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 Home page > Attualità > Europa > Euroscetticismo o identità europea?

Euroscetticismo o identità europea?

La questione non è [...] se «c’è» un’identità europea, bensì se le arene nazionali possono venire reciprocamente aperte in modo tale che, al di là dei confini nazionali, si possa dispiegare l’autonoma dinamica della comune creazione di un’opinione e una volontà politica sui temi europei (Habermas J., L’Occidente diviso, Roma – Bari, Laterza, 2005, p. 69)

Una vera e propria identità europea non si può intendere che nella sua fase poco più che embrionale, perché nazionalismi, arroccamenti localistici e scetticismo condizionano i processi e le decisioni prese all'unanimità, nell'Unione Europea. Si hanno tante identità nazionali che, unite, dovrebbero rendere testimonianza di come si svolge la vita politica, economica e sociale dell’Europa.

Sembra inoltre che lo stato dell’identità europea si trovi sui media ancora nella sua dimensione descrittiva, quando invece un’attenzione propriamente europea, intesa nella sua accezione transnazionale, dovrebbe piuttosto muoversi entro una dimensione fondativa: visto che non si può parlare realmente dell’esistenza di un’Europa unita dal punto di vista identitario, un’attenzione dei media a tale processo dovrebbe essere orientata alla definizione di nuove argomentazioni in merito al soggetto “Europa da farsi”.
 
Ma quale può essere, da questo punto di vista, una delle caratteristiche pregnanti della personalità europea? Si tratta, ad avviso di chi scrive, di un soggetto che può essere raccontato da giornalisti e commentatori per tener viva la memoria dei fatti che hanno caratterizzato la sua vita e il suo funzionamento. Il pubblico vi presta una bassa attenzione, soprattutto se rapportata a quella riservata ad altri settori, anche se si prevede che, man mano che l'Europa avrà conquistato la sua legittimità, l'interesse ai temi europei si incrementerà. In questo senso, specialmente i giovani sono i soggetti maggiormente coinvolti nella costruzione di una sfera identitaria in parte comune.
 
È da notare che, parlando di identità europea, facciamo riferimento ad una dimensione diversa rispetto a quella che siamo abituati ad intendere sui giornali come “informazione dall’estero”, proveniente da tutto il mondo. Quella della transnazionalità europea sarebbe così una dimensione che si pone su un piano differente rispetto alle altre:
 
Dimensione Locale ->
Dimensione Nazionale   ->  Transnazionalità europea
Dimensione Estera     ->
 
Si tratta di una dimensione che si pone cioè sul piano relativo alla esigenza di definire un bagaglio di regole comuni per i cittadini che si muovono in assenza di confini, con una stessa moneta e nella direzione di una crescente integrazione. È un tema legato, per esempio, alla percezione che di questo spazio portano con sé tutti gli studenti Erasmus: una modalità didattica differente da quella tradizionale per il fatto di richiedere la conoscenza, per quanto di effimera durata, di un altro paese, e quindi il contatto sia con un sistema di regole in parte diverso dal proprio, sia con una parte di disposizioni comuni, in quanto legate al momento del passaggio da una dimensione ad un’altra. Queste ultime costituiscono, e prevedibilmente costituiranno sempre di più, l’insieme di regole relative all’identità transnazionale europea.

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