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Giorgia Meloni premiata con il Global Citizen. Si, ma per quali meriti?

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stata premiata a New York con il Global Citizen Award. Un riconoscimento che, nelle intenzioni di chi l’ha inventato, mira a premiare i cittadini che si sono distinti per le loro iniziative volte a migliorare le condizioni del nostro pianeta che, tra fenomeni naturali e clima impazzito, ci sta avvisando che, se continuiamo così, ci manderà tutti con le gambe all’aria. 

Giorgia Meloni e Elon Musk

La domanda nasce spontanea: “Cosa ha fatto di straordinario Giorgia Meloni per meritarsi il premio?”. Per rispondere alla domanda basta vedere quello che è successo in Emilia Romagna, travolta per la seconda volta da un’alluvione dopo quella del maggio del 2023. Dopo quella sciagura, il governo pensò bene di nominare un commissario straordinario che mettesse in sicurezza il territorio ma questo non ha impedito la seconda alluvione di pochi giorni fa, sollevando l’interrogativo su cosa sia stato fatto da maggio 2023 a oggi, a parte il solito ping pong sulle responsabilità tra governo e regione, in un gioco allo scaricabarile che in Italia è un gioco antico.

Il tutto avviene mentre Salvini continua a pensare di spendere miliardi per costruire il Ponte sullo Stretto di Messina. Una follia che non solo arricchirà mafia e ndrangheta che non vedono l’ora di spartirsi la torta, ma rischierà di diventare un cattedrale nel deserto nel vero senso della parola perché, mentre il governo pensa al ponte, la Sicilia è flagellata dalla siccità e dalla carenza d’acqua. Emergenze che richiederebbero un massiccio investimento per migliorare il territorio italiano da nord a sud, con interventi mirati a evitare che fenomeni naturali mettano al tappeto l’Italia più delle scellerate decisioni economiche che questo governo ha finora preso.

E qui entriamo nella seconda parte della domanda sul perché la premier sia stata premiata, per usare una cacofonia. Pensiamo per esempio ai miliardi spesi per fornire l’Ucraina di armi. Alla costosa iniziativa di spostare al massimo tremila migranti in Albania quando nel solo 2023 ne sono giunti più di centocinquantamila. Alle briciole concesse alla sanità pubblica. Alla mancata legge sugli extra profitti di banche e multinazionali dei farmaci. Per non parlare, in campo politico, di tutti gli scandali che stanno travolgendo il governo dei peggiori, da Santanché a Sangiuliano, il caso Donzelli-Delmastro, le leggi bavaglio e i manganelli sui manifestanti. 

Chi ha fatto queste nomine o comunque chi le ha approvate è stata Giorgia Meloni che continua a recitare la parte della vittima di congiure nemiche. Una premier che ha sempre parlato di abolire il nepotismo e poi ficca dentro l’esecutivo cognati, parenti, amici degli amici, passando dal nepotismo all’amichettimo, trasformando il governo in un esecutivo a conduzione familiare, manco fosse una ditta di dolciumi. Meloni avrà anche delle doti che io non riesco a vedere, ma a occhio e croce non mi sembra una statista, una riformatrice, quanto piuttosto una serva delle lobby economiche. E alle lobby economiche di migliorare la salute del pianeta frega poco. 

Foto governo.it

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