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Etica pubblica e senso civico

Resistere alla tentazione di creare nuovi carrozzoni e “carrozzine” di spesa per gli amministratori è davvero difficile. Per i politici i posti di governo, sottogoverno, sotto sottogoverno, sono la ragione sociale, il core business. 


L’attuale congiuntura economica richiede, però, un governo etico delle scarse risorse pubbliche, individuando le priorità. Non si possono disperdere i pochi denari disponibili in mille rivoli e con logiche pseudo clientelari. Occorre che tutti facciano dei sacrifici. 


Gli amministratori devono ridurre i costi della politica, tagliando le poltrone, le indennità, le spese inutili e non virtuose. 

Le associazioni devono cercare di finanziarsi attraverso sponsorizzazioni private, cercando di limitare le loro pretese di finanziamenti pubblici. 

I cittadini che hanno di più, devono, con spirito di solidarietà sociale, accettare l’ipotesi di pagare tasse comunali più alte, per consentire a chi ha di meno una riduzione o un esenzione totale della contribuzione. 

Sui cittadini ricadono altresì una serie di doveri costituzionali: pagare le tasse, avere cura del patrimonio pubblico, questi sono solo due esempi. Lo Stato fa bene a non mettere le mani nelle tasche degli italiani, dovrebbe tenere lontano anche gli occhi dalle loro buste paghe. 

Gli evasori dovrebbero avere un briciolo di senso civico e mettersi da soli le mani nelle tasche pagando le tasse, e contribuendo al benessere della collettività, e non solo avvelenare i cittadini con i tubi di scarico ciminiera delle loro super car. 

Nel bel Paese delle piccole e grandi cricche il fastidio verso i doveri è inversamente proporzionato alle pretese dei diritti e dei favori personali. 

Nei prossimi mesi migliaia di lavoratori, con la scadenza imminente del periodo di mobilità, perderanno completamente ogni fonte di reddito. 

La priorità sono le politiche sociali. 

Bartolo Mercone 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.49) 3 ottobre 2010 16:42

    con dei sindacati come la cisl e la uil che che prendono soldi dagli iscritti epoi fanno accordi con il governo ,su pensioni e mobilita penso ci sia poco da stare allegri pensioni a 67 anni e9000 in mobilita senza niente pace sociale .....a spese dei lavoratori a lavorare in fabbrica bonnani e angeletti no avivere a spese dei lavoratori a cui prelevano la la quota sindacale e non difendono

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