• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Genova, una nave si schianta nel porto. Crolla la Torre di controllo

Genova, una nave si schianta nel porto. Crolla la Torre di controllo

Update 16:12 - Alla Camera, il ministro Lupi conferma 7 morti e 2 dispersi 

Alle 23:30 circa della scorsa notte, la Torre di controllo del Porto di Genova, una struttura in cemento alta oltre 50 metri, è stata colpita in pieno, per cause ancora inspiegabili, dalla poppa della porta container Jolly Nero. Secondo le notizie finora raccolte, la nave era in procinto di uscire dall’ormeggio quando, probabilmente per un’avaria al motore, si è schiantata contro la Torre di controllo. Ad ora i morti accertati sono sei, quattro i feriti e quattro sono anche i dispersi che si presume siano rimasti imprigionati all'interno dell'ascensore della torre, poi finito o in acqua o sepolto dalla macerie. Uno dei dispersi è stato recuperato vivo da sotto le macerie proprio in queste ore, si tratta di Maurizio Potenza, uno dei piloti del porto mentre secondo quanto riportato dal Secolo XIX, le vittime identificate fino a questo momento sarebbero quattro: Daniele Fratantonio, 30 anni, lavorava nella Guardia Costiera, Michele Robazza pilota livornese di 47 anni, sposato e padre di due figli e Davide Morella di Bisceglie, 34 anni; un quinto corpo è stato recuperato ma non ancora identificato mentre il sesto, seppur individuato, è ancora incastrato sotto le macerie che ne impediscono per ora il recupero.

La Procura di Genova ha disposto il sequestro della nave e della "scatola nera" e ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo, intanto il sindaco, Marco Doria ha proclamato il lutto cittadino. Al Molo Giano, nonostante le possibilità di trovare si facciano sempre più remote con il passare delle ore si continua a lavorare. Sommozzatori dei vigili del fuoco hanno scandagliato il fondo del porto per tutta la notte, mentre decine di uomini del soccorso lavorano per cercare di liberare la banchina da ciò che resta della Torre di controllo del Porto e rimuovere i resti della torre e delle due palazzine della Capitaneria crollate dopo l'incidente.

Secondo Luigi Merlo, Presidente dell'autorità portuale di Genova quanto accaduto è "difficilmente spiegabile". "La serata era perfetta. Non c'è mare, non c'è vento, la luminosità era perfetta. La manovra non doveva essere fatta in quell'area lì. La nave stava uscendo dal porto, si tratta di un mezzo non di enormi dimensioni. Sara l'autorità giudiziaria a indagare, al momento è difficilmente spiegabile ciò che è avvenuto".

Saranno le indagini a chiarire le dinamiche dell’incidente ma ciò che per ora sembra certo è che una nave per il trasporto merci, con una stazza lorda di 40.594 tonnellate e una lunghezza è di 239,26 metri non avrebbe dovuto compiere manovre nell’area antistante al Molo Giano.

Errore umano o tecnico è dunque ancora presto per dirlo. Evitabile? Probabilmente, intanto, ancora una volta, ci ritroviamo purtroppo a parlare di morti bianche.

Intanto su Youtube sono apparse, quai istantaneamente, le prime immagini dopo lo schianto. 

Commenti all'articolo

  • Di Arrigo Garipoli (---.---.---.1) 11 maggio 2013 13:31

    Ignazio Messina Incolpa tutti ,Rimorchiatori Riuniti ,, errore umano, la Sfortuna ,meno che se stesso e la politica scellerata di usare rottami per i suoi traffici nel terzo mondo mentre obbliga attraverso i suoi avvocati al silenzio il Comandante Paolini che si avvale della facolta di non rispondere ai magistrati che in nome del popolo Italiano vogliono sapere perche 9 persone sono morte e 4 ferite grazie alla loro nave battente bandiera Italiana Jolly Nero

