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Giorgio Napolitano: da Kissinger alla Merkel, storia di un comunista liberale

Personalmente ho un grande rispetto per gli anziani. Per me rappresentano la Storia e ognuno di loro ha tanto da raccontare: hanno conosciuto la brutalità di una dittatura, le atrocità della guerra, la fame, la ricostruzione e anche il benessere del Boom Economico.

Molti di noi le guerre, per nostra fortuna, ce le possiamo solo immaginare; ma solo gli anziani possono raccontarci che in Italia hanno visto cadere le bombe sulle loro teste e la gente arse vive dalle fiamme. Mi ricordo i racconti di alcune vecchie signore come quelle che hanno partorito sotto le macerie, oppure hanno salvato la vita a tanti ebrei. E non dimenticherò mai i racconti di mio nonno e il suo vissuto da partigiano. Avevo cinque anni ma ricordo tutto come se fosse oggi.

Insomma sono un'opera completa, a differenza nostra. Ma non tutti potranno avere il mio rispetto. Non merita rispetto l'ottantenne Licio Gelli, come i tanti ex-gerarchi nazisti non sottoposti al processo di Norimberga, che commisero le peggiori efferatezze e che magari ora stanno a fare i bravi contadini in qualche terra sudamericana. Mi dispiace, ma io ad esempio non posso avere rispetto per il "nostro" anziano Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Un Presidente della Repubblica che tradisce perfino lo stesso Stato che dovrebbe preservare, preparando la strada al Golpe Finanziario non meriterebbe nulla. Solo disprezzo. E lo sapete come ha fatto? Stando al Wall Street Journal, sotto ordine della Germania, sarebbe bastata semplicemente la chiamata della Merkel. Evidentemente la Germania ha nel suo Dna la voglia di supremazia.

L'unico poltico che si distingue nel denunciarlo, è il segretario di Rifondazione Comunista Ferrero:

“Ho letto con attenzione le parole del Presidente Napolitano sul ritrovato orgoglio del nostro paese nell’occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Peccato che il governo Monti rappresenti al contrario il più servile atto di sudditanza al governo tedesco che si sia mai visto dal fascismo ad oggi. Il Paese ha appena subito una manovra recessiva, in cui l’ingiustizia sociale si salda con l’assenza di qualsiasi contrasto alla speculazione finanziaria. Una manovra che aggrava la crisi italiana, fatta unicamente per compiacere i voleri della destra tedesca. L’Italia, nel 150° anniversario dell’Unità, non meritava di essere trasformata da questo governo in un protettorato tedesco.”

Io me lo ricordo quando Napolitano fu Ministro degli Interni durante il Governo di centrosinistra. Ricordo il suo carattere repressivo e non dimentico la legge vergognosa nei confronti degli stranieri meglio conosciuta come la "Turco-Napolitano". Instaurò i famigerati lager per migranti, i Centri di Permanenza Temporanei, ora chiamati CIE. 

Non dimentico il suo passato da comunista per convenienza. Quando esisteva il sistema bipolare si schierò con l'invasione dell'Ungheria. Lui è stato sempre con i più forti, e non a caso Napolitano era considerato da Henry Kissinger "il mio comunista preferito".

A differenza di Enrico Berlinguer, considerato sempre dallo stesso Kissinger "il comunista più pericoloso". Kissinger è colui che organizzò le famigerate scuole di addestramento in Sud America per preparare i golpisti. Non dimentichiamolo. Non è un caso che oggi viene elogiato dai quotidiani americani come il New York Times.

Un Presidente che, di fatto, ha preparato la strada ad un governo non eletto dal popolo, che in sostanza adotta le ricette liberiste che hanno destinato al fallimento della Grecia. Un Presidente che fa da eco a Monti dicendo che sia giusto anche il sacrificio delle classi più disagiate: i suoi elogi sono un colpo mortale alla giustizia sociale, un insulto a tutti noi che a qualcosa crediamo ancora. 

E non dimentichiamo il suo avvallo alla guerra contro la Libia, sputando sopra l'articolo della Costituzione che ripudia la guerra come strumento di risoluzione. Anzi, riferendosi all'intervento militare in Libia, Napolitano dice di più : "La guerra come percorso naturale".

Il suo discorso di fine anno sarebbe da sabotare. Ecco cos'altro manca ai ragazzi della mia generazione, sempre a proposito dell'incompletezza della nostra storia rispetto agli anziani: uno come il defunto Presidente Sandro Pertini.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.154) 1 gennaio 2012 08:32

    Che dire ,neppure io ho stima per Napolitano ,politico quattrostagioni ,ma se ha in qualche modo contribuito ad archiviare il governo cabaret di Silvio Berlusconi un po’ di gratitudine bisogna riconoscerlela .

    Non devi mai dimenticare in che razza di "lupanari " si era cacciato il paese governato dal cavaliere e chiunque siano Mario Monti e i suoi collaboratori a me sta bene cosi’ perché è un inizio di ritorno alla " normalità " . Comprendo e giustifico tuttavia le parole di Ferrero ) ammesso sia vera la storia della telefonata tra Merkel e Napolitano ) ma altra strada per liberarsi dell’incartatore non c’era .Quindi grazie Napolitano e ,se fosse vera la notizia ,grazie Merkel .
    haug!

  • Di (---.---.---.71) 1 gennaio 2012 12:21

    La storia non deve essere personalizzata o dimenticata. Giogio Napolitano non può essere apprezzato, la storia lo dimostra, e la storia dimostra pure chi era Sandro Pertini. La nostra generazione e le generazioni che verranno non hanno bisogno di tali personaggi.

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