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Gli dei dello sport: Renzo De Vecchi

RENZO DE VECCHI (ITALIA, 1894-1967) CALCIO

Soprannominato “Il figlio di Dio”, per la sua immensa classe (sia in fase di copertura che di rilancio) e le notevolissime doti carismatiche può essere ritenuto uno dei difensori (era terzino sinistro) più forti di sempre nonchè il calciatore italiano più grande di ogni epoca (se si esclude l’oriundo Omar Sivori). Per via della sua grandezza De Vecchi divenne uno dei primi idoli delle folle, il primo calciatore nostrano ad essere popolare come nessuno mai prima d’allora (non a caso sarà il primo calciatore testimonial pubblicitario). In Italia inaugurò il calciomercato (e la nascita di fatto del professionismo) col suo storico trasferimento a 19 anni (per cifra record di 24.000 lire, mascherata con un impiego fasullo in una banca, visto che era consentito cambiare squadra solo per motivi di lavoro o studio) dal Milan (64-7, esordì a 15 anni) al Genoa (218-31), di cui fu un’autentica bandiera leggendaria e con il quale vinse 3 Scudetti. De Vecchi vide transitare il calcio dal pionierismo al professionismo, rimanendo sempre in auge. Anzi, fu proprio grazie a giocatori come lui se il calcio divenne in breve tempo un fenomeno di massa. Si ritirò a quasi 35 anni, un’età che ai tempi veniva considerata quasi proibitiva.

In Nazionale giocò dal 1910 al 1925 per 43 volte, tantissimo per l’epoca. Rimane tuttora il più giovane esordiente in Nazionale, a 16 anni, 3 mesi e 23 giorni.

Foto: Guarneri/Wikipedia

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