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 Home page > Attualità > Cultura > Forum sulla Rai e la Commissione di Vigilanza

Forum sulla Rai e la Commissione di Vigilanza

Dopo la positiva esperienza del forum sull’elezione di Obama, AgoraVox Italia ripropone un luogo di incontro e discussione tra i suoi lettori. 

Scrivete la vostra opionione su uno dei temi che sta occupando la scena politica.

La RAI va privatizzata o deve restare sotto il controllo politico?

Chi dovrebbe occuparsi del suo controllo?

Ritenete che la commisione di vigilanza della Rai sia un ente indispensabile?

Commenti all'articolo

  • Di Fabio Barbera (---.---.---.57) 15 novembre 2008 11:29

    La Rai ha bisogno di una maggiore garanzia di autonomia dalla politica: i tg che contano i minuti dati alla maggioranza e all’opposizione, i servizi a panino dove si prende un tema e si appiattisce sotto le polemiche e le opinioni di decine e decine di esponenti politici (opinioni di cui tra l’altro non ce ne può fregare di meno), il contraddittorio obbligato nelle trasmissioni di satira e di approfondimento sono alcune delle aberrazioni costrette da questa ingerenza della politica nella tv di stato.

    Resto convinto comunque che - anche se la Rai deve essere liberata dalla politica - deve rimanere un organo pubblico.

    Vedere ieri Parla Con Me della Dandini parlare delle violenze alla scuola Diaz con un documentario che raccontava come in Italia non è riconosciuto il reato di tortura mi fa capire che ancora il servizio pubblico non è morto e può dare tanto! Lo stesso dicasi per tante belle realtà come Report, Blob, Glob, AnnoZero, CheTempoCheFa ecc ecc sono trasmissioni che non potrebbero vivere sotto una privatizzazione globale del servizio pubblico e di cui la massa ha davvero ancora bisogno per rimanere un po’ con i piedi per terra ed avere anche una visione alternativa della realtà che ci è stata imposta!

    Saluti e buon week end

    Fabio B.

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.188) 15 novembre 2008 12:17

    E’ indubbio che il servizio pubbico televisivo dal mio punto di vista è una roccaforte a cui non si deve fare a meno, in quanto è indispensabile come garante dell’informazione esprimendo un trattamento paritario di tutti i cittadini. Certo oggi la Rai non è come vorrei che fosse. Come dice Fabio ancora alcune trasmissioni possono essere considerate di buon valore informativo e culturale.
    A questo punto quello che stona è l’egemonia ormai ingombrante della politica che vorrebbe controllare tutto il palinsesto televisivo pubblico determinando le scelte, gli indirizzi e le ideologie del libero ascoltatore.
    Sono completamente contrario all’esistenza di una commissione di vigilanza politicizzata così come strutturata quella esistente, che non riesce a svolgere il compito per la quale è stata incaricata, e quando lo fà partisce topolini o abortisce come nel caso dell’esclusione dalla programmazione di personaggi come Enzo Biagi.
    Ritengo invece che un organo di controllo debba esserci ma costituito da esperti tecnici e personaggi della cultura che autonomamente dalla ingombrante presenza della politica possa vegliare, dare indirizzi e bloccare eventuali uscite dal seminato.


  • Di virginia (---.---.---.96) 15 novembre 2008 12:32

    Quelli che vogliono abolire la Commissione di Vigilanza sono come quelli che vogliono abolire l’Ordine dei giornalisti. Il motivo? Perché sono inutili.
    Mentre invece io penso che non facciano semplicemente quello che dovrebbero fare, cioè "vigiliare" che:

    ai giornalisti sia concessa un’autonomia di pensiero
    l’informazione non sia "drogata", ripetitiva e conformista
    La Pubblicità sia veritiera, non offensiva e invadente
    la Politica non operi non veti e censure o con imposizioni di comodo
    I programmi, anche quelli d’intrattenimento, non si adoperino per vellicare i più bassi istinti del pubblico
    ecc ecc ecc

    Quanto alla privatizzazione non penso che possa evitare le pressioni dei gruppi di potere economico,
    della Pubblicità o della Politica.
    Soltanto un’economia solida dell’Ente Rai, senza sprechi, abusi, buchi di bilancio ed altro, può garantire l’autonomia di tutto il sistema radiotelevisivo.

  • Di Fabio Barbera (---.---.---.57) 15 novembre 2008 13:07

    ...Certo che l’ordine dei giornalisti bisognerebbe proprio abolirlo: è inutile, politicizzato e minaccia continuamente la libertà di espressione degli iscritti. Se poi non si è iscritti si rischia un’accusa di esercizio abusivo della professione!

    Dove si firma per abolirlo? smiley

    Saluti

    Fab

  • Di gloria esposito (---.---.---.180) 16 novembre 2008 12:31

    La Rai deve essere pubblica e gestita da tecnici e una Commissione che svolga davvero il proprio lavoro ci vuole : non deve spalleggiare i governi(situazione un ancora piu’ grave quando c’è il signor "B" che detiene anche altre tre televisioni) ma farsi baluardo della cultura e dall’informazione pubblica.
    Tornando alla realtà,voglio sottolineare che Di Pietro sembra aver ragione quando dice che appena si è sentito dell’arrivo alla presidenza di una persona che non avrebbe fatto passare niente delle solite schifezze(Orlando di Idv)la maggioranza (con un colpo di fortuna?non credo!)ha convinto un Villari del pd a farsi eleggere e a rimanere su quella poltrona che ha ottenuto con un blitz non gradito al suo partito,lasciando basita la sinistra che per prassi costituzionale dovrebbe decidere la presidenza della commissione ma in questo momento non ha scelto proprio niente (il Villari imposto fa anche finta di essersi sacrificato.Ma dde che?Era meglio se andava a zappare:dio, quante mani strappate all’agricoltura!) .
    Gloria

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.51) 18 novembre 2008 21:01
    Rocco Pellegrini

    Se la rai deve restare un servizio pubblico basato sul pagamento di un cnone allora il controllo deve restare in mano ai partiti politici che sono presenti nel parlamento.
    L’idea di un gruppo dirigente di "saggi", di "esperti", di giornalisti pone un problema semplice ma essenziale: chi li nomina? Sapete benissimo che l’idea stessa di buon giornalista cambia in base al giudizio politico che si da.
    Ad esempio: Biagi è (era) un buon giornalista? A questa domanda la risposta sarebbe molto diversa se data da uno di centrodestra o uno di centrosinistra.
    Dunque l’idea di una "neutralità" dalla politica per una cosa pubblica è una soluzione che non sta in piedi.
    Dopodichè potrebbe e dovrebbbe essere possibile ancorare il comportamento a delle pratiche condivise, ad una logica più professionale, seguendo, ad esempio, la logica che regola la BBC.

  • Di aYlPEHMsbrobYLOZu (---.---.---.19) 1 maggio 2009 21:35

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