• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Il Potere della Magistratura, la responsabilità civile e la repressione dei (...)

Il Potere della Magistratura, la responsabilità civile e la repressione dei movimenti

Io sono innocente, spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi." Enzo Tortora davanti ai giudici che lo accusarono...

Vorrei, se possibile, approfittare della vergognosa vicenda sugli arresti di alcuni NO TAV e del teorema dell'osannato giudice Caselli per poter dire la mia su questo annoso tema. Non dovremmo meravigliarci, ma di fatto, ogni qualvolta accadono cose di questo genere, leggo molte critiche ai vari Governi e poche prese di posizioni contro il Potere della Magistratura. Lo capisco purtroppo.

Quante persone che si dicono di sinistra e "anti sistema" leggono giornali come il Fatto Quotidiano? Quante di queste persone si emozionano nel sentire le retoriche di Saviano e quante ascoltano Travaglio? Quante durante il berlusconismo, per reazione alle sue polemiche sulla Magistratura, hanno esaltato all'ennesima potenza quest'ultima? 

La Politica, la Magistratura, grandi gruppi imprenditoriali: ma non vi accorgete che sono interscambiabili e si toccano a vicenda? E noi comuni cittadini non siamo lo Stato molte volte evocato, noi più semplicemente lo subiamo.

Non è vero che la Magistratura è indipendente: questa è la più grande menzogna che ci hanno inculcato. All'interno di essa ci sono tanti gruppi di "fratellanza" che si scontrano a vicenda e favoriscono un determinato Potere. Quante inchieste in realtà sono servite effettivamente per rendere Giustizia a noi? Ci siamo già dimenticati Ganzer, il capo dei ROS? Ci vogliamo nascondere dietro un dito? E perché diciamo sottovoce che per fare quelle operazioni ci voleva la complicità di un Magistrato? Quanti cittadini sono stati vittima della malagiustizia?

Il più conosciuto, perché si trattava di un personaggio pubblico, era Tortora.

Ma purtroppo non è un caso isolato. Quante persone rovinate per sempre? E quanti ragazzi utilizzati come capri espiatori sono rimasti uccisi o suicidati? Nessuno paga perché il Magistrato non ha nessuna responsabilità penale. Quante volte la Magistratura per servire il Potere ha arrestato tanti ragazzi perché anarchici e quindi terroristi? Quanti magistrati hanno archiviato le tante morti scomode perché sennò destabilizzerebbero questo maledetto Stato? Niki Aprile Gatti è stato vittima di grandi giochi di Potere e la sua morte è stata archiviata come suicidio nonostante le tanti contraddizioni.

Stiamo vivendo in un periodo ove prevarica l'ideologia legalitaria che ha infestato purtroppo la maggior parte del popolo di sinistra, quella che considero la "massa critica". E se nella società civile che si oppone alle ingiustizie manca totalmente quella buona componente libertaria, c'è rischio che si trasformi in una corrente decisamente reazionaria. Pensateci.

Vi racconto un altro caso simile a quello del movimento NO TAV.

Cominciamo dall'inizio. Nel 1999 all'improvviso, senza che nessuno se lo aspettasse e specialmente dopo un lungo periodo di rassegnazione, nacque a Seattle un grande movimento contro il WTO (Organizzazione mondiale del commercio): una moltitudine di gente che proveniva da esperienze diverse, dai cattolici ai comunisti, dagli anarchici agli ambientalisti, cani sciolti, sindacati, numerose associazioni. Tutti insieme per contestare il neo liberismo e quindi i grandi gruppi di Potere che limitano la capacità decisionale degli Stati-nazionali.

Venne ribattezzato dai mass media il "movimento no global" e suscitò interesse e timore (per i Potenti) in tutto il mondo e come una strana alchimia molti giovani, prima disillusi, si misero ad attivarsi per dire: "Un altro mondo è possibile".

In Italia il movimento no global si rafforzò sempre di più e fu un esempio per tutto il mondo. 

La prima prova del fuoco fu a Napoli e allora c'era il Governo di centrosinistra. Era il maggio del 2001 e il movimento riesce a portare in piazza, per la prima volta, cinquantamila persone provenienti da tutti i territori meridionali: comitati contro le discariche e gli inceneritori, comitati di base sindacali, comitati di lotta di fabbriche, studenti, immigrati, per la prima volta sono insieme a Napoli per protestare contro la vergogna rappresentata dai capi di stato riuniti e barricati in piazza Plebiscito.

Ci fu una violenta repressione da parte delle forze dell'ordine e fu una mattanza: centinaia di manifestanti assolutamente pacifici verranno massacrati dai manganelli e dai lacrimogeni e trasportati in caserme dove saranno picchiati e torturati.

Da quella esperienza si pensò nel cercare di organizzare un coordinamento tra le forze sociali, e nacque una rete: il Sud Ribelle.

Tra gli organizzatori c'era Francesco Caruso e fu la prima esperienza dei Social Forum. Dopo ne nacquero a centinaia in tutta Italia e serviva per combattere al livello locale. Partorì il famoso slogan: "Pensare globalmente, agire localmente".

Poi venne Genova e tutti noi sappiamo come è andata: repressione come a Napoli e fu ucciso Carlo Giuliani.

Ma la repressione non basta se ancora rimane intatta quella rete di persone che credono in un mondo migliore e il superamento della logica del libero mercato.

La Magistratura da sempre funzionale al Sistema, emana mandati di arresto a ben 18 ragazzi del Sud Ribelle. Grave l'accusa: associazione sovversiva all’interno della quale agisce un gruppo ristretto di sovversivi con intenti terroristici.

Si avete capito bene, si parla di terrorismo. Ragazzi considerati talmente pericolosi da essere subito arrestati e trasferiti nelle carceri speciali.

Immaginate ora tutta la lunga trafila del processo, le spese processuali, le continue difese: il movimento oramai è stato ucciso.

Non importa che poi tutto si è rivelato un teorema e le accuse erano basate sul nulla. Non importa che sono stati spesi tanti soldi per le intercettazioni dalla Procura di Catanzaro dove magari poteva indirizzarli per contribuire a perseguitare il vero male che è la 'ndrangheta. Non importa che poi parliamo dello stesso PM Fiordalisi che archiviò la famosa denuncia del "Jolly Rosso", la famosa storia delle navi dei veleni.

Non importa che ci sono voluti più di otto anni per avere l'assoluzione da tutte quelle accuse.

Ah, queste storie non le leggerete mai sul Fatto o in quell'altro giornalaccio de "La Repubblica". Non ci sarà nessun Saviano a raccontarlo.Travaglio se deve fare una critica alla Magistratura, al massimo la fa a quelli che assolvono Berlusconi o indagano De Magistris.

La settimana scorsa è passata una legge sulla responsabilità civile dei Magistrati. E inevitabilmente la gente plagiata dai vari Di Pietro si indigna.

Dopo aver letto questo mio articolo spero che l'indignazione sia invece rivolta verso tutti quei Magistrati che hanno, per dolo o meno, rovinato la vita e l'esistenza a tante persone. E le vittime quando, ma non sempre, riescono ad avere un risarcimento, è sempre lo Stato (quindi noi contribuenti) a pagare. Non l'uomo con la toga. Attenzione, civile ma non penale. L'uomo comune ha entrambi le responsabilità.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares