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 Home page > Attualità > Società > Forum: Gomorra può nuocere all’immagine del nostro Paese?

Forum: Gomorra può nuocere all’immagine del nostro Paese?

La Storia insegna. Quando uscì il capolavoro di De Sica (Vittorio, il padre dei due) “Umberto D.” sul nostro immediato dopoguerra, Andreotti disse che "I panni sporchi si lavano in famiglia" alludendo, indignato, al fatto che il film stava riscuotendo un grandissimo successo all’estero.

E Andreotti aggiunse: "Se è vero che il male si può combattere anche mettendone duramente a nudo gli aspetti più crudi, è pur vero che se nel mondo si sarà indotti - erroneamente - a ritenere che quella di Umberto D. è l’ Italia della metà del XX secolo, De Sica avrà reso un pessimo servigio alla sua patria, che è la patria di don Bosco, del Forlanini e di una progredita legislazione"

E proprio oggi, 7 gennaio, su Chi, in un’intervista il capitano della nazionale italiana di calcio Fabio Cannavaro dice: "Per il cinema italiano spero che "Gomorra" vinca l’Oscar. Ma non penso che gioverà all’immagine dell’Italia nel mondo. Abbiamo già tante etichette negative".



In vista anche della candidatura di Gomorra all’Oscar (22 gennaio), cosa ne pensate?

(Per correttezza bisogna segnalare la smentita di Cannavaro fatta sul suo sito: "Non ho detto mai detto che il film "Gomorra" possa ledere l’immagine dell’Italia all’estero, la mia voleva essere una difesa nei confronti di chi non ha niente a che fare con la camorra e con quelli che vogliono investire in modo onesto, insomma di tutta la gente perbene che vive in quei territori, e la mia paura è che invece all’estero Napoli e la Campania vengano associate alla Mafia, alla spazzatura e non invece alle tante cose belle che ci sono".)
 

Commenti all'articolo

  • Di Francesco Spinelli - Falerna CZ - (---.---.---.12) 7 gennaio 2009 18:08

    La camorra nuoce all’Italia, non Gomorra, Andreotti forse ha nuociuto all’Italia,non il film su Andreott. all’italia questa è la verità.
    Io non credo che Le mani sulla Città abbia nuociuto a Napoli.
    La verità è rivoluzionaria scriveva Gramsci ed è vero.

     

    • Di Joe (---.---.---.82) 10 gennaio 2009 11:15

      E’ l’ipocresia che nuoce all’immagine del nostro paese e lo spettacolo politico che ogni giorno va in onda. Gomorra per me rappresenta insieme una denuncia e un grido d’aiuto di tante persone oneste, che andrebbero premiate con l’oscar, che ogni giorno con il loro impegno e lavoro e un pò di speranza mandano avanti il Paese. grazie

  • Di Francesco Piccinini (---.---.---.56) 7 gennaio 2009 19:09
    Francesco Piccinini

    Per me Gomorra è un affresco di quello che è Napoli e la Campania. Il radicamento all’estero delle mafie dovrebbe farci riflettere su un problema che non è più, solo, locale ma è diventato un modo di fare e pensare. Gomorra voleva mostrare questo e i limiti del capitalismo "estremo" ma per molti è diventato un libro-film che ritrae solo Napoli e i suoi drammi.

  • Di ellis (---.---.---.97) 7 gennaio 2009 21:49
    Ho letto libro e ho anche visto il film. Anche se per i miei 16 anni possa sembrare un argomento “pesante”, per me non lo è affatto. Comunque penso che ci vorrebbero molte più persone come Roberto Saviano. Uno come Emilio Fede, che ha criticato all’interno del suo “Berlusconi’s ufficio stampa”, affermando che Saviano ha scritto il libro solo per ottenere un po’ di fama e per arricchirsi, è la vergogna dell’Italia. Non credo nemmeno che uno come Cannavaro (non certo “uomo di cultura”), possa dire che Gomorra danneggi l’immagine dell’Italia solo perché lui è napoletano. Forse non ha capito che sia il film sia il libro sono una denuncia, non una apologia della camorra. La camorra, insieme alle altre mafie, è l’azienda col più alto fatturato in Italia, perché opera in tutti i campi. Ma questo dato non è certo motivo d’orgoglio: qualcuno lo spieghi meglio a chi non ha ancora capito, magari anche a Cannavaro…
  • Di caosvideo (---.---.---.165) 7 gennaio 2009 21:51

