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Felicità genitoriale realtà o finzione?

Mi chiamo Stefano (nome di fantasia) 32 anni e papà di Gaia (nome di fantasia) 3 anni, quest’anno per la prima volta ho iscritto mia figlia a scuola, nell’immensa sua felicità. Abbiamo comprato un fantastico zainetto, dei quaderni, dei pastelli, penne ed anche un portachiavi da mettere allo zaino, purtroppo il Covid ci ha bloccato in questo percorso che dovrebbe essere per i bambini un momento di crescita e di confronto con il mondo, che per l’età che hanno non è altro che relazionarsi con altri bambini.

Purtroppo però d’improvviso mi sono ritrovato proiettato in un mondo “oscuro” nei “meandri del pensiero genitoriale” vi starete chiedendo si quale arcano parli? Il classico gruppo Whatsapp dei genitori, non so perché abbiano aggiunto me e non mia moglie, ma poco importa, anzi mi darà l’opportunità come padre di essere sempre più presente nei progetti ed al fianco della mia bambina. Invece purtroppo ho scoperto qualcosa che non va bene, qualcosa che chissà se mia madre quando io andavo a scuola affrontava o ne faceva parte. Concedetemi la presunzione di dire che i genitori di oggi sono frustrati, senza mezzi termini, genitori che trasmettono il loro ego smisurato ai propri figli mettendoli sempre in prima linea su tutto e tutti, mi chiedo se mai abbiano pensato allo stato d’animo del proprio figlio, come la donna che portò sua figlia in piazza contro il Governatore De Luca, mi chiedo se abbia mai chiesto a sua figlia se volesse far parte di quel teatrino, o semplicemente ha surclassato i sentimenti di quella bambina per sfogare la sua frustrazione.

Visti i periodi di assenza in questo “famoso” gruppo, stanno proponendo progetti per il mese di giugno, sia pomeridiani che (facoltativamente) di prolungamento della scuola per tutto il mese, ovviamente io non manderò mia figlia, che dopo un anno di alti e bassi, di scuola non scuola, merita le sacrosante vacanze estive, dove anche la noia ne fa parte. Invece nel “gruppo” si sono aizzate tutte come fosse una manna dal cielo, come una possibilità di poter scaricare i figli anche nel mese di giugno, sia di mattina che di pomeriggio.

Li mi sono posto il problema, ma queste mamme e questi papà i loro figli li hanno voluti davvero? O è solo una conseguenza di un obbligo matrimoniale (dove in realtà non c’è alcun obbligo a fare dei bambini dopo un matrimonio)? Personalmente io voglio stare con mia figlia, non ho da mandarla a destra e a manca per poter avere la mezza giornata libera, anzi, mi porta sofferenza lasciarla dai nonni per andare al lavoro quotidianamente, tornare tardi e trovarla addormentata e lasciarla li.

La scuola fa bene, ti insegna la vita, ti insegna la cultura, ti insegnala socialità verso le altre persone, ma non deve essere subita dai bambini che vuoi per età o per dei genitori troppo egoisti non possono dire se vogliono o non vogliono frequentare giorni che per loro dovrebbero essere di svago e vacanza.

Foto di towbar da Pixabay 

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