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Giorgiana Masi: ricordi di piombo dopo 40 anni

Chi capita a Roma questo 12 maggio 2017, potrà vedere le opere di Basquiat, Boldini, Botero, le foto di Vivian Maier... e può anche passare, se ha tempo,su Ponte Garibaldi dove troverà una targa in memoria di una studentessa italiana uccisa a 19 anni durante una manifestazione di piazza.

Giorgiana quando morì colpita alle spalle, aveva "la bocca chiusa e i denti serrati, i grandi occhi neri sbarrati." Giorgiana Masi quando fu ammazzata il 12 maggio del 1977 aveva 19 anni, fu in un giorno romano con una bella Carica d'Alleggerimento...

Era con il suo fidanzato di 21 anni, in piazza per una manifestazione. Nessuno ha mai spiegato alla sua famiglia a lui alle persone amiche all'Italia perché in un giorno di maggio fu uccisa, perché e da chi. In tanti non hanno mai parlato.

Ritengo che i giovani di oggi debbano sapere di quante stragi e di quanti morti noi non abbiamo mai saputo più nulla. E' un nostro diritto la memoria e un dovere, anche se di Giorgiana rimane solo la foto della sua carta d'identità.

Quando ammazzarono Giorgiana Masi il 12 maggio del '77, io ero in ufficio, in banca, come la mia amica e collega Loretta, avevamo un po' più di vent' anni. Lei era venuta dalla Sicilia e aveva trovato una stanza a Trastevere, proprio dopo ponte Garibaldi. Mi telefonò e mi disse che pareva una guerra: non esistevano i cellulari e il computer nel '77. Le lacrime furono tante tantissime... ce la portammo con noi, sempre.

Doriana Goracci

Giorgiana Masi: (Roma, 6 agosto 1958 – Roma, 12 maggio 1977) è stata una studentessa italiana uccisa a diciannove anni durante una manifestazione di piazza. Appartenente a famiglia di media condizione sociale (il padre era parrucchiere e la madre casalinga), Giorgiana Masi abitava con i genitori e la sorella maggiore in un appartamento di via Trionfale a Roma, nei pressi dell’ospedale San Filippo Neri, e frequentava il quinto anno del Liceo Scientifico Statale “Louis Pasteur”. Giorgina Masi, più conosciuta con il soprannome di Giorgiana, nel tardo pomeriggio di giovedì 12 maggio 1977 si trovava, in compagnia del fidanzato ventunenne Gianfranco Papini, nel centro storico della capitale, dove erano scoppiati violenti scontri tra dimostranti e forze dell'ordine, in seguito ad una manifestazione pacifica del Partito Radicale, a cui si erano però uniti membri della sinistra extraparlamentare e in particolare dell'Autonomia Operaia, questi ultimi armati. Alle ore 19,55 i due erano in piazza Giuseppe Gioacchino Belli, quando un proiettile calibro 22 colpì Giorgiana all'addome. Subito soccorsa, fu trasportata in ospedale, dove ne fu constatato il decesso.

Le ipotesi accreditate, seppur mai verificate, rimasero due: "il fuoco amico", come sostenne l'allora Ministro dell'Interno Francesco Cossiga, addossandone la responsabilità a frange di Autonomi, o le forze dell'ordine in borghese, che fecero fuoco con una pistola non d'ordinanza, mai individuata, secondo l'avvocato di parte civile, la sinistra e i radicali.

“…se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio
se tu vivessi ancora
se io non fossi impotente di fronte al tuo assassinio


se la mia penna fosse un’arma vincente
se la mia paura esplodesse nelle piazze
coraggio nato dalla rabbia strozzata in gola
se l’averti conosciuta diventasse la nostra forza
se i fiori che abbiamo regalato
alla tua coraggiosa vita nella nostra morte
almeno diventassero ghirlande
della lotta di noi tutte donne
se…
non sarebbero le parole a cercare di affermare la vita
ma la vita stessa, senza aggiungere altro”

Le compagne femministe

 

n.b. Concetto Vecchio presenta Giorgiana Masi presso la Feltrinelli Libri e Musica Galleria Alberto Sordi, 33 - Roma alle 18.30; interverranno Aldo Cazzullo e Nadia Terranova.