     La tendenza generale di questo paese in rovina è dire: non siate negativi; non dite la verità; nascondete lo sporco. Un atteggiamento sia di destra che di sinistra. In realtà s’intravede, in questo modo di criticare l’esistente, anche con questo film lucido, un piccolissimo spiraglio di luce. Forse l’Italia non si è rincoglionita del tutto. Forse non ha perso per sempre la sua capacità di autocritica, che le serve per migliorare, per eliminare il marcio. Siamo lenti, ma alla fine ce la facciamo. Siamo riusciti a sbarazzarci del fascismo, poi della dc e di craxi, ce la faremo a superare berlusconi e forse anche la mafia e la camorra, ma occorre dire la verità. In Italia molta gente dice la verità, o meglio vorrebbe dirla, ma mancano i megafoni. La stampa, le tv sono asservite. Internet? ancora semi-libera ma ininfluente. Un film? perchè no. il film viaggia, gira il mondo, vede cose, parla con la gente e racconta di quello che siamo. Se non ci piacciamo, nessun problema, basta avere il coraggio di cambiare.

  • Di Gianni (---.---.---.94) 7 gennaio 2009 22:06

    La verità è sempre rivoluzionaria. Chi si preoccupa tanto dell’immagine dell’Italia, dovrebbe cominciare a fare qualcosa per migliorarla questa immagine. 

  • Di antonio (---.---.---.244) 7 gennaio 2009 22:07

    Ma scusatemi. 
    Perchè devo essere costretto a ribattere a Cannavaro. Ma chi è, Cannavaro?
    Perchè i media danno peso ad un calciatore che esprime un parere su un film e su un fenomeno sociale?
    Perchè devo essere costretto a veder rimbalzare sui media l’opinione (a mio parere folle) di uno la cui opinione sull’argomento vale quanto quella di michael jackson sulla meccanica quantistica? 
    Solo perchè è napoletano?

    DImostrasse prima di aver il coraggio di Zeman, nell’affrontare la mafia (e la mafiosità) nel calcio, che è il suo settore, e poi ne possiamo parlare. 

  • Di mabo (---.---.---.97) 7 gennaio 2009 23:37
    Condivido in pieno il commento di Antonio, occuparsi dell’opinione del calciatore in questione è tempo perso, piuttosto perché non poniamo l’accento sull’immoralità dei guadagni di codesti personaggi, soprattutto in quest’Italia delle social card.
  • Di italiano fiero (---.---.---.55) 8 gennaio 2009 00:18

    cannavaro ha ragione....noi italiani siamo gli unici che esultiamo nel denigrarci....quel film è troppo negativo e gli stranieri ne approfitteranno per deriderci ancora di più..non ho mai visto un mussulmano fare un film cosi crudo sui mussulmani, un inglese fare un film cosi’ sugli inglesi..solo noi italiani popolo senza orgoglio crediamo che sia chic deriderci..all’estero le magagne le scoprono ma non vanno in giro per il mondo a sputtanarsi..si al libro si anche al film ma che bisogno c’era di andare all’estero...? quando capiremo che gli stranieri approfittano del nostro scarso orgoglio ? sono nostri concorrenti e noi i senza palle del mondo..che tristezza...in questo mondo del politicamente corretto in nessun spot si fa vedere un nero come uno spacciatore di droga, un pachistano come terrorista..sarebbe razzista..ma noi permettiamo a tutti di umiliarci...poveri noi!! dobbiamo ritrovare l’orgoglio di essere la sesta potenza industriale del mondo, di aver creato il 60% dell’arte mondiale ecc ecc w l’Italia!! w gli italiani!!

    • Di italiano incredulo (---.---.---.165) 8 gennaio 2009 02:00

       certo italiano fiero (di cosa poi?), ho una proposta da fare: facciamo libri e film e poi li leggiamo e li guardiamo privatamente a casa nostra con i parenti, eh che ne dici? è una fiera idea? mai più italiani all’estero!!!

  • Di eptor10 (---.---.---.137) 8 gennaio 2009 00:38

    La colpa è la nostra, mica di Gomorra.

  • Di Pietro Orsatti (---.---.---.147) 8 gennaio 2009 09:34
    Pietro Orsatti

    Non lamentiamoci della cattiva immagine che si presume, erroneamente, il film gomorra potrà dare dell’Italia all’estero. Diamo un’immagine di noi molto peggiore con le spropositate furbizie difensive (da quasi vent’anni ormai) del nostro premier burlone, con mezza classe dirigente locale del nostro Bel Paese inquisita, con le truffe (ormai croniche) sui fondi dell’Unione Europea, con sindaci di capitali che pubblicamente ammettono che le leggi raziali del ’39 non erano poi una così cattiva cosa.
    Gomorra racconta soltanto, crudemente, quello che tutto il mondo sa da decenni. Ovvero che l’Italia, un pezzo enorme dell’Italia, è messo sotto scacco dalla criminalità organizzata. Anzi, scoprire che gli italiani hanno trovato il coraggio di raccontare loro questa terribile realtà rappresenta, potenzialmente, un grandissimo passo avanti,
    Che poi un giovanotto miliardario (che di cosucce a quanto mi ricordo ne ha da farsi perdonare fin dai tempi del presunto doping a Parma) esprima un giudizio su una terra da cui, per sua fortuna, è scappato grazie alle sue gambe e alla capacità di calciare un pallone mi fra francamente sorridere. A me, e alla grande maggioranza di questo Paese che sta cercando di fare i conti con storia di questi ultmi 60 anni, di quello che dice Cannavaro non frega assolutamente nulla.

  • Di DD (---.---.---.140) 8 gennaio 2009 10:24

    La denuncia sociale é uno degli aspetti più importanti del cinema. Tutti i lati oscuri di tutti i paesi sono stati in qualche modo denunciati da registi di turno.
    Dicussione inutile.

    • Di francesca (---.---.---.173) 8 gennaio 2009 11:42

      Certo che Gomorra nuoce all’immagine del nostro Paese.
      Cio’ non significa che Roberto Saviano abbia torto nel denunciare l’aberrazione che è il sistema mafioso in generale e la camorra in particolare, semplicemente, nell’immaginario della gente all’estero, l’equazione ( vuoi per facilità, vuoi per ignoranza) è: Italia = mafia.
      "Ah, ces italiens....", con un mezzo sorrisetto tra l’indulgente e il commiserevole.. quante volte l’ho sentita questa frase (e in differenti lingue, evidentemente).
      Quindi si, Gamorra è salutare e positiva, ma per noi, perchè possa servrci nel cammino verso più giustizia, più trasparenza, più onestà, più coscienza politica.
      Roberto Saviano è un eroe dei nostri tempi e come tale è nostro dovere proteggerlo e difenderlo.

      PS rimango allibita nel leggere i commenti a proposito di Cannavaro. Ragazzi, ma che è questo scherno? Cannavaro ha più che diritto ad esprimersi, come tutti noi del resto. 
      Perché la sua opinione su un fatto di società conterebbe meno di quella di Umberto Eco? Forse perchè è un calciatore? smiley

    • Di antonio (---.---.---.244) 8 gennaio 2009 14:34

       Cannavaro ha tutto il diritto di esprimere un suo parere su ogni argomento. Me la prendo con i media che amplificano la notizia, e, a conti fatti, intavolano un dibattito sul fatto che un essere umano (nel caso specifico un calciatore) abbia una tale opinione del film Gomorra. E quindi mi costringono ( la difesa di quello che credo giusto è un "dovere" sociale) a prendere posizione su ciò che un calciatore pensa della Mafia, e di un film sulla Mafia. E qui mi arrabbio.
      Perchè sono sicuro che mia nonna ha la sua stessa competenza a parlare dellla mafia e del rapporto tra un’opera culturale (il film) e la mappatura concettuale che gli esseri umani hanno di una nazione (l’Italia).
      Sono pareri equivalenti. Però mia nonna non gioca a calcio, e non se la fila nessuno. 

      Inoltre, se innterrogata, risponderebbe non generalizzando. Ma sempre parlando di sè, delle sue reazioni, e delle reazioni di chi conosce. Non parlando in generale della "gente all’estero", del "mondo", e via continuando. 

      Solamente se Cannavaro avesse dato prova di coraggio nell’affrontare la mafia NEL calcio, che è il suo settore, avrebbe la mia attenzione, e il mio rispetto. 
      ma come sappiamo, non è stato così. 
      e a parole, siamo tutti esperti di tutto. 

  • Di virginia (---.---.---.96) 10 gennaio 2009 12:47

    Non penso che film e libro nuocicano all’immmagine dell’Italia e neppure... all’Italia.
    Quanti bei film americani (ricordo in particolare i film di F.F.Coppola, il suo "I cancelli del cielo" sul massacro degli indiani d’America , i film di R.Altman, di Sam Peckinpack e altri)) o inglesi e francesi, hanno dato una visione realistica di un fenomeno! Questi non hanno nuociuto, hanno invece dimostrato che c’è democrazia, libertà di parola, di giudizio e di pensiero.
    Quanto a Cannavaro... boh, gli riconosco soltanto il merito di aver sollevato una discussione.

  • Di CogitoergoVomito (---.---.---.141) 10 gennaio 2009 18:57

    Andreotti disse "I panni sporchi si lavano in famiglia"?
    L’Italia non è una famiglia.

