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Eurocentrismo delle lacrime

I giornali occidentali e tra questi in prima fila quelli italiani hanno dato l’ennesima prova di qualunquismo in occasione della morte di Kim Jong Il, il dittatore Nord coreano.

Della Corea del Nord si sa poco, ma non così poco da giustificare la crassa ignoranza dei nostri media – ignoranza che spesso viene usata come
giustificazione per fare propaganda da bassa macelleria. Bruce Cummings, uno dei massimi esperti viventi di Corea, aveva già criticato veementemente sulla London Review of Books di qualche tempo fa il pressapochismo e la mancanza di analisi serie sul regime di Pyongyang. La situazione non
sembra esser cambiata negli ultimi anni.

Quasi tutte le testate giornalistiche hanno usato la morte di Kim per farsi beffe di un paese intero e del suo popolo. I pianti isterici dei nordocoreani son stati invariabilmente descritti attraverso due parallele linee esplicative:

-Il regime costringe la popolazione a manifestazioni pubbliche di contrizione e lutto; e/o il regime ha creato una cappa culturale insostenibile ed i cittadini sono talmente instupiditi da piangere un dittatore.

- Il sottinteso è che scene di questo genere, nei paesi occidentali, non succedono. I giornalisti ridono beffardi delle lacrime della gente per quello che viene definito “l’imperatore rosso” (copyright La Repubblica, 29-12-
2011). Ci sarebbe molto da dire sulla reale ideologia nord-coreana, ma Cummings lo fa già brillantemente nel suo pezzo. Né ho intenzione di difendere o giustificare un regime dittatoriale e che ha clamorosamente fallito portando una nazione moderatamente sviluppata – fino a 40 anni fa più ricca della Corea del Sud – nella miseria nera.

Quel che qui importa è la supponenza di certa stampa. Nulla si sa della cultura confuciana e delle tradizioni dell’Asia, ma le lacrime bastano per dare giudizi impietosi sul sottosviluppo culturale e sull’atmosfera da
grande fratello (orwelliano) che si respira a Pyongyang.



Peccato che le stesse considerazioni si possano tranquillamente estendere ad altri esempi che poco hanno a che fare con la dittatura comunista. Ai funerali di Giovanni Paolo II hanno partecipato decine di migliaia di persone e centinaia di migliaia hanno pregato in tutto il mondo per la sua anima. Si dirà, normale per un leader spirituale – anche se naturalmente nel confucianesimo la differenza tra leader politici e spirituali è assai sottile.

Nel 2003 diecimila persone hanno partecipato ai funerali di Giovanni Agnelli, ed altre svariate migliaia sono sfilate nella camera ardente, ed un numero simile ha reso omaggio a Mike Buongiorno. Pure peggio andò con la morte di Lady Diana, che scatenò una isteria di massa durata per giorni e giorni nel Regno Unito. Sia chiaro, non c’è nessuna intenzione di mettere sullo stesso piano il papa polacco, Agnelli e Kim Jong Il.

Ma vale la pena di capire come mai, agli occhi di certa stampa, esistono lutti di serie A e di serie B. E soprattutto di capire perché decine di migliaia di persone si sentano coinvolte in un fatto estremamente privato – ed è
sicuramente più privata la morte di un industriale in pensione che non di un presidente in carica.

Nel caso coreano si dà per scontato il lavaggio del cervello. Siamo sicuri che non sia lo stesso anche dalle
nostre parti?

 

(di Nicola Melloni)

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.79) 31 dicembre 2011 12:22

    complimenti per l’articolo ! E’ vero che noi occidentali distinguiamo i lutti in diverse categorie e sbagliamo clamorosamente.

  • Di (---.---.---.91) 31 dicembre 2011 12:34

    Ottimo spunto di riflessione... p.s. abbiamo dimenticato Steve Jobs...!

  • Di (---.---.---.167) 31 dicembre 2011 12:43

    ottime osservazioni 

    tanto da indurmi a considerare , che i nostri organi di informazione
    siano guidati da "piccole" persone...........
     ciao cld

  • Di (---.---.---.86) 31 dicembre 2011 12:53

    Non sono assolutamente d’accordo, i pianti e le scene di isteria di massa erano di una falsità clamorosa, lo si vedeva dalle immagini: era un film, una scenetta teatrale, come d’altronde lo sono molto spesso anche le sopra citate scene che analogamente si vedono in occidente. Con l’aggravante che lì o piangi o finisci a subire torture nei "campi di rieducazione". Il lavaggio del cervello c’è eccome!!

