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Eurodeputata Fofana denuncia al Parlamento europeo la violenza della polizia (video)

"La Vita dei Neri Conta", ha proclamato al Parlamento europeo l'eurodeputata tedesca dei Verdi Europei, Pierrette Herzberger-Fofana nata a Bamako, capitale del Mali, 71enne: "Quando ho detto al poliziotto che ero un membro del Parlamento europeo, non mi ha creduta".

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Questo e altro - da ascoltare e vedere nel video - ha dichiarato Pierrette Herzberger-Fofana, mercoledì 17 giugno nella sessione plenaria del Parlamento europeo, dopo aver presentato una denuncia come "vittima della violenza della polizia" il giorno dopo l'umiliante trattamento avuto.

Lei, eurodeputata tedesca dei Verdi, davanti al Parlamento europeo ha dichiarato di essere stata vittima della violenza della polizia a Bruxelles mentre stava fotografando con il suo smartphone, un intervento che considerava un abuso. Ha desiderato condannare l'"atto discriminatorio con tendenza razzista" che ha subito la non più giovane signora quando ha lasciato la Gare du Nord a Bruxelles: "Ho visto nove agenti di polizia che molestavano due giovani neri". L'eurodeputata ha spiegato che aveva il telefono in mano, ha scattato una foto della scena, e che farlo era legale: "La polizia mi ha preso il telefono dalle mani. Quattro dei nove poliziotti armati mi hanno spinto brutalmente contro il muro. Hanno preso violentemente la mia borsa. Mi hanno messo al muro a gambe divaricate" e secondo la sua versione, contestata dalla polizia belga, quest'ultima non ha creduto alla sua funzione di deputato al Parlamento europeo e ha richiesto la sua carta di soggiorno in Belgio malgrado abbia prodotto il passaporto tedesco con il pass del Parlamento europeo.

Il presidente del parlamento David Sassoli le ha assicurato il sostegno delle istituzioni e l'ha invitata a chiarire le circostanze al fine di chiedere una spiegazione alle autorità belghe e ha inviato una lettera al primo ministro belga Sophie Wilmès chiedendole di adottare "misure immediate e necessarie" e condannando la violenza della polizia:
"Come presidente di questa istituzione e in nome di tutti i parlamentari europei, condanno fermamente tutti gli usi eccessivi della violenza, in particolare da parte della polizia".
 
"Il colore della pelle della nostra collega non è estraneo al fatto stesso che è stata arrestata e alla brutalità e alla mancanza di rispetto che ha sofferto", ha dichiarato il suo Philippe Lamberts, copresidente del gruppo politico (Verts-ALE) a cui appartiene Pierrette Herzberger-Fofana.
La polizia di Bruxelles ha negato di aver usato la violenza e ha riferito di comportamenti "aggressivi" della stessa che hanno portato alla stesura di un rapporto per "disprezzo" nei loro confronti :"Voleva interferire nell'intervento, stava girando la scena e inizialmente si è rifiutata di identificarsi ha dichiarato Audrey Dereymaeker, portavoce della zona di polizia di Bruxelles - Nord. "È vero anche che c'è stata una ricerca di sicurezza con una breve privazione della libertà, nel tempo di verificare la sua identità, e seguire la solita procedurada una poliziotta".
Ha spiegato che il deputato in realtà aveva "il diritto di filmare l'intervento": "Ma lì, è stata coinvolta nell'intervento perché la polizia interviene e interferisce per effettuare un controllo di identità. "Ha aggiunto che è stato redatto un documento per "le parole pronunciate dal membro dell' Europarlamento e il modo in cui si è rivolta alla polizia che hanno portato il magistrato a chiedere alla polizia stessa di redigere un a risposta".
 
Descrive questa esperienza come "traumatica e umiliante". E ritiene che abbia un'eco particolare per ciò che sta accadendo nel mondo dalla morte di George Floyd negli Stati Uniti. Pierrette Herzberger-Fofana invita il Parlamento europeo ad adottare "misure concrete per un buon numero di persone che non sono qui e che non sono state in grado di sfuggire alla violenza della polizia".
 
