• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Estasi musicale al Primavera Sound Festival di Barcellona

Estasi musicale al Primavera Sound Festival di Barcellona

Poco meno di un mese manca ormai al festival spagnolo che, se non forse proprio il migliore, si candida comunque a essere uno dei migliori festival musicali europei: il Primavera Sound Festival, che si terrà in quel di Barcellona.

In tre giorni, 26-27-28 maggio, nella magnifica e moderna location del Parc del Fòrum, su sette (otto? nove?) palchi (tra cui un auditorium da mozzare il fiato) si alterneranno le band più importanti del momento, senza però dimenticare nuove promesse e vecchie glorie. Per l’ascoltatore più attento alle ultime tendenze in campo musicale basterebbe fare il nome dei Flaming Lips e degli Animal Collective per correre subito a prenotare volo e ostello, considerato che queste due band hanno pubblicato due dei dischi più belli degli ultimi tre anni (rispettivamente Embryonic e Merryweather Post Pavilion),ma appunto in questo festival ce n’è per tutti (addirittura gli ottimi Stearica di italica provenienza, i quali però suoneranno in una stazione della metro e non nel festival vero e proprio), ed è davvero difficile non trovare qualcosa che si accordi ai proprio gusti: accanto a band che vanno per la maggiore oggi ci sono band che hanno fatto la storia come gli Einstürzende Neubaten, i P.I.L., i Pere Ubu (che proporranno una rinnovata Modern Dance), ma chissà che qualcuno dei meno giovani spettatori del festival non si faccia affascinare anche da nuove sonorità come quelle proposte da Baths, Caribou, Deerhunter, DJ Shadow. E chissà anche che il tanto vituperato indie-kid non rimanga estasiato da band come gli apocalittici Swans, gli anziani ma sempre sconvolti Suicide (che suoneranno il loro primo album omonimo per intero), e non (ri)scopra musiche non poi così lontane nel tempo come quelle proposte dalla Jon Spencer Blues Explosion, da Arto Lindsay, dagli Half-Japanese. Altri concerti da tenere d’occhio, anzi a portata d’orecchio, saranno quelli dei Belle & Sebastian, dei Mogwai, degli Explosions In The Sky, di Sufjan Stevens (la cui ricchissima musica non potrà che giovarsi della perfetta acustica dell’auditorium), dei Pulp (da quanto tempo non si vedono in giro?), dei Low, di PJ Harvey, dei Ginderman (la premiata ditta Nick Cave & Warren Ellis è sempre una garanzia), dei Pissed Jeans; ancora, per gli amanti della sonorità più “strane”: Battles, Glenn Branca, John Cale, Gonjasufi, Shellac, Ariel Pink’s Haunted Graffiti.

Forse questi nomi potrebbero anche bastare, ma no, ce ne saranno molti altri, e di sicuro girando con attitudine random/serendipity tra i palchi si faranno tante belle nuove scoperte. Visto il cartellone, quest’anno la tragedia sarà proprio decidere cosa perdersi: il consiglio quindi è quello di prepararsi una bella scaletta che spacchi il secondo, sì, ma che comunque resti abbastanza flessibile.
 
E non è che il festival si limiti a tre giorni, anzi, la città sarà in fermento già da prima del festival con concerti di band locali (e non) in vari parchi cittadini, e lo stesso festival si aprirà e chiuderà con delle feste (gratuite per coloro che hanno acquistato l’abbonamento ai tre giorni, al Poble Espanyol) che vedranno sul palco band non certo “minori” (vedi Mercury Rev che suoneranno per intero il loro capolavoro Deserter’s Songs, e i redivivi Echo & The Bunnymen che suoneranno il loro Heaven).
 
Insomma, sarà una grande esperienza musicale, resa ancor più confortevole da vari cambiamenti per mettere a proprio agio lo spettatore, come assicurato dall’organizzazione: il Fòrum sarà dotato di più aree relax, ci saranno più punti di ristoro, i drink potranno addirittura essere comprati precedentemente on-line per evitare le code, e ci sarà perfino un’area dove i bambini potranno assistere ai primi concerti della loro vita… che dire, Spagna arriviamo! 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares