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 Home page > Tribuna Libera > Etichette false e ipocrite della politica italiana

Etichette false e ipocrite della politica italiana

La parola "fascismo" deriva dalla parola italiana "fascio", che significa "gruppo" o "unità". In Italia, alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX secolo, i movimenti politici organizzavano i loro sostenitori in gruppi chiamati "fasci".

 Il termine "fascismo" fu poi adottato come nome del movimento politico guidato da Benito Mussolini, che salì al potere in Italia nel 1922. Il termine "fascismo" è diventato associato con il regime politico di Mussolini, caratterizzato da un forte nazionalismo, un governo autoritario e il controllo statale dell'economia. Da allora, la parola "fascismo" è stata usata per riferirsi a ideologie politiche simili in altri paesi, caratterizzate da un forte autoritarismo, nazionalismo e spesso dal rifiuto dei principi democratici.

Quanti paesi in questi ultimi due secoli sono stati retti da governi caratterizzati da autoritarismo, nazionalismo e controllo statale dell’economia?

Tutti quelli denominati comunisti, nazisti, franchisti, castristi, peronisti. Tutte quelle dittature denominate genericamente socialiste, in cui regolarmente il sistema economico è dirigista, statalista, assistenziale.

Non vi sembra che queste siano le idee di politica economica, che sentite riecheggiare oggi in gran parte dei partiti, dei giornali alla moda e delle trasmissioni tv e radiofoniche più seguite?

Aggiungerò di più. Chi conosce la storia sa che la politica economica italiana è sempre stata la stessa dagli anni trenta del ‘900 ad oggi e che continuerà sulla stessa falsariga; che il fascismo fu si una dittatura ma socialista. 

D’altronde qualcuno è in grado di indicarmi una dittatura liberale?

E un discorso analogo può farsi della Resistenza al nazi-fascismo. I gruppi di resistenti si organizzarono spontaneamente e autonomamente prima e poi facendo riferimento alle ideologie e ai partiti del tempo. E come hanno dimostrato gli avvenimenti storici i “Rossi “ obbedivano al partito comunista ed i “bianchi” ai partiti cattolico e liberal-democratico.

E la loro guerra si sviluppò sia contra i nazifascisti che fra di loro. Ed i partigiani comunisti simpatizzanti dell’Unione sovietica e del dittatore comunista jugoslavo Tito, pensando alla costituzione politica che essi desideravano dare all’Italia alla fine della guerra, uccisero molti “resistenti bianchi” tra cui il fratello di Pasolini.

Inoltre diversi gerarchi fascisti poco prima della fine del conflitto si erano convertiti al comunismo ( passavano da una dittatura all’altra) e alcuni di loro furono anche costituenti.

Ancora. Finita la guerra, comunisti e cattolici pretesero di inserire all’art. 7 della costituzione i “Patti Lateranensi”, cioè l’accordo tra Stato e Chiesa fatto nel1929 da Mussolini, patto di cui il duce andava fiero.

Quindi con grande ipocrisia politica e falsificazione storica si dispensano le etichette di fascismo e antifascismo con superficialità, ignoranza e talvolta malafede.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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