    Non c’ e’ bisogno di aspettare la Magistratura con l analisi della scatola nera per capire la grande rsponsabilita’ che l armatore Ignazio Messina ha nell ennesimo incidente causato da una delle sue carette del mare ,

    è toccato a Jolly Nero nave di quasi 40 anni , dopo il Jolly Rubino nave andata a fuoco e incagliatasi vicino alle coste Somale , Dopo il Jolly Rosso la nave dei veleni abbandonata alla deriva , dopo il Jolly andato alla deriva e abbandonato davanti ad Alessandria d Egitto , dopo la morte dei pescatori davanti a Ischia per l affondamento di un peschereccio colpito da un altro Jolly, dopo la morte del 3 ufficiale ragazzo decapitato dopo che un cavo d ormeggio ha divelto (la monachella) elemento usurato staccatosi dal suo alloggiamento che ha anche rilasciato lo stesso cavo il quale ha colpito il nostromo nel ventre troncandoli la vita ,

    insomma quanto sangue quanti morti ancora prima che lo stato con il ministero dei trasporti cominciera a capire che bisogna intervenire duramente contro questi Pirati Armatori di bandiera Italiana, si perche il Jolly Nero batte la bandiera Mercantile Italiana, ed e quindi nave soggetta a leggi e normative e controlli dello stato della repubblica di cui innalza il vessillo, nave che inoltre è obbligata ad adeguarsi a tutte le normative internazionali e che la Capitaneria dovrebbe controllare ma che invece ne e rimasta vittima anch essa, vittima di chi ha sempre voluto imporre le sue regole portando ai risultati di uccidere persone giovani professionisti per profitto scellerato

    La Ignazio Messina con le sue navi si puo considerare la Nettezza Urbana della nostra societa occidentale che manda in Africa e in medio Oriente tutti i nostri scarti la nostra Spazzatura, E forse anche armi per le guerre del terzo mondo, le navi Jolly vanno la dove nessuno vuole andare Libia Siria,Somalia dovunque ci siano guerre o si muore di fame,

    La Ignazio Messina ha gia avuto diverse interrogazioni parlamentari eppure mai niente e stato fatto per interrompere gli Incidenti le Morti! Le vittime , cosa deve succedere ancora per dire Basta a una impresa coperta da chissa quali interessi , quali collusioni corruzioni sommerse in queta attivita da spazzino e becchino dell Europa dell Italia

    Il sottoscritto come si puo leggere nei precedenti articoli su Agoravox testata digitale ha gia sottolineato i rischi che soggetti incompetenti e avidi aggiungono a chi opera in un ambiente marino che ha gia di suo i rischi naturali della professione soggetta agli elementi meteo e agli elementi operativi instabili

    E la prima volta che anche strutture di terra con militari della marina vengono coinvolti in un evento drammatico creato da una catena di irresponsabilita che neanche in un filmdi fantascienza avrei mai pensato come possibilità

    In qualita di Primo ufficiale di Coperta mi sono licenziato dalla Ignazio Messina interrompendo il mio contratto sul Jolly Rubino nel 2002 per seguentemente informare l armatore sui rischi che l equipaggio correva nel operare una nave con mille avarie, nello scafo nei motori nell sicurezze nei continui interventi d emergenza per permettere la navigabilita , La risposta dell Armatore tramite ufficio d armamento e dirigenti , fu le minaccie di querele contro il sottoscritto tramite stuoli di avvocati, mi fu inoltre richiesta lettera di manleva che mai rilasciai che avrebbe dovuto rinnega la mia prima denuncia di innavigabilita rottame chiamato Jolly Rubino,

    dopo 6 mesi dal telegiornale fui informato dell affondamento della stessa Jolly Rubino con abbandono tramite elicottero della nave da parte di tutto l equipaggio che si salvo insieme al cane che veniva utilizzato per fare da guardia ai pirati che asalivano nel buio la nave durante gli scali portuali in Somalia ,

    tutto questo per dimostrare che questi incidenti non sono fulmini a ciel sereno, basta andare negli archivi della nave per vedere lo stato manutentivo e magari capire che l avaria che ha causato l incidente probabilmente era stata gia segnalata e magari qualche pezza pure mal messa, magari qualche marittimo aveva pure cercato di sensibilizzare i responsabili, purtroppo la societa Messina non ha nessuna intenzione di ammodernare la sua flotta e quindi investire in un ambiente di lavoro consono e con tutte le sicurezze del caso,

    ed e quindi ponderabile un incidente , contrariamente a cosa dice Luigi Merlo caduto dal pero che in qualita di autorita portuale del porto di Genova doveva sapere che la flotta Messina che ha come porto base Genova ha un alta statistica di incidenti con vittime eppure per l autorita portale e un incidente imponderabile ,

    insomma da quando la professionalita non esiste in Italia siamo nelle mani di avidi incompetenti che non sanno nemmeno cosa succede e perche succedono eventi che escono dalle loro capacita di comprensione,

    ma continuate cosi a ignorare le denuncie dei lavoratori che vengono per questo licenziti , lo dimostra il Comandante Del Jolly Nero nave della line Messina che ha causato la morte di 9 uominii e 4 feriti,

    il Comandante si e messo nelle mani degli avvocati della societ per cui lavora e che lo hanno subito consigliato di avvalersi della facolta di non rispondere agli inquirenti che vogliono far luce sull accaduto, forse la paura del licenziamento puo essere piu intensa di quella che si prova nel sapere che altri lavoratori sono morti e altri sono a rischio

    Certamente l Armatore vuole far ricadere la colpa sull equipaggio sull errore umano se non su i Rimorchiatori

    Mio Zio dopo aver perso il lavoro presso l armatore Malvicini e stato Comandante negli anni 80 su le navi di Messina, e mi raccontava che caricavano le navi cosi tanto da perdere i criteri legali di galleggiabilita e stabilita , andando sotto la marca di bordo libero, la cosa si tramutava in acqua di mare che entrava dalla rampa di poppa, problema che si ovviava costruendo un muro di mattoni e cemento per contenere l allagamento, Mio Zio ha lasciato la compagnia,

    Se poi si vuole riccorrere all errore umano quale manleva da ogni responsailità l armamento sa bene che tra l equipaggio del Jolly Rubino vi erano de veri e propi disgraziati, Il nostromo con la moglie ammalta con necessita di cure costose per un cancro al cervello, il cuoco menomato e invalido sul lavoro per aver perso un occhio per omissione di soccorso,a bordo di navi container MSC anche lui con necessita di lavorare , marinai anziani ultra sessantenne che inammoratisi di qualche ventenne Indigena kenyota della discoteca Miami di Mobasa erano disposti a qualsiasi turno pur di sfuggire dalla vecchia anchessa ultrasessantenne moglie ,

    insomma se le persone responsabili lasciano il lavoro non disposti ad accettare ricattI e mediazioni improponibili in cambio di uno stipendio, se le persone non disposte a vendere l anima al diavolo rifiutando cosi di mettere a rischio la propia e quella degli altri vita, va da se che gli unici equipaggi disponibili sono quelle persone disgraziate che diventano ricattabili per via delle loro disgrazie, ed ecco l errore umano, cosi come furono trovate traccie di Cocaina nei repsonsabili che hanno affondato il Pescherccio in una collisione nello stretto di Ischia, L errore umano e sempre conseguenza di una catena di scelte irresponsabili di chi gestisce una compagnia di navigazione con il Ricatto continuo e dove chi deve controllare e applicare le leggi esistenti e assente mentre chi ne deve studiare di nuove e all oscuro di questo cancro del mare finche un incidente prevedibile non risveglia l attenzione di tutti e lo sdegno di chi vede ormai affondare la Marinaria Italiana e l opportunita di un lavoro antico che fa parte della storia e cultura centenaria della penisola Italica

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares