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Euro debole contro sterlina

Euro debole contro sterlina

La settimana che scorsa ha portato alcune significative notizie in termini valutari. L’Euro ha infatti diminuito la propria quotazione contro il dollaro statunitense toccando un valore minimo nelle ultime due settimane. Secondo parte degli analisti il trend potrebbe continuare anche nei prossimi giorni, sebbene nel brevissimo termine non siano stimati grandi decrementi della valuta unica, che sta ancora attendendo notizie confortanti sul fronte greco.

La crisi della Grecia sta infatti prendendo una piega per certi versi inaspettata, e sebbene da più fronti giungano dichiarazioni positive e ottimistiche circa il futuro dell’economia del Paese europeo, buona parte degli operatori sembra propensa ad attendere delle decisioni più formali che delle semplici dichiarazioni di intenti. 
 
Gli ultimi scossoni al ribasso sembrano inoltre essere imputabili alle conseguenze della decisione della Banca Centrale Europea, che ha mantenuto invariati i tassi di interesse di riferimento, ribadendo qualche misura di stimolo economico per migliorare il ritmo di ripresa dell’economia dell’Eurozona. 


 
Oltre che nei confronti del dollaro statunitense, l’Euro ha perso terreno anche contro la sterlina inglese: un elemento che è stato interpretato da più parti come la conseguenza di un atteggiamento particolarmente cauto da parte della massima istituzione monetaria dell’area Euro, che non vuole evidentemente allontanarsi dalle mosse graduali che hanno contraddistinto il recente passato. 
 
Gli analisti erano tuttavia convinti che la Bce avrebbe lasciato i tassi invariati sul punto percentuale. Ragion per cui, una ulteriore ragione di questo deprezzamento della valuta unica europea potrebbe essere rappresentato dalla pubblicazione di dati di crescita non certo soddisfacenti per ciò che concerne il quarto trimestre del 2009, che tuttavia hanno sopito i timori di chi pensava a una nuova decrescita dell’economia della zona. 
 
A preoccupare maggiormente è tuttavia la situazione del mercato del lavoro: sebbene in qualche Paese dell’Eurozona la variabile sta registrando dei miglioramenti, è altrettanto vero che tra le nazioni industrialmente più importanti il tasso di disoccupazione sta assumendo proporzioni non certo prevedibili, come successo in Francia, dove il tasso di cui ora si parla ha toccato la doppia cifra. 
 
Al di fuori dell’area Euro, la sterlina si mantiene piuttosto bassa contro il dollaro statunitense, dopo chel a Bank of England – in linea con le principali attese degli analisti – ha scelto di mantenere i tassi di interesse di riferimento invariati allo 0,5%; il dollaro canadese si mantiene invece pressoché invariato nei confronti della valuta verde. Lo yen ha invece modo di rafforzarsi contro il dollaro australiano e quello neo zelandese.

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