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Esiste anche una "Puglia peggiore"

Arrivato a quota 1.700 iscritti il gruppo di Facebook attivo nelle segnalazioni di abusivismo ambientale e degrado culturale della Regione Puglia.

Abbiamo ascoltato i fondatori e chiesto loro i prossimi obiettivi di questa campagna di cittadinanza attiva. 

"Urgente far conoscere questo gruppo al presidente Vendola! Deve vedere tutto questo anche lui! GRRRRRRRRRRRRR sono arrabbiato!!!! e mi sento in colpa!!!! :((((((((((".

È solo uno dei commenti che più richiama l’attenzione tra i tanti che si confrontano sul campo ed in rete nello spazio di Facebook destinato alla “Puglia Peggiore”.

“Il Comitato LA PUGLIA PEGGIORE è un’associazione di cittadini senza scopo di lucro costituitasi tra il 2010 ed il 2011 con l’obiettivo di elaborare idee innovative per la qualità della vita nelle aree urbane, rurali e litorali della Regione Puglia, con una attenzione particolare alla qualità dell’ambiente del paesaggio e dei beni culturali della regione”.

Questo lo statuto breve e diretto di una società di individui interconnessa sul web. La proposta è di segnalare, confrontare ed evidenziare ciò che la poca attenzione, l’inciviltà di alcuni e la scarsa cultura ambientale provoca al territorio del tacco d’Italia. I fondatori, Adriana Tanzarella e Christian Napolitano, con pochi click di un mouse hanno scatenato la voglia di partecipare attivamente con segnalazioni fotografiche e documenti video pubblicabili in real time sul social network più popolato del mondo. I due cittadini di Latiano, piccolo centro nella provincia di Brindisi, sono da tempo attivamente connessi con le associazioni territoriali pugliesi. Per lo stesso motivo si sono battuti, ricevendo molti consensi, affinché oltre alle operazioni di marketing territoriale volute fortemente da una tra le regioni meraviglia d’Italia, si ponesse rimedio ad un problema culturale ed ambientale poco visibile all’esterno. Un dilemma che orizzontalmente prevede la convivenza del turista e del cittadino pugliese, in un territorio migliore. 

In un colloquio amichevole con i protagonisti di questa nuova rete partecipativa, l’archeologo Christian Napolitano, già direttore dello scavo brindisino di MURO TENENTE, ha esordito ponendo in rilievo un significativo ruolo che i beni culturali dovrebbero avere nella terra di Puglia.

“Negli anni ’50 del secolo scorso” afferma l’archeologo “la Provincia di Brindisi presentava almeno un migliaio di aree archeologiche. Un patrimonio straordinario costituito da villaggi preistorici, specchie, oppida messapici, ville romane, chiese e casali medievali. Oggi, dopo oltre mezzo secolo di devastazioni, il nostro patrimonio archeologico si è ridotto di almeno il 70%, mentre la legge e gli strumenti urbanistici territoriali riescono a tutelarne circa il 5 %. Se poi andiamo a considerare il numero di aree archeologiche attrezzate come musei all’aperto o parchi archeologici il numero si riduce drasticamente raggiungendo lo 0,01%. Attualmente (escludendo Egnazia, sede di un Museo Nazionale) quasi nessuno di questi parchi risulta pienamente fruibile”.

Adriana Tanzarella, farmacista di professione e abile fotografa, sottolinea: “Oltre ad abbassare sensibilmente la qualità della vita dei cittadini, questo estremo stato di degrado rischia di compromettere seriamente la nostra vocazione turistica. Infatti la prima cosa che salta agli occhi dei turisti italiani e stranieri in visita da noi oggi è la sporcizia. In estate, periodo di alta frequentazione del territorio, le spiagge si trasformano in distese di immondizia di ogni tipo, le strade sono piene di carte, sigarette e bottigliette lanciate dalle auto in corsa. Le nostre campagne sono oramai sede di migliaia e migliaia di discariche abusive a cielo aperto. Il tutto nell’indifferenza di tutti”.

Alla domanda sullo stato attuale dell’iniziativa e sugli obiettivi reali di questa scommessa la risposta perviene univoca: “Non proviamo gusto a fotografare ciò che purtroppo siamo costretti a vedere, ma è necessario documentare e denunciare, perché nel corso dei nostri reportage ci siamo imbattuti in un numero impressionante di scempi abusivi. Davvero un paradosso, dal momento che tutto è peggiorato parallelamente all’introduzione della raccolta differenziata. Vogliamo dare un segnale forte perché siamo stanchi di sentirci impotenti di fronte alle inadempienze della politica. Siamo mortificati, non esistono punti di riferimento né sanzioni contro chi offende il paesaggio e contro chi d’estate trasforma in discariche le nostre bellissime spiagge”.

Visitando lo spazio web del gruppo oltre alle migliaia di foto vi è la possibilità, attraverso le infinite risorse del web, di visitare con l’applicazione di google map le strade ed i percorsi riguardanti le segnalazioni. Infatti, suggerendo agli amministratori della pagina di Facebook le coordinate esatte del punto in cui è stata scattata la foto, si può impostare il segnalibro sulla mappa regionale pugliese. Con la funzione street view, inoltre, si potrà virtualmente toccare con mano i percorsi del degrado. 

Il comitato di cittadini della “Puglia peggiore”, ci spiegano i protagonisti, non è solo denuncia. Infatti, visitando la pagina facebook gli oltre 1700 iscritti propongono, dialogano e richiamano l’attenzione sulle possibilità di sviluppo e cooperazione attuabili sul territorio tra cittadinanza attiva ed istituzioni spesso disattente.

Da quando il governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha introdotto a tutta la comunità l’esistenza di una “Puglia migliore” in un discorso scritto mediante il sito di “Bollenti Spiriti”(altra community web già integrata nell’amministrazione vendoliana), la voglia di confutare sul campo tutti i progressi e la veridicità di alcune fonti amministrative, è esplosa.

Il gruppo dei Napolitano, Tanzarella e tutti i partecipanti non vuole essere banale concorrenza politica alle dichiarazioni del presidente regionale bensì una richiesta di collaborazione su ciò che può svilupparsi dalle cose fatte e da ulteriori adempimenti da elaborare.

Lo spazio di Facebook è già spunto di interesse di molti giornalisti, tra emittenti locali e quotidiani regionali, che attingono da una fonte come questa visibile e presente sul campo.

Prima di salutarli con la promessa di un ritorno per capire e vedere i progressi fatti, ci concediamo un ultimo e buonissimo bicchiere di vino in questa straordinaria terra. Riesco a strappare a Christian alcune parole sulle volontà del gruppo.

“La Puglia peggiore vorrà man mano proporre alla gente alcune tangibili testimonianze delle segnalazioni. Stiamo perciò preparando alcune mostre fotografiche raccogliendo adesioni dai comuni e dagli enti predisposti alla salvaguardia dell’ambiente. Inoltre, vogliamo estendere la partecipazione segnaletica oltre le zone già coinvolte (salento, barese e tarantino) cioè nella provincia di Foggia.

Vogliamo che la formula della Puglia peggiore si trasformi nella Puglia che vorrei una Regione, cioè, dove il cittadino ben informato sul disagio sia attivo nel debellarlo assieme alle amministrazioni per renderlo punto di forza turistico, culturale ed ambientale del paesaggio in cui vive”.

 Link parlano di loro:

http://pugliaconnection.com/blog/2011/01/25/%E2%80%9Cthe-worst-of-puglia%E2%80%9D/

http://www.salentoweb.tv/video/3457/puglia-peggiore-denunce-dei-cittadini-facebook

I commenti più votati

  • Di Riccardo Specchia (---.---.---.80) 31 marzo 2011 00:00
    Riccardo Specchia

    Ciao Fernanda, 

    i ragazzi che mi hanno coinvolto in questa "sommossa" virtuale, hanno le idee chiare. Il consenso virtuale e sul campo, è esponenziale. Molte iniziative restano sul web e si fermano lì.
    Se ho riportato questo fermento è perché questo spazio è stato notato anche da politici e forze dell’ordine che per non fare brutte figure (e sai quanto ci tiene un politico a fare bella figura) smuovono la pesante macchina amministrativa. Inoltre molti quotidiani ed emittenti in loco richiedono alcuni contributi fotografici ed informazioni dai membri del gruppo che spontaneamente indignati fotografano lo scempio di una Puglia che non è solo Pizzica, trulli, vino e Salento... è anche patrimonio indecifrabile ed abbandonato di siti archeologici e di ragazzi che vogliono vivere civilmente nella loro terra di nascita. 
    Grazie mille per il tuo commento ed interesse.
    Riccardo

Commenti all'articolo

  • Di fernanda cataldo (---.---.---.75) 30 marzo 2011 18:51
    fernanda cataldo

    la "Puglia peggiore" non è solo il degrado dell’ambiente, ma una serie di cose, come per esempio la sanità, la formazione lavorativa dei giovani, etc. a parte questo è una buona idea l’esistenza di cittadini che cercano di attirare l’attenzione di chi li governa con il mezzo virtuale, magari alla lunga si ottiene un miglioramento sociale su tutto il territorio.

    ferni

    • Di Riccardo Specchia (---.---.---.80) 31 marzo 2011 00:00
      Riccardo Specchia

      Ciao Fernanda, 

      i ragazzi che mi hanno coinvolto in questa "sommossa" virtuale, hanno le idee chiare. Il consenso virtuale e sul campo, è esponenziale. Molte iniziative restano sul web e si fermano lì.
      Se ho riportato questo fermento è perché questo spazio è stato notato anche da politici e forze dell’ordine che per non fare brutte figure (e sai quanto ci tiene un politico a fare bella figura) smuovono la pesante macchina amministrativa. Inoltre molti quotidiani ed emittenti in loco richiedono alcuni contributi fotografici ed informazioni dai membri del gruppo che spontaneamente indignati fotografano lo scempio di una Puglia che non è solo Pizzica, trulli, vino e Salento... è anche patrimonio indecifrabile ed abbandonato di siti archeologici e di ragazzi che vogliono vivere civilmente nella loro terra di nascita. 
      Grazie mille per il tuo commento ed interesse.
      Riccardo

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