L'avvocato di Pierrette Herzberger-Fofanan, Alexis Deswaef, ha confermato che è stata presentata una regolare denuncia. In questo modo la deputata ha voluto anche stabilire un collegamento con la mobilitazione contro la violenza della polizia in seguito alla morte di George Floyd negli Stati Uniti, anche durante un dibattito sull'argomento che stava per aprirsi nell'emiciclo.Michel Wieviorka,sociologo, si augura che"Questa mobilitazione planetaria contro la violenza della polizia e il razzismo, possa spostare le sue linee di azione se riesce a mantenere il suo carattere universalista".
 
Il Parlamento europeo è stato coinvolto nel movimento globale contro il razzismo quando, venerdì sera, ha adottato una risoluzione che dichiara il traffico di schiavi "un crimine contro l'umanità" ed è stato usato lo slogan "Black Lives Matter La vita dei neri conta",riprendendo lo slogan "Black Lives Matter" del movimento mondiale partito dagli Stati Uniti contro il razzismo e la violenza della polizia.
 
Anche i deputati europei dichiarano in questa risoluzione, adottata con 493 voti a favore, 104 contrari e 67 astensioni, che il traffico di schiavi è "un crimine contro l'umanità". Questa risoluzione è una risposta diretta alle proteste che si sono moltiplicate dopo la morte di George Floyd, morto asfissiato durante il suo arresto da parte della polizia a Minneapolis, negli Stati Uniti. Nel suo testo, il Parlamento "condanna fermamente la morte spaventosa di George Floyd negli Stati Uniti, così come altri omicidi simili in altre parti del mondo". Mostra il suo sostegno alle recenti manifestazioni contro il razzismo e la discriminazione e condanna il "suprematismo bianco in tutte le sue forme".
 
Nota bene: "Gli eurodeputati della Lega e di Fratelli d’Italia hanno votato contro la risoluzione al Parlamento europeo che condanna ogni forma di razzismo dopo la morte di George Floyd. A favore della risoluzione gli europarlamentari del Pd, del M5S, Forza Italia e Italia Viva".

Ringrazio l'amica Marcelline Bangoura, cittadina italiana nata in Guinea che mi ha inviato il video che allego e per il quale ho scritto questo post, e forse non sa che la stessa eurodeputata il 13 febbraio 2020 aveva portato a Strasburgo, un documento sulle violenze eseguite sui manifestanti proprio in Guinea, nel quale concludeva così: "È importante che l'Unione europea sviluppi bene il nostro partenariato con l'Africa, qualifichi e moltiplichi le nostre relazioni con attori diversificati, per sostenere lo stato di diritto, i diritti umani e il cosiddetto processo democratico e inclusivo in patria. e con i nostri partner in Africa".

Su Facebook la signora Pierrette Herzberger-Fofana scrive: "A tutti coloro che hanno inviato un messaggio di sostegno e solidarietà; Grazie! Insieme combatteremo contro la violenza della polizia. - abbiamo bisogno di giustizia per tutti!"
Ringrazio anche io e l'abbraccio
 
N.B. Pierrette Herzberger-Fofana, nata a Bamako il 20 marzo del 1949, cresciuta in Senegal, ottenne una laurea a Parigi in sociolinguistica tedesca e presso l'università di Treviri in letteratura, presso l'università Friedrich-Alexander di Erlangen-Norimberga un dottorato in scienze politiche; svolse la professione di lettrice presso le scuole superiori di Erlangen e in alcune università. Dagli anni 90 promuove varie campagne per tutelare i diritti umani in Germania e in altre nazioni, tra cui il Senegal. In particolar modo, ha avviato campagne contro le mutilazioni genitali femminili, il razzismo, per la tutela dei diritti delle donne e degli immigrati. E' madre di tre figli. Alle elezioni europee del 2019, viene eletta europarlamentare con il partito Alleanza 90/I Verdi. Ricopre l'incarico di vicepresidente della delegazione per le relazioni con il parlamento panafricano e della commissione per lo sviluppo. Durante la sua attività parlamentare, ha chiesto l'intervento dell'UE a sostegno della Nigeria, per garantire la sicurezza nel paese, colpito dagli attacchi di Boko Haram a danno delle comunità locali per motivi religiosi, e per il problema della malnutrizione infantile. Ha, inoltre, preso posizione contro gli atti di violenza perpetrati in Guinea nel febbraio del 2020.
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Fofana

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