    • Di (---.---.---.110) 31 dicembre 2011 13:01

      Ma tu conosci la Corea del Nord, oppure scrivi per "sentito dire?

    • Di (---.---.---.86) 31 dicembre 2011 15:01

      perché, tu la conosci? tutti scrivono della corea del nord per sentito dire dai pochi che vi sono fuggiti.

    • Di (---.---.---.110) 31 dicembre 2011 15:56

      Se non la conosci, perchè scrivi?

    • Di (---.---.---.86) 1 gennaio 2012 12:39

      Perché, come non la conosco io, non la conosce chi ha scritto l’articolo e quindi non vedo perché dovrei starmene zitto mentre altri parlano senza farsi troppi problemi.

    • Di (---.---.---.86) 1 gennaio 2012 12:55

      Okay, magari mi sbaglio e l’autore ha studiato e si è documentato sulla Corea del Nord... Ma ci sono dei caratteri che sono comuni a tutte le dittature e tra questi c’è l’esaltazione e, in molti casi, la divinizzazione del dittatore, a prescindere dalla religione. Non c’entra niente il confucianesimo e menate: tutte le dittature sono fatte così. Per quanto riguarda il parallelo con i "grandi lutti" occidentali.. Quei personaggi in occidente vengono divinizzati dai media allo stesso modo, è sempre lavaggio del cervello.

    • Di (---.---.---.176) 1 gennaio 2012 21:04

      Infatti sbagli. L’autore insegna economia politica dell’Asia all’Universita’ e parla coreano. Ma senza scomodare l’autore basta leggere l’articolo citato di Bruce Cummings e dare una occhiata a CHI e’ Bruce Cummings per capire che qualcosa sull’argomento lo sa. Condivisibile o meno, ma non certo per un problema di ignoranza. Tu, invece, parli sicuramente per sentito dire.

    • Di (---.---.---.251) 3 gennaio 2012 19:00

      Non parlo per sentito dire, le immagini parlano da sole: era una sceneggiata e basta.

  • Di (---.---.---.110) 31 dicembre 2011 12:56

    È molto stupido farsi beffe di ciò o di chi non si conosce. Io aborro l’ignoranza (anche se pure io so molto poco) quando è sostenuta da arroganza, superbia e mancanza di rispetto. Massimo rispetto per ciò che non conosciamo e/o non capiamo. I giudizi dovrebbero essere ben ponderati.


    Posso criticare il dittatore, o la dittatura, posso criticare la disuguaglianza fra i sessi e la discriminazione nei confronti degli omosessuali. Lo posso fare (e va fatto) aspramente.
    Ma i legami fra sentimenti di massa, le relazioni fra le popolazioni e le loro culture, storie e religioni vanno analizzati profondamente, prima di esprimere un giudizio. Giudizio che va espresso cautamente.
    • Di (---.---.---.86) 31 dicembre 2011 15:06

      Non ho espresso nessun giudizio, dico solo che sono in grado di distinguere una PAGLIACCIATA dalla commozione per la morte di una persona, per quanto importante.

    • Di (---.---.---.110) 31 dicembre 2011 15:57

      Io scrissi il commento prima di leggere il tuo, che non era ancora stato pubblicato. Ma se hai la coscienza sporca, fa’ pure...

    • Di (---.---.---.86) 1 gennaio 2012 13:09

      Vorrei chiedere scusa per aver risposto in maniera arrogante e superba.. L’ho fatto perchè nutro un odio profondo verso lo stalinismo che viene tutt’ora portato avanti in Corea del Nord, un culto della personalità che stravolge il senso del socialismo, il tradimento di un sistema pensato per assegnare il potere alla massa dei cittadini. E mi fa una rabbia che non hai idea, per questo reagisco molto bruscamente.

  • Di (---.---.---.137) 31 dicembre 2011 13:04

    Ai funerali di Kim Jong Il ho visto migliaia di persone piangere e nemmeno una lacrima...
    Ai funerali del Papa/Mike/Lady D/etc... ho visto in proporzione meno persone piangere, ma chi piangeva era commosso sul serio...

  • Di (---.---.---.90) 31 dicembre 2011 13:11

    Ma ragazzi .... è normale ..... Ognuno di noi riesce a sopportare le sue scorregge .......sono quelle degli altri, che troviamo disgustose!

    Per quanto poi riguarda il fatto specifico, una differenza sostanziale fra quanto avvenuto in Nord Corea e quanto avviene quì da noi c’è:
    — I Nord coreani sono stati, molto probabilmente, forzati e conculcati.
    — Da noi non c’è bisogno .... la maggioranza nasce già stupida così.

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