Il ricordo di Giorgiana Masi e la cronaca di quell'anno sull' Ansa

 

 

Commenti all'articolo

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.213) 12 maggio 2017 08:36
    Doriana Goracci

    Di seguito tuttti i commenti e ricordi, inviati da tante persone sulla mia pagina FB e con l’ occasione aggiungo a quanto ho scritto che stamattina al Liceo Pasteur di Roma, dove Giorgiana fece l’ultimo anno, ci sarà un’ assemblea degli studenti, e che alle 17 ci si vedrà a Ponte Garibaldi, a Roma...

    Anna Ciulli: Io quel giorno ero a Largo Arenula chiusa alla Casa della Cultura da sola, perchè ero l’unica che era riuscita a passare. Per ore ed ore ho visto tutto quello che accadeva! Al grido di scemo scemo alla Polizia che rispondeva con i lacrimogeni fino agli spari che uccisero Giorgiana.Giorni difficili che non dimenticherò mai,ognuno a suo modo cercavamo la via per la libertà e quella povera ragazza ci ha rimesso la sua vita.
    Claudio Di Carlo: ero su quel ponte...
    Marilena Florio: Grazie Doriana, non conoscevo nulla . Grazie.
    Gian Masini: Una delle tante "vite rubate" o "giovinezza spezzata".
    Carla Secci: Ricordi nitidi e tumultuosi. il nostro coinvolgimento era ai massimi livelli, pensavamo di essere invincibili...
    Cristina Annovi: non conoscevo la storia.... grazie!
    Gianna Pulsone: Ieri è stato trattato il caso su chi la visto ( la conduttrice era una sua compagna di liceo).
    Stefania Zuccari: Si studia Manzoni, ma non si legge Primo Levi..Si sfiora appena la seconda guerra mondiale e degli anni 70 nessuno ne parla
    Domenico Marcone: Nulla avviene per caso.
    Giuditta Tozzi: io ero a trastevere ero una ragazzina,ricordo i lacrimogeni arrivavano fino a via natale del grande e io ero a piazza san cosimato feci entrare nel mio portone un paio di ragazzi che scappavano dai gas
    Annalisa Troncia:La storia purtroppo si blocca alla seconda guerra mondiale..il resto dei decenni non esiste.
    Archivio Storico B Petrone: il rumore di quei colpi su quel ponte Garibaldi , non l’ho ancora dimenticato quando ci si ritrovò divisi da quella improvvisa carica partita da largo Argentina, una giornata comunque indimenticabile e ben raccontata da alcuni protagonisti nel libro una sparatoria tranquilla di Odradek... arrivai in tardo per inserire la mia testimonianza nel libro , come in ritardo arrivai dall’altro lato del ponte , quando ormai Giorgiana era stata portata via e il gruppetto di liceali sostituito invece da un gruppo che "tenne "il ponte fino a notte fonda senza che nessuno li avvisasse che lì era morta una ragazza....solo il mattino dopo sapemmo quanto era accaduto!!!! quei due -tre colpi sentiti sul ponte sembrava a tutti noi ben poca cosa al martellare scoppiettante nelle viuzze di Piazza Farnese.
    Renata Ramazzotto: Povera innocente. Che brutti quegli anni. Li ricordo come un periodo pesante e violento. Lo Stato italiano come sempre non ci ha fatto una gran figura con quella patetica sentenza dell’81 in cui si dichiara in pratica di non poter giungere alla verita’ in quanto ignoti provocatori estranei alla polizia avrebbero sparato ai dimostranti. Mah...
    Paola Razzetti : momenti duri, quelli.... e tanto impegno giovanile...
    Titti Voccoli: quanti ricordi !!!!!! quante denunce e manifestazioni abbiamo fatto in onore di Giorgiana e sono pronta ancora a scendere in piazza per onorarla, i giovani devono conoscere la storia se non a scuola attraverso le nostre storie ...io nel mio piccolo lo faccio
    Pino Spadavecchia: i have dream.
    Carla Lucca: Mi ricordo bene quel maledetto giorno, ce ne furono altri purtroppo....Vorrei sentire la voce dei ragazzi di oggi x la scuola x il lavoro loro non parlano tra loro della situazione che stanno vivendo???
    Rosanna Orsi: allora la gioventù era coraggiosa, i loro figli meno....
    Alessandro Mazzoni: Ne ha fatto di danni Cossiga , lo ritengo responsabile anche di questa vittima, era allora il ministro degli interni
    Paola Ricca Mariani :L’importante è che si mantenga la memoria, e che risvegli la curiosità dei più giovani
    Nadia D’arco: erano anni duri ma vivi, ora ??

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