ormai scomparse, nei paesi "ricchi" si acquistavano milioni di vaccini anti pandemici, un affare molto redditizio per le grandi case farmaceutiche che hanno impegnato ingenti risorse per poter far fronte alla richiesta di vaccini contro la "suina", i quali ora giacciono in gran parte inutilizzati nei magazzini di più di uno Stato.
"Un milione di morti causati dalla malaria ogni anno. Non 16 mila ma 1 milione di cui l’80% delle quali vive nell’Africa sub-sahariana. Una malattia curabile che in Mali è la principale causa di morte tra i bambini al di sotto dei 5 anni d’età". (fonte)
Questi dati provengono dall’organizzazione Medici senza Frontiere.
E che dire della tubercolosi? Due milioni di morti all’anno.
L’OMS e le aziende farmaceutiche si sono "preoccupate" di fornirci centinaia di milioni di vaccini a "prezzo di favore" per una pandemia lieve ma sembrano "non notare" che malattie come la tubercolosi mietono 2 milioni di morti all’anno e che, con i soldi spesi per la suina, si sarebbe potuto fare qualcosa di concreto
per diminuire il numero di decessi.
Interessante leggere parte di un articolo (sempre dal sito di Medici senza Frontiera) su questa patologia: "un mondo senza tubercolosi nel 2050", questi gli obbiettivi dell’OMS. Ma - secondo Stefano Savi direttore di Medici Senza Frontiere (MSF) Italia - "la risposta fornita per fronteggiare la catastrofe rappresentata dalla tubercolosi è una risposta inadeguata".
"Un milione di morti causati dalla malaria ogni anno. Non 16 mila ma 1 milione di cui l’80% delle quali vive nell’Africa sub-sahariana. Una malattia curabile che in Mali è la principale causa di morte tra i bambini al di sotto dei 5 anni d’età". (fonte)
Questi dati provengono dall’organizzazione Medici senza Frontiere.
E che dire della tubercolosi? Due milioni di morti all’anno.
L’OMS e le aziende farmaceutiche si sono "preoccupate" di fornirci centinaia di milioni di vaccini a "prezzo di favore" per una pandemia lieve ma sembrano "non notare" che malattie come la tubercolosi mietono 2 milioni di morti all’anno e che, con i soldi spesi per la suina, si sarebbe potuto fare qualcosa di concreto
per diminuire il numero di decessi.
Interessante leggere parte di un articolo (sempre dal sito di Medici senza Frontiera) su questa patologia: "un mondo senza tubercolosi nel 2050", questi gli obbiettivi dell’OMS. Ma - secondo Stefano Savi direttore di Medici Senza Frontiere (MSF) Italia - "la risposta fornita per fronteggiare la catastrofe rappresentata dalla tubercolosi è una risposta inadeguata".
Un mondo senza tubercolosi per il 2050... Provate ad indovinare quante persone dovranno morire prima che il "sogno" si realizzi. Ma l’articolo prosegue...
"Gli esperti contestano l’efficacia del vaccino BCG. Il test diagnostico è vecchio di 124 anni e individua il bacillo della tubercolosi solo nella metà dei malati, lasciando milioni di persone, soprattutto bambini, senza cure. Il farmaco più recente utilizzato oggi risale a 40 anni fa e deve essere assunto per un periodo da 6 a 8 mesi, con il rischio di perdita della sua efficacia in caso di interruzione. Inoltre, l’OMS si ostina a promuovere la strategia DOTS (2), che ha mostrato tutti i suoi limiti di fronte all’epidemia di HIV/AIDS e all’emergere di forme resistenti della malattia". (fonte)
Si potrebbero elencare altre malattie che sono ben più pericolose della "suina" ma occorrerebbero decine di pagine per completare quest’articolo. Abbiamo, in pratica, sprecato milioni per proteggerci da una pandemia di lieve entità. Non era meglio usarli per combattere le malattie che ancora flagellano le nazioni più povere di questo pianeta?
"Gli esperti contestano l’efficacia del vaccino BCG. Il test diagnostico è vecchio di 124 anni e individua il bacillo della tubercolosi solo nella metà dei malati, lasciando milioni di persone, soprattutto bambini, senza cure. Il farmaco più recente utilizzato oggi risale a 40 anni fa e deve essere assunto per un periodo da 6 a 8 mesi, con il rischio di perdita della sua efficacia in caso di interruzione. Inoltre, l’OMS si ostina a promuovere la strategia DOTS (2), che ha mostrato tutti i suoi limiti di fronte all’epidemia di HIV/AIDS e all’emergere di forme resistenti della malattia". (fonte)
Si potrebbero elencare altre malattie che sono ben più pericolose della "suina" ma occorrerebbero decine di pagine per completare quest’articolo. Abbiamo, in pratica, sprecato milioni per proteggerci da una pandemia di lieve entità. Non era meglio usarli per combattere le malattie che ancora flagellano le nazioni più povere di questo pianeta?
Forse dovremo ripensare il nostro sistema economico e di vita, che mette sopra a tutto ed a tutti il profitto.
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