«Gli scrittori statunitensi sono ignoranti»
Lo afferma il segretario generale dell’Accademia svedese a pochi giorni dall’assegnazione dell’ambito premio
In un intervista rilasciata all’agenzia stampa Associated Press, Horace Engdahl, ha detto che «gli scrittori statunitensi sono troppo "provinciali" e ignoranti per competere con l’Europa quando si parla di opere di alto livello». A rilasciare queste pesanti dichiarazioni non è stata una persona qualunque, e nemmeno uno scrittore europeo, ma addirittura il segretario permanente dell’Accademia svedese - quella che ogni anno assegna i Nobel -.
Engdahl ha aggiunto che «gli Stati Uniti sono troppo isolati» e che «non partecipano al grande dibattito sulla letteratura». «Supponendo che vi è un’autorevole letteratura in tutte le grandi culture, - ha detto sempre Engdahl nell’intervista riportata per intero da The New York Times - non si può scappare dal fatto che l’Europa è ancora il centro del mondo letterario, non gli Stati Uniti».
Escludere scrittori - o quantomeno disconoscere la loro abilità - per il solo fatto di appartenere ad una certa nazione invalida e disconosce il prestigio del Premio Nobel. Soprattutto se le affermazioni sopra riportate sono esternate dalla persona che ogni anno ha il compito di annunciare il vincitore del Nobel per la letteratura, e rilasciate, per lo più, a pochi giorni dall’assegnazione del premio. Certamente una caduta di stile - e aggiungerei anche di credibilità - per il segretario permanente dell’Accademia svedese.
L’assegnazione dei Nobel inizierà il prossimo 6 ottobre con quello per
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