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 Home page > Attualità > Media > Grazie ma non traduco Benjamin Netanyahu: Olga Dalia Paola

Grazie ma non traduco Benjamin Netanyahu: Olga Dalia Paola

Mi è stato chiesto di tradurre Benjamin Netaniahu in occasione della sua visita a Roma. Ci ho riflettuto a lungo, poi ho deciso di rispondere così al committente:

Cara xxxx,
volevo ringraziarla per la gentile proposta di tradurre l’intervento di Benjamin Netanyahu il 9 marzo prossimo. Purtroppo devo rifiutare. Non solo non condivido le idee politiche di Netanyahu e le ritengo altamente pericolose riguardo al benessere e alla salvaguardia della democrazia nello stato d’Israele.
 
C’è più di questo: se accetto di collaborare alla sua traduzione in un momento in cui l’intero Paese sta opponendosi a lui, i miei figli non mi guarderanno più in faccia. Ho provato a convincerli che si tratta solo di una questione lavorativa, e che se dovessi rifiutare, il mio gesto non cambierebbe le cose più di tanto, ma loro non hanno voluto sentire ragioni.
Mi hanno stupita: di solito sembrano avere poca speranza nel futuro della specie umana, in un periodo travagliato e difficile come questo. E mi incoraggiano sempre ad accettare nuovi lavori. Invece qui sono stati inflessibili: non si collabora con chi promuove principi fascisti e liberticidi, non si fa e basta.
Ho deciso di ascoltarli.
Un caro saluto,
 
N.B. Olga Dalia Padoa è una traduttrice dall’ebraico e si è rifiutata di accompagnare il premier israeliano Benjamin Netanyahu al Tempio maggiore a Roma. Il premier israeliano in questi giorni è infatti in Italia e incontrerà anche la premier Giorgia Meloni. Dopo il rifiuto dei 150 piloti della compagnia aerea El Al di accompagnarlo in Italia è ora arrivati un'altro gesto simbolico ma molto importante.

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