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Delitto di Perugia: completa assoluzione per Amanda e Raffaele

Il 3 ottobre del 2011, alle ore 21.50, Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti in base all'articolo 530, comma 1 di procedura penale (assoluzione completa). Dopo 1.448 giorni di processo, viene cancellata di fatto la sentenza che in primo grado li aveva condannati a 26 e 25 anni di carcere per l'uccisione di Meredith Kercher. Resterà in prigione, invece, Rudy Guede.

Perugia, mattina del 4 ottobre 2011. Clima asciutto e soleggiato.

Si sa, quando due interlocutori si soffermano a parlare di tempo metereologico, siamo all’ultimo stadio di una comunicazione e non si ha proprio più nulla da dire. L’atmosfera è cupa, i ritmi dettano silenzio e il sole accenna raggi poveri della luce che servirebbe. A Perugia, oggi, il cammino delle persone lascia solo impronte fragili e facili da ripulire. La prima impressione ricevuta, arrivato in piazza del Duomo, è proprio quella di un delitto consumato in quest'area che è ben nota come il raduno di tanti giovani studenti, stranieri e non. Assurda disgrazia omicida dunque e tante chiacchiere appassionanti in quattro anni di tribunale e processi. Di Meredith Kercher se ne parlerà in cene studentesche o in autobus a lunga percorrenza con tanto di giornali e quindi “dati” alla mano.

Sentenza di assoluzione (Art.530 Codice di Procedura Penale) se il fatto non sussiste, se l'imputato non lo ha commesso, se il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato ovvero se il reato è stato commesso da persona non imputabile o non punibile per un'altra ragione, il giudice pronuncia sentenza di assoluzione indicandone la causa nel dispositivo”. Così parla il nostro diritto penale. Perugia deve andare avanti e sembra farlo con la rapidità di una metropoli.

Dei tre arrestati – Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede - vi è conferma solo per il 23enne ivoriano (tra patteggiamenti e altri gradi di giudizio, viene condannato in via definitiva a 16 anni). Amanda e Raffaele sono liberi, cancellata con un colpo di spugna la sentenza che in primo grado li aveva condannati a 26 e 25 anni di carcere. La piazza, sotto i riflettori di tutto il mondo, ha avuto il suo processo e la stampa oggi lascierà per un po' in secondo piano l'andamento delle borse e il greggio che aumenta. I quotidiani locali cercheranno ancora qualche traccia su cui far luce nonostante tutto sia stato “risolto”. Come per ogni vicenda così drammatica, la rete diventa protesi vocale di persone che vogliono esprimere la propria opinione. Blog, mail e forum on-line. Internet diventa l’ufficio postale, virtuale, più affollato dell’intera zona. Difficile controllare ciò e soprattutto difficile capire cosa nasconde. Perugia, infatti, si ricopre di attenzioni. La piccola provincia si estende a grosso e cosmopolita luogo internazionale. L’embargo per gli studenti erasmus sembra essere finito, si è già pronti per mettere tutto a posto e accogliere nuovi allievi stranieri.

Adesso si affollano le domande e i talk show milionari : “Perugia grida vergogna”; “come stanno crollando i valori umani?”; “l’umanità è veramente sopravvalutata?”.

Oggi si fa piazza pulita alle scalette del Duomo e la gente si raduna mettendosi a sedere tutta lì. Dell'accaduto sembra rimanere solo una rosa rossa, lasciata da John Kercher padre di Meredith, proprio in quel luogo quando tutto avvenne.

Spulciando le molte dichiarazioni che 4 anni fa sono state profuse attraverso tutti i media nazionali, trovo la più interessante ed è di Michele Serra su La Repubblica del 9 gennaio 2009: "farsi assassinare in Italia è il peggio che possa capitare" - e continua - "non so come regolamentare eticamente questo diritto alla cronaca [...] so solo che mi capita spesso di cambiare canale in tv per non sentirmi complice di un delitto a sfondo sessuale".

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