Grande, grosso e Minzolino: dì un po’, la vuoi una notizia?

Potevo credere che un direttore di testata telegiornalistica godesse di una certa “autonomia” (non ridete, lo dico in senso “interno”), che avesse il compito di giudicare e decidere sulle gerarchie di notiziabilità, e porre l’imprimatur su ciò di cui vale la pena riferire o meno. Ma che si arrivasse a questo, francamente. E dunque: il Tg1 si ostina a firmare (quando li fa) servizi criptici sul Barigate, o Puttanopoli, comunque quella storiaccia. Lo si – giustamente – accusa. Risponde (e ve ne abbiamo dato notizia): ok, la mia linea è questa. Niente gossip. Solo morti, animali dello zoo di Berlino (forse per legami di parentela) e meteo. D’accordo. D’accordo una mazza: Enzo Biagi (non guardare, ti prego. Girati), per INFORMARCI, rischiò una condanna per RICETTAZIONE per aver comprato la borsa di Calvi. Non servì a molto (era praticamente vuota) ma l’ha comprata e aperta, a suo rischio, per e con noi. Rai. Omicidio Calvi. Poteri - davvero lo erano – forti. Giornalismo. Si vergogni! Gossip? No. Condanne ce n’erano? E ce ne sono mai state, su quella faccenda? Il caso s’è per caso risolto? No-Gossip, dice. Ok.

Salvo poi dedicare svariati minuti, l’altroieri, all’articolo apparso ieri su Chi: servizio, immagini e lettura integrale. A seguire, antipatica presa di posizione di Famiglia Cristiana passata in citazione, allegata immediatamente dalle controrisposte di Quagliariello (ma non era il salice piangente di Udine, l’accusatore del presidente della repubblica assassina, l’avvocato di dio?) e Capezzone.

Dunque: per Zeru Tituli (Dipollina storico nel trovargli l’epiteto) la lettura di un articolo preso da Chi non è gossip, pare di capire. Come, per intenderci, il matrimonio tra l’attore di “A love story“e la moglie dopo 23 anni di convivenza (si, questa la gerarchia l’ha scalata). Ok, non è politica, e quello è gossip politico (ammesso che questo minotauro orripilante esista: la politica è così merda o è altro da questo, relegando ’sti episodi a gossip? Tranquillo, direttor Minzolini, stia tranquillo: non le chiedo di rispondere e lasciare che del fumo bianco effluvi dalla sua pelata, non lo vorremmo. Una mano stanno cercando di dargliela, e lei, tanto abituato a far da segugio dietro alle meglie code, sarà ben capace di annuire ancora). E allora d’accordo, siamo seri e parliamo di notizie, vuole? Gliene dò una, dato che non ne vede troppe in giro. Visto mai..!

Venerdi scorso si è svolta l’ennesima udienza del processo d’appello a Marcello Dell’Utri (la terza, per la precisione). Ma lei lo saprà. L’accusa è concorso esterno in associazione mafiosa, e saprà anche questo. L’11 dicembre 2004, durante il processo di primo grado, il senatore (ahahah!) Dell’Utri è stato condannato a 9 anni di reclusione e a 2 anni di libertà vigilata, come saprà bene. Ciliegina: al senatore fu intimata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. E questo lei lo saprà. Ma sì che le sa, queste cose: gli affari di casa non le sono lontani. Lo sa chi è, costui, e cosa rappresenta. Lo conosce il valore politico di questo figuro.

“Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle fila dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perchè era in corso il dibattimento di questo processo penale.” E’ la sentenza.

Massì, direttore: le crediamo sulla fiducia. E’ grande, grosso e Minzolino: non deve dimostrare niente a nessuno! La sua carriera e la sua educazione sentimentale parlano chiaro: mai dare una notizia se prima non l’ha vagliata da Signorini! Sa: c’è un’altra udienza per Marcielo, fra meno di una settimana: aspettiamo che Chi ci faccia una copertina, per darcene notizia?


A proposito: la notizia più divertente dell’anno rimarrà questa. Sfido chiunque a batterla, Papi compreso.

Rapinano banca con maschere di Dell’Utri e Berlusconi. Fermati