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Eolico, sequestri di antenne in provincia di Isernia. La Procura indaga su venti società

Scattano i sigilli in almeno tre siti in Alto Molise. Venti rappresentanti di altrettante società dell'eolico denunciati dal Corpo forestale per inosservanza delle leggi in materia paesaggistico-ambientale e urbanistica: le antenne anemometriche installate senza le necessarie autorizzazioni.

Venti società dell'eolico in provincia di Isernia finiscono nel mirino della Procura. Le indagini potrebbero allargarsi nei prossimi giorni ma, intanto, i sigilli sono scattati a tre impianti in Alto Molise per violazione delle norme in materia di permessi per l'installazione delle antenne anemometriche. La delega è stata affidata al Corpo forestale dello Stato coordinato dal comandante Giovanni Potena. Diversi i sequestri già operati ma il numero potrebbe salire. I sigilli finora sono scattati a Vastogirardi, Castel del Giudice e Pescopennataro.

L’accusa sulla base della quale venti rappresentanti legali, di altrettante ditte, sono stati denunciati, è quella di aver installato antenne anemometriche in violazione delle norme vigenti in materia paesaggistico-ambientale e urbanistica. Si tratta di un tipo di strumentazione propedeutica alla realizzazione di parchi eolici che viene utilizzata a scopo di ricerca. In pratica tali antenne servono a misurare la potenza del vento per capire se il luogo è adatto alla realizzazione di impianti e, dunque, se risulterà poi conveniente produrre energia derivante dal vento.

La vasta operazione del Corpo Forestale di Isernia ha interessato l’intero territorio della Provincia. L’obiettivo della Procura è quello di stroncare la selvaggia installazione di antenne anemometriche, alte oltre 40 metri. L’impatto ambientale, seppur minore rispetto a quello delle torri eoliche, sussiste. Non a caso, anche in questo caso, le norme vigenti dispongono la necessità di precise autorizzazioni, tecnicamente “titoli abilitativi” che, nei casi scoperti dalla Forestale, risulterebbero irregolari o del tutto assenti.

Da tempo era stata avviata una specifica campagna di controllo del territorio. Gli agenti del Corpo forestale dello Stato avevano portato all’attenzione della Procura della Repubblica di Isernia almeno venti casi di antenne anemometriche, riferite ad altrettante imprese. Per questo i rappresentanti legali sono stati denunciati per inosservanza delle norme previste in materia di vincolo paesaggistico (D.L.vo 42/2004) e in materia urbanistico-edilizia (D.P.R. 380/2001), in quanto la posa in opera delle torri anemometriche è avvenuta in assenza di titoli abilitativi.

Dal Comando provinciale della Forestale di Isernia non si esclude che, nei prossimi giorni, qualche altro importante tassello possa essere aggiunto al fine di fare chiarezza su una situazione sviluppatasi, per lo più, in spregio totale di una sequenza di norme fissate a tutela dei cittadini in ordine, ad esempio, ai cosiddetti gli usi civici. Le antenne anemometriche sono molto diffuse. In pratica le società, oltre ad avanzare le richieste di installazione di impianti presso i Comuni, provvedono intanto a realizzare tali antenne per studiare se il luogo è adatto, ottimizzando così i tempi di attesa necessari per concludere l'iter che consentirà l'inizio dei lavori.

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