  • Di ROBVEGA (---.---.---.218) 12 gennaio 2009 23:54

    SOSTENGO E CONDIVIDO L’OPINIONE DI CANNAVARO, E C’è UN PERCHè...
    PRIMA DI PREOCCUPARCI DELL’IMMAGINE CHE VIENE OFFERTA ALL’ESTERO DELLA NOSTRA ITALIA...MI PREOCCUPO E MI RATTRISTO PER L’IMMAGINE PIù TRISTE E CUPA CHE ANCORA UNA VOLTA VIENE OFFERTA DI NAPOLI. LA CAMORRA è INDUBBIAMENTE UNA REALTà, UN CANCRO DI CUI IL NOSTRO PAESE E IN PARTICOLAR MODO IL NOSTRO SUD è PENOSAMENTE CONTAMINATO. E I PRIMI A SUBIRE E A SOFFRIRE DI TALE DISAGIO SONO COLORO CHE SI TROVANO A VIVERE O AD ASSISTERE PIù O MENO DIRETTAMENTE A QUESTO MALE CHE DILAGA... E QUAND’ANCHE TE NE ALLONTANI IL RICHIAMO ANCESTRALE DELLE TUE RADICI TI FA AVVERTIRE COMUNQUE IL BRUCIORE E LA SOFFERENZA DI UNA REALTà TANTO MALATA. MA NAPOLI NON è SOLTANTO QUESTO. (E CON NAPOLI MI RIFERISCO A QUELLA BELLA FETTA DI MERIDIONE SPESSO ASSOCIATA A PROBLEMI COME SPAZZATURA, DELINQUENZA CAMORRA...) NAPOLI è ANCHE LA CITTà DELL’ARTE, DELLA MUSICA E DELLA POESIA, TERRA DI CULTURA, E DI TANTI BEI CERVELLI...CRESCIUTI NEI LICEI E NELLE UNIVERSITà PIù PRESTIGIOSE DEL NOSTRO PAESE. NAPOLI è LA MAMMA DI TANTI GIOVANI IN GAMBA PIENI DI RISORSE E GRANDI SOGNI NEL CASSETTO CHE SPESSO SON COSTRETTI AD ANDARE A REALIZZARE ALTROVE...PERCHè A NAPOLI SI INVESTE POCO. LA GENTE DI NAPOLI è APERTA E SOLIDALE, SOCIEVOLE E CALDA, COME IL SOLE CHE LA RISCALDA... QUESTO è IN SINTESI L’ALTRO VOLTO DELLA NAPOLI PIù VERA, DELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DI PERSONE PERBENE, DI CUI FACCIO PARTE IO,E ANCHE FABIO (INDIPENDENTEMENTE DAL FATTO CHE POI SIA DIVENTATO "CANNAVARO") PERSONE COSTRETTE PERò A VERGOGNARSI PER UN ETICHETTA CHE NON GLI APPARTIENE... PER QUEL MALE... COME DICEVO PRIMA... DI CUI SONO SOLO VITTIME. IL PROBLEMA NASCE NEL MOMENTO IN CUI MI BASTA SALIRE IL MIO PAESE, RAGGIUNGERE O ADDIRITTURA SUPERARE LA "MIA" CAPITALE PER SENTIRMI RINFACCIARE Là DIVERSITà, IL DISAGIO CHE VIVO, COME FOSSE UNA COLPA...COME SE IL DISAGIO STESSO FOSSE LA MIA RADICE, LA MIA IDENTITA’. E ALLORA MI RENDO CONTO CHE IN ITALIA DI "FAMIGLIA" SI PUO’ PARLARE BEN POCO, E CHE SAREI BEN CONTENTA DI URLARE ASSIEME A SAVIANO LA MIA DENUNCIA...SE CONTEMPORANEAMENTE NON DOVESSI ANCHE PREOCCUPARMI DI OFFRIRE A PERSONE LIMITATE E INTOLLERANTI L’ENNESIMO ASSIST PER GENERALIZZARE E COLPIRE CHI NON LO MERITA. PRIMA DI PREOCCUPARCI TANTO DI COSA PENSA L’ESTERO... PREOCCUPIAMOCI DI COSA PENSIAMO NOI... DI QUANDO SI PUBBLICANO E SI LEGGONO CERTI COMMENTI SUI FORUM, O SU CERTI STRISCIONI ALLO STADIO. SE CI SENTISSIMO DAVVERO UN PAESE UNITO, AVREMMO MOLTA PIù FORZA E COESIONE NEL COMBATTERE UN MALE, E NON CI SPAVENTEREBBE TANTO L’OPINIONE DI POPOLI CHE STORICAMENTE E SOCIALMENTE NON SONO MIGLIORI DI NOI.

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