La guerra Ucraina-Russia. Per il Papa giusto diffondere le informazioni

La guerra in Ucraina è anche guerra mediatica. A Kiev le sedi dei servizi di sicurezza e del centro operativo per la guerra psicologica e mediatica sono stati bombardati. Le comunicazioni e la risposta mediatica degli ucraini si avvale di video girati con i telefonini, sul terreno.

Molti video mostrano come la popolazione civile abbia sfidato i carri armati russi. Questo è avvenuto vicino Korjukivka, nella regione di Cernihiv a nord di Kiev e prossima al confine con la Bielorussia. La città rievoca une delle più grandi distruzioni avvenute tra il 1 e il 2 marzo del 1943, da parte nazista. Ci furono circa 7000 vittime e 1200 case furono distrutte in soli due gioni.

Le immagini mostrano i risultati dei bombardamenti, nella città di Izjum, regione Charkiv, nella parte orientale dell’Ucraina.

La resistenza ucraina è fatta da gente comune, donne e uomini, anziani e giovani, che a mani nude, hanno tentato di fermare i carri armati, come nella Città di confine Horodnya, regione di Chernihiv. 

Le notti in Ucraina si trascorrono sotto terra. Di giorno- A Berdiansk, città portuale dell’Ucraina sud-orientale, le persone hanno manifestano contro l’avanzata dei soldati russi. E quando un soldato russo viene isolato dalla folla, ecco venire fuori il dramma, l’assurda motivazione con la quale i giovani russi vengono mandati a combattere. Sul numero di vittime civili ci sono molte versioni. Ci sono video che mostrano vittime per le strade di Charkiv la seconda città più importante dopo Kiev. La “guerra dentro” l’Ucraina ha il volto di scene come queste che rimarranno scolpite nella storia. Il Papa ha lanciato un monito domenica 6 marzo durante l'Angelus sottolineando come la comunicazione sia fondamentale "permette - ha affermato - di essere vicini al dramma di quella popolazione e ci permette di valutare la crudeltà di una guerra!".

 

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