• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > VIDEO TV > Attualità > Aerei sì, aerei no. La Polonia, il caos mediatico della comunicazione e (...)

Aerei sì, aerei no. La Polonia, il caos mediatico della comunicazione e l’affare MIG

Ieri sera, 8 marzo, è rimbalzata la notizia su tutti i canali social e i media italiani secondo la quale il governo polacco aveva deciso di trasferire aerei da combattimento MIG 29 nella base statunitense di Ramstein.

Questo il testo della nota tradotta in italiano e pubblicata sul sito del Governo:

“Le autorità della Repubblica di Polonia, dopo consultazioni tra il Presidente e il Governo, sono pronte a schierare – immediatamente e gratuitamente – tutti i loro jet MIG-29 alla base aerea di Ramstein e metterli a disposizione del Governo degli Stati Uniti d'America. La Polonia chiede, altresì, agli Stati Uniti di fornire alla stessa velivoli usati con capacità operative corrispondenti. La Polonia è pronta a stabilire immediatamente le condizioni di acquisto degli aerei. Il governo polacco chiede anche ad altri alleati della NATO – in possesso di jet MIG-29 – di agire nella stessa maniera”.

Stando alla comunicazione la Polonia, dunque, sarebbe pronta a trasferire aerei MIG agli Stati Uniti, nella base aerea di Ramstein, nel sud-ovest della Germania che, come è noto, è dotata di extraterritorialità. Operazione svolta, secondo la nota, gratuitamente. Come contropartita avrebbe chiesto agli Stati Uniti velivoli da combattimento equivalenti da acquistare. Avrebbe chiesto agli altri paesi Nato di fare la stessa cosa: cioè di trasferire agli Stati Uniti i MIG in loro possesso. In sostanza si afferma esattamente ciò che qualche ora prima, in base a una notizia ufficiosa, era stato smentito.

Infatti solo il giorno prima, quella che era stata una notizia circolata in modo informale veniva smentita dai media polacchi in questo modo: “Due alti funzionari polacchi hanno negato che la Polonia stia pianificando di inviare jet da caccia in Ucraina. Le loro osservazioni - si leggeva in un annuncio pubblicato da Notes from Poland su Fb – arrivano dopo che il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha detto che i colloqui su un simile accordo erano in corso e che Washington aveva dato alla Polonia il via libera”.

In realtà sono giorni che in Polonia si susseguono notizie e relative smentite di questo tipo. In quella di ieri sera, peraltro, sembra che l’operazione sia regolata nell’ambito dei rapporti Polonia-Usa, in sostanza senza mai citare l’Ucraina. Cosa succede a questo punto?

Già nella serata di ieri, 8 marzo, rimbalzava su Twitter la notizia di una presa di distanza a metà, questa volta da parte americana: “Il sottosegretario di Stato Usa, Nuland, ha detto che la decisione polacca di mettere a disposizione i propri Mig-29 degli Stati Uniti non è stata consultata preventivamente (pre-consulted) con Washington”.

Mentre, dunque, la Polonia giustifica alla propria opinione pubblica la messa a disposizione di aerei agli Stati Uniti affinché siano trasferiti all’Ucraina, poiché tali mezzi possono essere guidati dai piloti ucraini, anche se questo non viene esplicitato, coinvolgendo e giustificando la propria decisione come una sorta di risposta a richiesta americana, gli Stati Uniti smentiscono: “l’iniziativa della Polonia non è stata concordata con noi”. Non solo: non è chiaro se, come dice la Polonia, l’operazione trasferimento MIG avrà poi una conseguenza in termini di acquisto di velivoli con capacità equivalenti da parte polacca. Ed ancora: tale operazione, secondo la Polonia, dovrebbe essere eseguita da tutti i paesi Nato in possesso di MIG-29. Si assiste, quindi, a continui cambiamenti di scenari bellici e prospettive in base alla comunicazione messa in atto da attori non contendenti. Una sorta di guerra mediatica che si alimenta di azioni di informazione e controinformazione, con derive di disinformazione, nell’area dei paesi che dovrebbero essere dalla stessa parte. 

Il podcats

 

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità